L'Asino 4-11 settembre 1921 |
Divoravo libri e parlavo alle mie amiche come un libro
stampato,
mai una merda nemmeno
quella di Piero Manzoni o dell’Immenso di
Zeno Zen,
dotto e istruito, un poeta che lavava i piatti l’arsenale
di scienza,
questo deposito di dottrina, un’enciclopedia somatica,
erudito fallico
per via della pulsione uretral-fallica di Leopold Szondi, testa d’uovo
e testa di cazzo, sapientone e letterato onanista più
che umanista
coglione della manualistica e della Battaglia dei Gesuiti
portatore insano della scienza infusa e devastatore del
proprio sapere
mai a fare sfoggio di citazioni tra testi e pentole,
coperchi e diavoli,
tegami e ambulanti, toccavo le vette del sapere e il culo
delle Torinesi
colto ricercatore in biblioteche per le arti liberali
e il podice di
una storica dell’arte alla Gam rostro di cultura e (-phi)
lacaniano
tra Hans Bellmer e Pierre Klossowski aiutandola a
spostare la poderosa
e pesante collezione dell’Asino tra pube e mani e gambe e postfazione
del suo Dasein,
mai dimenticata testatina e dedica se non tavola
fuori testo e piacere singolare leggenda e titolo del
mio orgoglio peyronico
appendice e apparato critico, postilla e rinvio,nota
anche in margine
sommario, inserto come nei BolaffiArte dell’epoca,
frontespizio dell’Asino,
testo sacro del podice,
doppia leone o quadruplo rispetto, analemma
esponenziale,
quadruplo officio del mio oggetto “a”
storico e dell’arte alla Gam di
Torino
quadrupla leone del (-phi)
del poeta del solleone
│! v.s.gaudio
Per ingannar la bestia caricatura di Francesco Crispi L'Asino 13 ottobre 1895 |
Nota.
□ Il formato “doppia leone” è 50x75; il “quadruplo
rispetto”: 68x90; “quadruplo officio”: 68x90; la “quadrupla leone” è 75 x 100.
□ Zeno Zen[=Luciano Troisio], IMMENSO, liriche, a Piero Manzoni:Pura
univoca produttrice di senso/né parola come donna pubblicata/alla tua aurea
merda penso/che la speculazione non consente…, All’insegna del Pesce d’Oro,
Vanni Scheiwiller, Milano 1977.
□ L’Asino non poteva non essere speculare al quarto
grado di cui alla tassonomia di Eric Berne, denominato “orgoglio peyronico”: cfr. Eric Berne, La potenza virile, in: Idem, Fare l’amore,
trad.it. Bompiani, Milano 1971.
(...)era quello il segno della tavola di Daniel Spoerri |
□ Ero andato alla Gam quella mattina per lo
storico incontro dell’Asino e della storica dell’Arte per trovare materiale su
Daniel Spoerri, tra l’altro, e ricordo che, all’epoca, c’era, consultabile, in
quella biblioteca d’arte, anche la collezione dei BolaffiArte con le litografie di determinate serie destinate agli
abbonati sostenitori, e, appunto, in un numero c’era una tavola, litografata, di Spoerri. Che, da allora, fa da tavola con l’Asino,
Hans Bellmer, e Pierre Klossowski, nel piacere singolare del quadruplo rispetto
di quel pondus storico d’Arte, che, non l’ho mai appurato, di sicuro non poteva
che afferire, tra Ascendente, Sole e altri vettori costituzionali, alla doppia
leone se non alla quadrupla, visto il grande formato dell’Asino. Per
antisci, e anche nello statuto dei segni fissi, il Leone è speculare, in virtù
del paradigma dell’Asino, all’empietà, all’irriverenza, al priapismo dello
Scorpione, che, adesso lo ricordo bene, in quella serie zodiacale del Bolaffi,
era quello il segno della tavola di Daniel Spoerri.