L'intelligenza, la linguaccia di Einstein e l'innominabile Gaudio.


ALBERT EINSTEIN Photo by Arthur Sasse © 1951      V.S.Gaudio, Hit Parade dello Zodiaco, Gremese editore, Roma 1991: pagina 99
Il poeta ha perduto “Astra” con la puntata dell’intelligenza e la fotografia di Einstein che fa la lingua 

La pubblicità della
classifica
dei segni più belli
sul "Corriere della Sera":
numero di ottobre 1983;
la pubblicità del numero
con la Hit dei segni
più intelligenti
anche
quella
manca nell'archivio
del poeta
e di Marisa Aino
L’umanesimo, lo sapete bene, lo scrisse anche Achille Campanile, segnò un grande risveglio d’interesse e d’amore per tutta la vita classica e i tempi classici. Improvvisamente furono disseppellite dall’oblio le opere di quei tempi, e anche la caduta dell’Impero Romano strappava lacrime non solo ai dotti, che incanutivano improvvisamente udendo che una nave carica di libri (1) aveva fatto naufragio oppure quei libri erano finiti nella famosa Biblioteca di via Senato, che, se non sbaglio, non era da quelle parti che stava la Garzanti, quella casa editrice che produceva la Garzantina? E allora quando all’improvviso ho visto che non avevo copia del numero di “Astra” in cui c’era la puntata dell’inchiesta riguardante la hit parade dello zodiaco relativa all’intelligenza (2), ed è che la foto che apriva lo speciale era quella famosa di Einstein che tira fuori la lingua, e c’è il titolo dell’inchiesta del mese sull’intelligenza, e il mio nome che campeggia, e allora il direttore di allora del mensile del “Corriere della Sera” lo portò alla “Domenica In” e seduto su un trespolo con i capelli cotonati ineffabile lo mostrò al popolo intero della televisione di stato, di cui ogni cittadino italiano, residente anche a Carloforte sull’Isola di S. Pietro, famosa per il tonno di corsa e per la popolazione tabarqina, deve pagare il balzello all’ufficio delle entrate della provincia di Torino, che provincia ricca è allora quella sabauda degli antichi monarchi della Savoia, il cui discendente appariva nei nostri televisori disseminati chi a Catanzaro chi a Palagiano, chi a Nicotera se non a Camigliatello Silano e Sant’Arcangelo, dalle alpi della Svizzera, dove in esilio si collegava con le nostre case dell’Italia e veniva, si presuppone, anche pagato con i nostri soldi, i soldi del popolo che l’aveva mandato in esilio, e non nel Pantano di Villapiana, dove hanno esiliato il poeta a cui hanno cambiato il nome originario: e, dicevo, quel direttore, Luigi Bazzoli, col baffo, e i capelli cotonati, stava lì seduto un po’ così e inquadrarono il paginone dove campeggiava la foto con Einstein che fa la lingua e il nome “Vuesse Gaudio”, e dice lui e un’altra che s’era portata appresso forse autorizzata dalla Santa Ammašcatura dei Savoia e di Bilderberg e della Repubblica Pontificia: vedete che cosa straordinaria c’è questo mese in edicola, la classifica dell’intelligenza, fatta dalla redazione di “Astra”, solo che il nome dell’autore, ancorché potesse essere in ruolo amministrativo aggregato alla stessa redazione, non venne mai pronunciato, nessuno poteva dire quel nome, altrimenti sarebbero incanutiti tutti, Luigi Bazzoli cotonato, la  assistente forse, giustamente, piemontese, se non della Val Pellice e dintorni, il conduttore della trasmissione col suo parrucchino, e i cameramen, e i tecnici della luce e gli ispettori della Rai inquadrati come commessi viaggiatori nell’Enasarco, e anche il baldo giovane erede al tron in esilio in Svizzera e quell’altro, originario di Genova, come i tabarqini dell’isola di S. Pietro, che con la semplice imposizione del quattrino italiano lo faceva apparire e scomparire nelle nostre case, quale violenza dell’Heimlich ma anche quanto Umanesimo di Stato!
V.S.Gaudio, Hit Parade dello Zodiaco,
Gremese editore, Roma 1991: pagina 99
L’altro giorno, avevo dimenticato di non averne copia, tirai fuori dall’archivio, che ancora non mi hanno incendiato, le copie di quel mensile del “Corriere della Sera” alla ricerca del numero con Einstein che mi fa la lingua e, niente, poi scoppio a piangere, come quel dotto che piangeva per la caduta dell’Impero Romano. E mia moglie, che era titolare di rubrica e collaboratrice, per lustri, di quello stesso mensile, mi chiese: “Che hai? Perché piangi?”
“Perché non abbiamo la copia di “Astra” con la puntata dell’intelligenza nell’inchiesta della Hit Parade dei segni.”
“E dove è andata a finire?”
“Non lo so. Forse è sparita, l’hanno sottratta quelli che abitavano di fronte a noi, quando vennero a prendere i ritagli di stampa che parlavano dell’Ofiuco, e quel caporedattore, che faceva le storie su Padre Pio, mi aveva imposto di fare un box, piccolo piccolo, nella mia rubrica per “Chi”, quel foglio monarchico e della Santa Ammašcatura dei Miracoli e dell’elogio della Nobiltà amministrativa papale e militare, cosicché io, non avendo i parametri della faccenda, secondo loro, declinassi l’"invito" e loro potevano togliermi la rubrica e affidarla, come poi fecero a Natale, a quello slavo, forse è istriano, che faceva l’attore di fotoromanzi come, pare che avesse fatto, anche Sirio, la nostra “oroscopara”, così li chiamava Bazzoli, di “Astra”.
“E ti metti a piangere? “
“E’ che mi piaceva quella foto di Einstein col mio nome accanto…e poi volevo vedere com’era stata impaginata la puntata…”
Altre due pagine del capitolo sull'intelligenza tratte dal libro
di V.S.Gaudio: c'è in un disegno di Lamberto Tomassini la Levi Montalcini
che, se permettete,  non  ripaga il poeta della linguaccia di Einstein.
“Ce l’hai nel libro di Gremese (3), anche se non c’è Einstein, no? Piangere per un numero di “Astra” con una tua inchiesta e la foto di Einstein che su internet la trovi in due secondi, va là, Vuesse, smettila, ma tu pensa io credevo chissà cosa fosse successo, il poeta piange per la lingua di Einstein, il libro edito da Gremese e il cotonamento dei capelli di Bazzoli e quell’astrologo forse in quota alle minoranze, ci manca solo che, se pensi a quella Giacobini,  ti metti a piangere da qui a Natale, quando quella misteriosa signora, proveniente manco a farlo apposta da "Gioia"(4) dell'editore Rusconi, ti fece il fax di benservito!”
V.S. Gaudio, Hit Parade...; pag.113:
la pagina del segno di Einstein:
intelligenza fattore Giove-Urano
Mia moglie fu allora che mi guardò ed io improvvisamente m’ero tolto il berretto di lana e, voilà, non ero improvvisamente incanutito, fiu, era passata anche questa.│VUESSE GAUDIO



(1)Cfr. Achille Campanile, Umanisti, in: Idem, Vite degli uomini illustri, Rizzoli Editore, Milano 1975.
(2) Forse era il numero 12 di “Astra” : Milano, dicembre 1983.
(3)V.S. Gaudio, Hit Parade dello Zodiaco, Gremese editore , Roma 1991.
Non è Rudy Stauder:  è Cate Blanchett:  con  la sua linguaccia, quale classifica dei segni  di quell’inchiesta
avrebbe potuto illustrare?
(4) Da dove veniva anche quella che fu  caporedattore ad "Astra" Rudy Stauder, con
la quale il poeta saraceno ebbe qualche disguido interattivo.