▌La pulsione del farsi la stiratura ▬
La questione della
figura e dell’asse da stiro di Ana Teresa Fernandez è una questione
linguistica: dentro il paradigma del ferro da stiro che è “plancha” nella
lingua della pittrice, “planchado” è la “stiratura”. La stiratura della figura
è quasi un tuffo, che non è la zambullida che si fa in piscina ( e la Fernandez
ha anche di queste performances nei suoi dipinti) ma è la plancha, il tuffo che
si fa nel fútbol, fino a che la figura fa lo schema verbale
del planchazo, la “figuraccia” o, per
ritornare al tuffo, il tuffo di pancia, la spanciata. La figura di Ana Teresa
Fernandez deve “planchar la roba”, stirare la biancheria, invece “se tira un planchazo”, fa una
figuraccia. O meglio: da figura si fa figuraccia, figura vs planchazo, ma anche
vs papelón, come se fosse sulla carta, o un cartone,
sobre el papel, sulla carta, in teoria; sobre el papelón,
sulla carta sarebbe sul cartone, in teoria una figuraccia che stira la figura
sobre la tabla de plancia, che da asse da stiro si fa meridiano, se non asse
terrestre, per l’oggetto “a” del
visionatore, che pone l’occhio sulla figuraccia, che è sobre l’eje de la esfera
terrestre, come se fosse sulla barra dell’oggetto “a”. Deve essere così:
difatti la figura, sobre el eje, l’asse,
sta facendo una ejecución,
una esecuzione, l’attuazione del suo farsi
figuraccia, una stirata come se fosse la ejecución
del suo farsi imbragallare, che, va
da sé, nella lingua della pittrice si fa pulsione del hacerse planchado, la pulsione del farsi la stiratura. Quel suo farsi figuraccia. Hacerse planchazo.