LA DOPPIA MELODIA DI CAT POWER
Il grido del punctum o il rumore ottuso o il suono dall’interno, non ascolto la presenza di un significato ma l’accento, il contrappunto, una doppia melodia simultanea della deplezione e dell’ingrossamento.
Ora, quando oltre al punctum, nella scena “avviene” il désir, e in ragione di questa jouissance il farsi fare abbia , nella complementarietà tra significante di deplezione e significante di accrescimento, una ragione sensoriale uditiva, io che ascolto che musica sento?
«Ci sono due tipi di musica – almeno così pensava Barthes -: quella che si ascolta, quella che si suona».
La manualità della musica che si suona, intendo dire questa musica della diminuzione, che è femminile e attiene al désir, e dell’accrescimento, che è maschile e attiene al contrappunto a cagione del fatto che il valore della nota depleto della metà vada ricaricato della metà, io che scruto quella foto la ascolto come una opposizione significante dei piano e dei forte, da cui la melodia ha gli stessi contrasti di intensità che ha il désir, sia quello che è in scena sia l’altro che la scena l’ha fissata.
Questa circolarità, che va dall’immobilità sospesa della scena in quell’istante allo scrutare uditivo dell’osservatore e che sembra che stia suonando il farsi fare del désir del personaggio femminile, lega il contrappunto musicale all’ermeneutica:
«ascoltare significa mettersi in condizione di decodificare ciò che è oscuro,confuso o muto, per far apparire alla coscienza il ‘di sotto’ del senso(ciò che è vissuto, postulato, voluto come nascosto)».
Il segreto, che è sempre possibile, nel paradigma del segno marcato, più che essere visto va ascoltato, anche perché il désir e la jouissance non possono essere nemmeno toccati.
Il sondare è come l’ascolto, in cui non solo si catturano dei significanti e dei significati ma, piuttosto,si percepiscono dei rumori, delle grida, dei suoni, dei gemiti.
L’ascolto è sentire il gemere dell’altro, sia che stia stillando désir sia che stia gocciolando jouissance.