ALBERT
EINSTEIN ▐ Photo
by Arthur Sasse ©
1951 │V.S.Gaudio, Hit Parade dello Zodiaco, Gremese editore, Roma 1991: pagina 99
Il poeta ha perduto “Astra” con la puntata dell’intelligenza
e la fotografia di Einstein che fa la lingua
L’umanesimo, lo sapete bene, lo scrisse
anche Achille Campanile, segnò un grande risveglio d’interesse e d’amore per
tutta la vita classica e i tempi classici. Improvvisamente furono disseppellite
dall’oblio le opere di quei tempi, e anche la caduta dell’Impero Romano
strappava lacrime non solo ai dotti, che incanutivano improvvisamente udendo
che una nave carica di libri (1) aveva fatto naufragio oppure quei libri erano
finiti nella famosa Biblioteca di via Senato, che, se non sbaglio, non era da
quelle parti che stava la Garzanti, quella casa editrice che produceva la
Garzantina? E allora quando all’improvviso ho visto che non avevo copia del
numero di “Astra” in cui c’era la
puntata dell’inchiesta riguardante la hit parade dello zodiaco relativa all’intelligenza
(2), ed è che la foto che apriva lo speciale era quella famosa di Einstein che
tira fuori la lingua, e c’è il titolo dell’inchiesta del mese sull’intelligenza,
e il mio nome che campeggia, e allora il direttore di allora del mensile del “Corriere della Sera” lo portò alla “Domenica In” e seduto su un trespolo con
i capelli cotonati ineffabile lo mostrò al popolo intero della televisione di
stato, di cui ogni cittadino italiano, residente anche a Carloforte sull’Isola
di S. Pietro, famosa per il tonno di corsa e per la popolazione tabarqina, deve
pagare il balzello all’ufficio delle entrate della provincia di Torino, che
provincia ricca è allora quella sabauda degli antichi monarchi della Savoia, il
cui discendente appariva nei nostri televisori disseminati chi a Catanzaro chi
a Palagiano, chi a Nicotera se non a Camigliatello Silano e Sant’Arcangelo, dalle
alpi della Svizzera, dove in esilio si collegava con le nostre case dell’Italia
e veniva, si presuppone, anche pagato con i nostri soldi, i soldi del popolo
che l’aveva mandato in esilio, e non nel Pantano di Villapiana, dove hanno
esiliato il poeta a cui hanno cambiato il nome originario: e, dicevo, quel
direttore, Luigi Bazzoli, col baffo, e i capelli cotonati, stava lì seduto un
po’ così e inquadrarono il paginone dove campeggiava la foto con Einstein che
fa la lingua e il nome “Vuesse Gaudio”, e dice lui e un’altra
che s’era portata appresso forse autorizzata dalla Santa Ammašcatura dei Savoia
e di Bilderberg e della Repubblica Pontificia: vedete che cosa straordinaria c’è
questo mese in edicola, la classifica dell’intelligenza, fatta dalla redazione
di “Astra”, solo che il nome dell’autore,
ancorché potesse essere in ruolo amministrativo aggregato alla stessa redazione, non
venne mai pronunciato, nessuno poteva dire quel nome, altrimenti sarebbero
incanutiti tutti, Luigi Bazzoli cotonato, la
assistente forse, giustamente, piemontese, se non della Val Pellice e
dintorni, il conduttore della trasmissione col suo parrucchino, e i cameramen,
e i tecnici della luce e gli ispettori della Rai inquadrati come commessi
viaggiatori nell’Enasarco, e anche il baldo giovane erede al tron in esilio in
Svizzera e quell’altro, originario di Genova, come i tabarqini dell’isola di S.
Pietro, che con la semplice imposizione del quattrino italiano lo faceva
apparire e scomparire nelle nostre case, quale violenza dell’Heimlich ma anche quanto Umanesimo di
Stato!
V.S.Gaudio, Hit Parade dello Zodiaco,
Gremese editore, Roma 1991: pagina 99
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L’altro giorno, avevo dimenticato di non
averne copia, tirai fuori dall’archivio, che ancora non mi hanno incendiato, le
copie di quel mensile del “Corriere della Sera” alla ricerca del numero con
Einstein che mi fa la lingua e, niente, poi scoppio a piangere, come quel dotto
che piangeva per la caduta dell’Impero Romano. E mia moglie, che era titolare
di rubrica e collaboratrice, per lustri, di quello stesso mensile, mi chiese: “Che
hai? Perché piangi?”
“Perché non abbiamo la copia di “Astra” con la puntata dell’intelligenza
nell’inchiesta della Hit Parade dei segni.”
“E dove è andata a finire?”
“Non lo so. Forse è sparita, l’hanno
sottratta quelli che abitavano di fronte a noi, quando vennero a prendere i
ritagli di stampa che parlavano dell’Ofiuco,
e quel caporedattore, che faceva le storie su Padre Pio, mi aveva imposto di
fare un box, piccolo piccolo, nella mia rubrica per “Chi”, quel foglio monarchico e della Santa Ammašcatura dei Miracoli
e dell’elogio della Nobiltà amministrativa papale e militare, cosicché io, non
avendo i parametri della faccenda, secondo loro, declinassi l’"invito" e loro
potevano togliermi la rubrica e affidarla, come poi fecero a Natale, a quello
slavo, forse è istriano, che faceva l’attore di fotoromanzi come, pare che
avesse fatto, anche Sirio, la nostra “oroscopara”, così li chiamava Bazzoli, di “Astra”.
“E ti metti a piangere? “
“E’ che mi piaceva quella foto di
Einstein col mio nome accanto…e poi volevo vedere com’era stata impaginata la
puntata…”
“Ce l’hai nel libro di Gremese (3),
anche se non c’è Einstein, no? Piangere per un numero di “Astra” con una tua inchiesta e la foto di Einstein che su internet
la trovi in due secondi, va là, Vuesse, smettila, ma tu pensa io credevo chissà
cosa fosse successo, il poeta piange per la lingua di Einstein, il libro edito
da Gremese e il cotonamento dei capelli di Bazzoli e quell’astrologo forse in
quota alle minoranze, ci manca solo che, se pensi a quella Giacobini, ti metti
a piangere da qui a Natale, quando quella misteriosa signora, proveniente manco a farlo apposta da "Gioia"(4) dell'editore Rusconi, ti fece il fax di benservito!”
V.S. Gaudio, Hit Parade...; pag.113: la pagina del segno di Einstein: intelligenza fattore Giove-Urano |
Mia moglie fu allora che mi guardò ed io
improvvisamente m’ero tolto il berretto di lana e, voilà, non ero
improvvisamente incanutito, fiu, era passata anche questa. │VUESSE GAUDIO
(1)Cfr. Achille Campanile, Umanisti, in: Idem, Vite degli uomini illustri, Rizzoli Editore, Milano 1975.
(2) Forse era il numero 12 di “Astra” : Milano, dicembre
1983.
(3)V.S. Gaudio, Hit Parade dello Zodiaco, Gremese
editore , Roma 1991.
░ Non è Rudy Stauder: è Cate Blanchett: con la sua linguaccia,
quale classifica dei segni di quell’inchiesta avrebbe potuto illustrare? |
(4) Da dove veniva anche quella che fu caporedattore ad "Astra" Rudy Stauder, con
la quale il poeta saraceno ebbe qualche disguido interattivo.