la glorificazione dei neo-nazisti e la nave dei folli, gli animali hackerabili ✒ 11. Apocalypsis cum Figuris
carlo pava: un fotocollage digitalizzato, 2015 |
L’immagine del lupo travestito da pecora deriva dal Vangelo secondo Matteo: un’immagine grottesca, preferirei ridurla in senso iperrealistico. Osservando alcuni esponenti di un partito di tradizione sedicente democratica, in una scena in cui da una parte agisce la bestia rapace e, secondo il gioco delle parti, dall’altra l’animale carino si mostra mite e caritatevole ma diventando un collaborazionista, un kapò. Una cricca trash e una TV trash per una società trash: un'Italia pattumiera. Ora trattano i Russi come i mussoliniani e gli hitleriani trattavano gli Ebrei.
si potrebbe ipotizzare a livello di cultura in senso antropologico uno schieramento russo-cinese contro l’Occidente, suicidante e sofisticato, innaturale e transumano, del great reset, al quale si adegua il governo peggiore dal 1948 in qua, un'accozzaglia di ignoranti, sciocchi, opportunisti, ipocriti, mafiosi o filo-mafiosi, criminali, superficiali, voltagabbana, ridicoli da operetta, amorali, furbetti, personaggini adatti alle commedie all’italiana, malintenzionati, bulli e pupe, eterodiretti da un manipolo di extraparlamentari
Un collezionismo al di là della mia portata ma con un debole per le icone. Mi documentavo su un saggio con tante riproduzioni. Una foto: un Cristo Pantocratore russo. Anche la simbologia paleocristiana. Un mio remake da agnostico, un carboncino fissato con un fissativo economico, una lacca per capelli: pisces.
Un mondo tradizionale per vivere in modo naturale guardando in avanti verso le prossime generazioni contrarie all’Occidente putrescente in fase terminale e nel peggiore globalismo. Una visione chiusa del mondo: si vis pacem, para bellum = si vis bellum, para bellum, col cacchio.
In senso compiuto, un cenno allo smascheramento finale del sistema dell'arte contemporanea, reso superfluo. Il ritornello: Atlantide sprofonda nel nulla. Poi se uno vuole appendersi alla parete un monocromo si accontenta di una decorazione.
A volte le posizioni conservatrici sono le più rivoluzionarie. Le posizioni valoriali. Infatti: dichiararsi “filo-Russo” si connota come un reato. Mentre quelli della cricca politica si auto-poltronano a vita.
il presidente dell’Ucraina si vende l'anima al demonio, si arricchisce a dismisura e poi il credulone spera che il malefico in persona non lo abbandoni al suo destino se non gli fa più comodo tenerlo dove lo ha piazzato come un fantoccio
Alle prime avvisaglie non mi dichiaro un nemico della Russia, tutt’altro, rispolverando un linguaggio del 1914, della prima guerra mondiale: "neutralisti e interventisti". Gli interventisti: i nazionalisti irredentisti, i sindacalisti, i liberali di destra.
i valori degli USA, i luoghi comuni rispecchiano una realtà piatta, coca-cola, fish and chips, MacDonald, la bandiera a stelle e strisce, il latte in polvere, Venezia e la Torre Eiffel ricostruite a Las Vegas, la campagna elettorale for president fra due ricchissimi come un incontro di boxe in TV, ti paghi la sanità e la sedia elettrica
La glorificazione dei neo-nazisti e la contraddittoria reductio ad hitlerum del presidente russo [secondo la propaganda NATO]. Piace una lettura semplicistica. Il presidente ucraino si fa un selfie in una trincea scenografica come un influencer qualsiasi per la serie “la guerra ai tempi di Instagram”, ah, no, sta girando uno spot pubblicitario per una ditta d’abbigliamento, per un marchio di moda, magliette, calzoni, tute in stile militaresco.
Cialtroni destinati alla nave dei folli alla deriva, vaneggiano, non sanno più che pesci pigliare, chiacchieroni, gradassi, tope e topi rintronati, smargiassi, violenti con i poveri e servili con i ricchi, impotenti, disponibili a ogni sorta di prostituzione. Gli Italiani si stanno svegliando dal letargo? Dall'ipnosi organizzata dai mascalzoni del Pianeta Terra. Un dipinto di Hieronymus Bosch, 1494.
L’Homo Transumanum, il paventato robot. Intanto, l'ambasciatore russo alle Nazioni Unite afferma che l'Ucraina e gli USA tramavano un complotto [la parola-chiave per i complottisti segnati a dito e perseguitati come Cassandre], per diffondere le armi biologiche con gli uccelli migratori, i pipistrelli e gli insetti. Una favola poetica. I laboratori più credibili in cittadelle sotterranee in cunicoli per decine di chilometri, là di casa gli scienziati pazzi dell’immaginario collettivo.
Un summit a Versailles per comunicarci chiaro e tondo la consapevolezza di sentirsi i rappresentanti di un ancien régime di stampo neo-nazifascista, per perpetuarsi in forme rinnovate in confronto a quello di Luigi XVI e di Maria Antonietta. Però lo sanno: i progetti del Nuovo Ordine Mondiale anti-democratico potrebbero fallire. Intanto preparano una legge sul suicidio assistito e la cosa suona male e stona in accordo con lo stridore sinistro, neo-gotico, in un biennio in cui molti si beccano gli effetti collaterali dei vaccini per tope e topi, coatti o diversamente coatti, i danni fisici irreversibili, a parte l'impoverimento, la miseria della crisi economica.
Uno più corrotto dell’altro nelle istituzioni. Da decenni le cosche si davano alla politica per piazzarsi dovunque ai vertici del potere in modo da rendere invivibile tutta l’Italia. Lo si nota dai fatti quotidiani sempre contro la giustizia e la libertà.
Manifestare genericamente per la pace, auspicata da tutti [a parte gli USA guerrafondai], in manifestazioni autorizzatissime, nell’indifferenza poliziesca, significa comportarsi come l'asino di Buridano: invoca da mangiare ma, di fronte a due scelte gastronomiche, non sa decidersi e tutto resta come niente fosse.
Al World Economic Forum, il CEO, il Chief Executive Officer, “l’amministratore delegato” nella lingua italo-americana di noi sudditi o, in soldoni provinciali, l'Amministratore Unico, insomma quello là di Pfizer, l’azienda farmaceutica per antonomasia, risponde alla domanda di un giornalista: "La FDA, la Food and Drug Administration, ha approvato una pillola commestibile con un chip biologico incorporato, invia un segnale alle autorità per confermare che hai ingoiato il prodotto." Intanto gli assatanati accusano di diffondere la conspiracy theory con tanto di censura perfino nella rete sociale. I “virus di design” creati nei laboratori per infettare interi gruppi etnici. La nostra civiltà disgregata dai neo-barbari, tra i quali un vecchiaccio finanziatore di colpi di stato per ampliare i “suoi” mercati con crimini contro l’umanità, in azione contro l’altra parte del Pianeta Terra da idealizzare per non soccombere alla depressione.
In prossimità della Fabian Society, ritornata alla ribalta e presa di mira da George Orwell stesso nel romanzo “1984”: il transumanesimo, i personaggini sordidi in età da partenza per l’inferno […] e i seguaci meno noti. Spazzare via tutto come la monnezza quotidiana, la spazzatura dei rigurgiti riconducibili all’anticristo. Mentre l’avanguardia ideologica ricomincia con una sorta di neo-paleocristianesimo e con il rispetto di qualsiasi altra moralità naturale. La salvaguardia dell’individuo in toto, dalla culla alla morte, per ricominciare il percorso della Rinascenza, illudendosi.
Il nemico si identifica in chiunque viene preso in antipatia in qualsiasi condominio o in ogni insediamento, anche solo in base al modo di vestire o di parlare: gli esseri umani vengono metamorfosati in animali hackerabili. Finisce la dimensione dell’anima o dello spirito. Trionfano i più diligenti esecutori materiali. L’Italia abitata da un ghost people. La prossima moda vellicante le pulsioni più abiette: l’istigazione al suicidio.
Le parole, p.e. la parola comunismo, modificano le connotazioni tradizionali: rientrano nel gergo dei progetti dei pervertitori per renderle rassicuranti. Le materie fecali e i liquami fecondano il giardino. Il great reset progetta un deserto per smaltire le carogne purulente delle masse considerate soprannumerarie, rendendolo fertile per i pochi destinati a sopravvivere.
I privilegiati al comando e in un commando, gli straricchi e il loro entourage, e il resto della popolazione ridotta in schiavitù, con un minimo di reddito per la sopravvivenza [per comprare i prodotti delle multinazionali]. Ma non mancherebbero i Mecenati per fingere di favorire i talenti nel campo delle arti, i fortunati baciati dal Destino in quanto a loro volta appartenenti alle élite[s] culturali passando dalla parte dei cortigiani. Un’ideologia paternalistica per imporre, restando nell’ombra dei malfattori, uno stile di vita da roboty. I governi, gli esecutivi, i principali nemici, annullano la nozione nobile di “politica”.
Non ci sono più i Premi Nobel di una volta. Chi non riesce a vincere un Premio Nobel al giorno d'oggi? Pensiamo a Barack Obama, il 44º presidente degli USA, 2009-2017, un Premio Nobel per la Pace e non ha mai smesso di bombardare di qua e di là con la scusa di fare la guerra in missione di pace. Un capitolo solo accennato, da storici, non adatto a un diario intimo.
A Roma si festeggiano i 100 anni dalla nascita di PPP. Un’impressione: gli stessi signori libertini, scellerati all’ultimo stadio, di “Salò-Sade”, i maniaci seviziatori dei giovani rapiti e reclusi in una villa art déco, si ripresentano da redivivi o da discendenti in veste di curatori e organizzatori degli eventi dedicati al grande scrittore, come finanziatori [sorry, sponsors], tutti allineati con gli attuali governativi e filo-governativi, con i giornalisti giulivi. Eppure, non lo vedrei favorevole all’andazzo degli ultimi due anni. Lo immaginerei un “corsaro” di nuovi “scritti corsari” aggiornati, nella rete sociale, da indipendente. Si cerca di edulcorarlo? Un primo sentore: l’affermazione di un famoso sociologo secondo il quale odiava la popolazione da posizioni individualistiche ed elitarie. No: si limitava all’antipatia per la piccola borghesia e per la borghesia ignorante e volgare, la classe media, come dimostra la sequenza del film “la ricotta” con il personaggio del regista, Orson Welles, e del giornalista andato a intervistarlo sul set. In aggiunta: il popolino o il sottoproletariato, in passato ammirevole, ormai corrotto dalla TV e dal consumismo. La fine di un mondo nei presagi delle tinte più fosche, le stesse dei finti esaltatori.
La straordinaria interpretazione di Anna Magnani nella parte di una sciantosa del periodo intorno alla prima guerra mondiale, quando impazzavano i dibattiti fra interventisti e neutralisti, nel film di Alfredo Giannetti, 1971. Di fronte alla tragedia dei militari reduci e gravemente feriti, i suoi ammiratori in platea, dopo un momento di afasia, già sul palcoscenico, canta la canzone “‘o surdato ‘nnammurato”. Gettando a terra i panni dell’allegoria dell’Italia Turrita.
Carlo Pava diari sconnessi [1987-2022]
Apocalypsis cum Figuris [2015-2022]
[11.continua…]