LA
MANO DI DORINA VACCARONI,
LA BELLEZZA DELL’AZIONE E
LA SPADA DI YUKIO MISHIMA
1.Il
lampo dell’affondo nell’ amore erotico e
l’attesa allargata dell’istante
L’amore, che coinvolse molto in
fretta Yukio Mishima e la schermidora italiana Dorina Vaccaroni , era , manco a
dirlo , di tipo erotico.
Secondo
John Alan Lee , «i tipi
erotici vanno a letto subito dopo essersi conosciuti e cercano la perfezione
fisica. Quel che li interessa di più è la bellezza; le qualità personali e
individuali sono secondarie»[1].
Lo scrittore giapponese , proprio in
corrispondenza della intensa stimolazione emotiva attivata dall’incontro con la
schermitrice italiana , ebbe a scrivere che «La bellezza non è quasi mai in relazione con la
soggettività. Il narcisismo consiste in una intuizione della bellezza mediante
uno sdoppiamento che consente di ammirarsi come oggetto.(…)Generalmente la
bellezza non ha il tempo di cogliere il proprio fascino. Si potrebbe persino
affermare che proprio in questa assoluta non coscienza di sé , la bellezza
assume la sua forma più pura ed essenziale»[2].
Guardandola in pedana , durante
le ultime Olimpiadi a cui l’ atleta ha partecipato , rapito[3]
dagli affondi, con cui la schermidora
passava velocemente dalla posizione di guardia all’attacco , integrò
l’enunciato , riportato sopra , con questo :«L’azione equivale ad una forza che si avventa su un
obiettivo formando un luogo geometrico , e può essere bella come la corsa di un
cervo , che tuttavia è assolutamente ignaro della propria grazia.(…)”La
bellezza è fuggevole” , affermò Platone , e Goethe ribadì questo concetto nel Faust , quando scrisse: “Bellezza,
fermati un istante!”. La bellezza si manifesta dunque solo nei fenomeni che
dileguano in un lampo.(…)Ma, stranamente, un osservatore può cogliere con
evidenza quella bellezza che lascerà in lui un’immagine difficilmente dimenticabile»[4].
Il lampo dell’affondo, quasi a botta dritta[5]:
il tronco della schermidora un po’
piegato in avanti, con il braccio armato e la gamba corrispondente allungati in
avanti rivelano quella calma densa di tensione che fa fluttuare la feniletilammina(FEA)[6]
nel cervello di Yukio.
“Bellezza, fermati un istante!” :
e la bellezza dell’azione , che si
rivela in quell’istante, è tutta nella calma
densa di tensione che l’osservatore coglie nell’angolo tra la schiena e il
braccio, che si specchia nell’altro angolo formato dalla gamba allungata e
dalla “calma tensione” dei glutei.
Il tempo , quello che nel glossario
della scherma è “la scelta del momento favorevole ad attaccare” , in cui la
distanza – non solo spaziale – dall’avversario va ridotta, come fa intendere
nelle sue riflessioni Mishima , va
allargato , senza commettere l’errore di entrare per prima nel campo
dell’avversario[7]:
questo procedere in largo prepara
l’attesa dell’occasione propizia. «Prolunghiamo
l’attesa per mettere a segno il nostro unico colpo vittorioso(…): attendere
l’occasione propizia equivale a concentrare il tempo , a dirigerlo verso un
istante decisivo»[8].
L’attesa allargata, o meglio :
l’attesa prolungata
procedendo in largo , fino
all’istante , frutto del tempo concentrato(dell’azione e dell’osservazione), in
cui , colta l’occasione propizia , si colpisce il bersaglio :Yukio, questo
istante aspetta guardando Dorina, le sue gambe , la schiena, i glutei ,
l’istante in cui il tempo concentrato dell’attesa esploda nell’entusiasmo
dell’atleta vittoriosa che si toglie la maschera e scioglie la calma densa di
tensione del suo gesto .
“Bellezza, fermati un istante!”:
la tuta che imbraca Dorina sembra
tendersi per l’entusiasmo denso di tensione , tanto che vorremmo
che il filo elettrico(in uso dal
1957 e che ha una punta segnastoccate con una molla capace di respingere un
peso non inferiore a 500 grammi) continuasse a “sospendere” l’atleta, che, imbracata
e tirata, ha una tensione somatica che lascia, nell’osservatore, un’immagine
difficilmente dimenticabile, legata com’è all’impossibilità di una ripetizione.
2.Il
misticismo dell’arte senza spada
Gli insegnamenti di Yagyu, che la
schermitrice italiana cercò di apprendere e di applicare con diligenza, essendo
influenzati dal taoismo attraverso lo Zen, servirono a Dorina per inserire,
nella sua azione e , conseguentemente, nel suo stile, una strategia offensiva
volta a sorprendere l’avversaria.
«Compiere una mossa inattesa per
spaventare l’avversaria crea un’ulteriore intenzione, un secondo fine. Anche
questa è arte della guerra. Quando l’avversario è spaventato, la sua
combattività si affievolisce e subisce un vuoto nel tempo di reazione. Anche
semplici gesti ordinari possono venire impiegati per distrarre l’attenzione di
un avversario»[9].
La tecnica del senza
spada , che rientra nell’arte giapponese della guerra , nella scherma è
basata sulle risposte finte e di angolazione :
con le prime si simula un colpo in
attacco
per indurre l’avversario a difendere
un falso bersaglio ;
con le seconde, usate di norma dagli
spadisti,
Dorina, spostando l’arma dalla linea
diritta e formando un angolo con il polso, mira a colpire l’avversaria, non al
braccio o all’avambraccio, cosa non valida nel fioretto ma, alle parti non
propriamente frontali del tronco. L’essenza dell’ arte senza spada
consiste nell’ingegnarsi al fine di
moltiplicare le proprie risorse ma, nello stesso tempo, finisce con il caricare
di misticismo l’azione della
Vaccaroni:
questa essenza dell’enigma e del
dilemma,
che l’azione sportiva, in genere,
non ha, essendo estranea al misticismo dell’azione e dell’essere umano,riduce
il corpo di Dorina a strumento di precisione ma rende efficaci le sue azioni
perché l’avversaria non riesce a calcolare le forze o le modalità espressive.
La tecnica del senza
spada di Dorina Vaccaroni , che è alla base dell’enunciato di Mishima: «la bellezza non è soltanto forma: lo
stile con cui si agisce è determinato da molteplici eventi interiori»[10], spiega la bellezza dell’azione ,
dello stile d’azione, della schermitrice italiana : se “la spada viene a
raddoppiare lo scettro”, essendo arma dei capi, dei conquistatori vittoriosi ma
anche simbolo della verticalità e della separazione, tanto che finisce con lo
strutturare sia uno stile che un comportamento spesso attraverso un primato
della simmetria, del piano e della logica più formale, l’ arte senza spada aggira il prevedibile geometrismo di quella che è
la “terza struttura schizomorfa” di Gilbert Durand[11],
e , uscendo dalle costrizioni del Regime Diurno, cui la scherma come sport
appartiene, con le seduzioni del tempo allargato, come se facesse “muovere
l’ombra” o “colpisse i fianchi”[12],
piazza la stoccata nell’istante decisivo.
3. La
mano e la bellezza dell’azione; lo stare
in attesa della schermidora e il
pondus della Dolce Pantera
Se è «nella bellezza del portamento [che] si rivela la
bravura: in una figura eretta, che si ritrae e si protende senza mai curvarsi
si rivela la calma densa di tensione che si materializza nel combattimento e
nell’azione»[13], è nella mano che la bellezza dell’azione si rivela in quell’istante
ineluttabilmente legato alla solitudine.
La mano che impugna il fioretto
è l’ orologio della bellezza
dell’azione: svolge il tempo concentrato della paziente attesa, mantiene la
calma fino a quando produrrà la tensione autentica della stoccata.
E’ la mano che contiene l’addestramento di quella ripetizione di atti
uguali, in cui si deve mantenere costantemente il massimo grado di tensione; è
la mano
che dà inizio all’azione in un
istante e la conclude in un lampo.
La manualità, come controllo dell’azione, è , se osservate bene,
presente in ogni schermidora, rumena,tedesca, ungherese, russa o italiana che
sia, ma, per contenere e connotare i semi del misticismo dell’azione, o della tecnica senza spada che dir si voglia, ha dei significanti affettivi che
esprimono la razionalità paziente e perseverante, racchiusa nella bellezza
dell’azione:
la mano della schermidora vincente
non
trascina il corpo,
né la mente.
Tiene in mano, stringe la mente; la mano si allontana
dal corpo e non ha la calma tensione dei glutei, regge il fioretto come se
fosse l’interiorità dell’atleta, ma non la fa trasparire, è la mano che elimina
l’ombra e costringe l’avversaria a modificare i suoi piani, sventa le
iniziative
dell’avversaria segnando la giusta
cadenza dei glutei; ed è la mano che, rispondendo all’elasticità del filo
elettrico che segna le stoccate, è fulcro della controllata tensione del pondus
dell’atleta.
La mano è il filo connettivo
del pondus, dunque:esprime, nella
bellezza dell’azione, la solitudine, la tensione, la tragicità
dell’ardimento della pura decisione
individuale. Tesa tra l’istante della stoccata a cui tende e l’attesa, con cui
il pondus mantiene costante il massimo grado di tensione, la mano sospende il fioretto, la distanza , come se
sospendesse la paziente e perseverante azione per ridurre la distanza e andare
a bersaglio.
Nel misticismo dell’azione , che è contenuto nella tecnica del senza spada, la mano , stringendo il
tempo, esprime la calma potenza lombare dell’atleta:può essere, così, il punctum di un Significante Somatico che
tanto destò il Significante del Desiderio di Yukio Mishima.
Pensate che sia inadeguato o non
possibile?
L’autore stesso di Introduzione alla filosofia dell’azione
dice che «ha tentato di
chiarire con un mezzo inadeguato, ossia con il linguaggio, ciò che poteva
essere espresso soltanto in un altro modo»[14].
D’altronde, l’amore, pur essendo
così comprensibile, è sempre il tema più incomprensibile, per questo va
trattato con eleganza: il fioretto è impugnato dalla mano, ma un filo sottile,
con cui sembra che la schermitrice venga azionata,manifestando la conclusione e
l’esito dell’affondo, fa della mano
l’attributo, l’espressione, del corpo-sistema cui appartiene.
L’ affondo, o, in genere, lo stare
in attesa della schermidora, che proietta un alto tasso di misticismo
nella bellezza dell’azione, che
tanto ha attratto Mishima(che fece impallidire una nobildonna inglese
mostrandole, dopo aver snudato la sua spada, un semplice fendente obliquo),
corrisponde a un momento mozartiano
della vita, come lo intende Jean Cau e che, con
un’altra metafora, lo chiama una
dolce pantera:la Gioia che deve caderci addosso all’improvviso come una
dolce pantera che ci piombi dall’albero sulle spalle e ci abbatta.
Jean Cau dice che , per sua natura, questa Gioia passa.
Mille pantere gli sono cadute sulle
spalle.Una: a Paris, in rue Parrot , all’inizio degli anni
settanta, una giovane donna attraversa la via. Porta minigonna e stivaletti
neri:«E’ bella?(…)La
grazia del suo volare è quella di una gazzella dalle gambe perfette e nere, che
fugge, inseguita da tutti i leoni di Paris. Ah, se fossi Nerone sulla lettiga!
Un segno e le guardie(…)si lancerebbero all’inseguimento e la ricondurrebbero,
prigioniera con tutto il pelo fremente»[15].
La Dolce Pantera passa, è l’istante che non si ripete
come l’azione risolutiva della Vaccaroni, la Dolce Pantera , col pelo fremente,
il momento mozartiano, abbagliante,
di Yukio Mishima quando la stoccata
vincente fa esplodere nell’osservatore la Gioia fulgente di un pondus
che palpita d’entusiasmo.
|
Tavola A
Rapporto tra il Punctum funzionale di Dorina Vaccaroni,
il suo stile e l’occhio di Yukio Mishima
*Qualcosa nel modo che la fiorettista ha di muoversi
corrisponde all’idea che Mishima ha di attraente: cfr. Michael R. Liebowitz, La chimica dell’amore, trad.it. Rizzoli,
Milano 1984:pagg. 99-100.
**La mentula capace , più di ogni altra, di dare le
stoccate giuste al momento giusto. La mentula potente e possente che , con una
performance o veloce e frenetica o
esagerata e convulsiva , fa raggiungere un piacere esplosivo e irripetibile.
***Cfr. la nota 3 in : Naomi
Campbell, La misura doppia del “Vento Nero”.
Punctum
Funzionale
|
Effetto morfologico
del viso correlato con la caratterologia francese
|
Tasso
Polisemia
|
Significante
Somatico
|
MANO
|
PRIMARIETA’/SECONDARIETA
AMORFO/APATICO’
|
MEDIO
|
BEL SEDERE E
MOVIMENTO INTENSO E AMPIO
GAMBE SOLIDE
|
Tavola B
Il Significante
Somatico
Osservatore
Attratto
|
Categoria
Tarocchi
|
Schema
verbale
|
Punctum
oggetto
|
Significante
del
desiderio
|
Scena
hard
Fantasmata
|
MISHIMA
|
SPADA
|
DISTINGUERE
|
MANO
|
GEOMETRICO
|
A carattere narcisistico-fallico:lo scettro o la spada in mano
all’atleta o la sua spada che dà la stoccata sul culo o sulla schiena della
schermidora
|
L’Osservatore Attratto
4. I
fattori Sportivo e Militare nell’ amore Erotico:
destrezza e tecnica nel modello “Padrone-e-
Ancella” di Winch
In questo tipo d’amore che John Alan
lee ha denominato Erotico , è
importante la connessione tra i fattori Sportivo
e Militare.
Il fattore Sportivo fa assumere in Dorina Vaccaroni alti valori in
“sollecitudine priva di ansietà” e in “dominio ostile” ridiretto, ma anche
“bisogno di approvazione” , che può aver orientato la componente esibizionista.
Il fattore Militare carica in Yukio Mishima una manifesta “autonomia” ed
“ostilità”[16].
Il rapporto manifesto tra amante anaclitico(=Vaccaroni) e amante narcisista(=Mishima) è , in effetti,
virtuale:
pur essendo strutturato sul modello
che Winch ha definito “PADRONE-E-ANCELLA”[17](
in cui il Padrone guarda l’Ancella che mostra la sua destrezza in pedana), non
dobbiamo sottovalutare il fatto che la donna sportiva ha sempre una struttura
caratteriale, manifesta o nascosta, basata sulla pulsione isterica , né dobbiamo dimenticare l’evidente oralità dell’atleta, che, nella scherma
, per forza di cose, diventa sado-oralità[18].
Una componente caratteriale che può
commutare l’amante analitica in amante narcisista,tanto che, esibendosi con il
fioretto come ancella per il padrone, desidererà:
1) veder esibire il padrone con la
spada
2) per, poi, dimostrargli che anche lei
è destra
nello sguainare e maneggiare la
spada.
Così, lo spirito militare dell’etica
dei samurai, cui Mishima si ispira, partecipa fisicamente alle gioie di
quest’amore erotico:«la
spada giapponese, una volta estratta dalla guaina, inizia un suo caratteristico
movimento. Proprio come accade ad
una pallottola nell’attimo stesso in cui viene esplosa e che, proiettata contro
il nemico, percorre una traiettoria ineluttabile»[19].
L’azione , nel rapporto Erotico, a questo punto, diventa Militare:
1)è totalmente compiuta con una
rapidità che non concede spazio al pensiero;
2)può essere offensiva o difensiva:
a)risoluta e luminosa, la prima
b)con il metodo “stretto e largo”[20],la
seconda;
3)possiede un obiettivo definito,
perseguito da una volontà che si
prepara
alla lunga attesa dell’occasione
propizia.
Azione
EROTICA
|
Fattore SPORTIVO
|
Fattore MILITARE
|
Amore EROTICO
|
ARMA
|
Fioretto
|
Spada
|
Tecnica senza
spada
|
QUALITA’
|
Leggero
|
Pesante
|
Leggera/Pesante
|
L’AMANTE
DESTRO
|
Vaccaroni
|
Mishima
|
Vaccaroni/Mishima
|
BERSAGLIO
|
Dall’inguine al
collo,braccia escluse
|
Tutto il corpo
|
Tutto il corpo
|
MECCANICA
DEL RAPPORTO*
|
Ricominciare
|
Metodo “Stretto e
Largo”
|
Mutamento della
Montagna e del Mare
|
Tavola D
L’ Azione Erotica
*La TECNICA DEL RICOMINCIARE , nell’amplesso, prevede
che , scartata la tattica precedente, si esamini la situazione da una nuova
angolazione.In cui si assumerà un ritmo diverso. Si ricomincia perché, essendo giunti a una situazione statica, si
modificherà il piano d’azione.
E’ una tecnica
dell’amante schermidora che, come abbiamo visto, è capace di risposte
differenziate.
Il METODO “STRETTO
E LARGO” si utilizza quando lo spazio è assottigliato o si passa dallo
“stretto” al “largo”, sia come potenza dell’amante che ricettività dell’amata.
Non si escludono passaggi inversi: dal “largo” allo “stretto”.
Il MUTAMENTO DELLA
MONTAGNA E DEL MARE significa che , nell’amplesso più erotico,non si ripete mai
la stessa tattica. Spesso è inevitabile ripeterla per due volte, ma è
assolutamente deprecabile farlo allo stesso modo per la terza volta. Saranno
usate tattiche diverse per cogliere il partner di sorpresa. Ci si comporta come
il mare quando il partner si comporta come la montagna e viceversa. Si mediti
su questo, ma, piuttosto,bisogna farlo.
Note
[1] Cfr.
Michael R. Liebowitz , La chimica
dell’amore , trad. it. Rizzoli, Milano 1984: pag. 116.
[2] Yukio
Mishima, Introduzione alla filosofia
dell’azione, in Lezioni spirituali per giovani samurai , trad. it. Feltrinelli,
Milano 1995: pag. 93.
[3]
Affascinato da un’immagine o da una scena, da un quadro in cui c’è qualcosa che
coincide esattamente col suo desiderio. Come scrive Barthes, in Frammenti di un discorso amoroso,
trad.it. Einaudi, Torino 1979, Mishima può essersi innamorato anche di un
atteggiamento un po’ volgare, un modo di porsi all’affondo che può esplicare
una sottintesa trivialità, insomma di quel quid
che , al grido di “Bellezza, fermati un istante!”, è un aspetto-punctum che si
riferisce al momento fuggevole di una posizione , allo schema , che è il corpo in movimento. Cfr. anche le prime sette
note in : Emma Thompson, l’immagine della
Laetitia e il Quadro del desiderio.
[4] Yukio
Mishima, op.cit.: pagg. 93-94. Cfr.
anche quanto scrive Umberto Galimberti: «Il gesto, come la vita, non si ripete,
per questo è così vitale. E’ una presenza semplice che si esaurisce nel suo
atto, ciò che ha detto non è più da dire, la sua espressione non vive due
volte»: La trasparenza dei gesti,
contenuto in : L’immaginario sessuale,
a cura di W. Pasini, C. Crépault, U. Galimberti, Bompiani editore, Milano 1995:
pag. 161.
[5]
L’azione di attacco molto semplice , quasi uguale all’affondo.
[6] «Non
si può ancora stabilire quali siano le
fluttuazioni che hanno luogo nel cervello nel momento in cui ci sentiamo
attratti e attraenti, si tratta probabilmente di una reazione chimica simile a
quella prodotta dalle anfetamine, che si intensifica quando incontriamo la
persona giusta. Non si sa di quale sostanza si tratti. Potrebbe anche essere
la feniletilammina (FEA)»: Michael R.
Liebowitz, op.cit.: pag. 98.
[7]
«Infatti chi attacca per primo entrando nello spazio dell’avversario è già
perdente: chi combatte deve procedere allargando, oppure riducendo il proprio
spazio quasi fosse un ‘invisibile membrana»:
Yukio Mishima , op.cit.: pag. 104.
[8] Yukio
Mishima, op.cit.: pag. 88.
[9] Cfr.
Thomas Cleary, L’arte giapponese della guerra, trad.it. Mondatori, Milano 1997.
[10]
Yukio Mishima, op.cit.: pag. 96.
[11]
Gilbert Durand, Le strutture
antropologiche dell’immaginario, trad.it. Dedalo libri, Bari 1972.
[12] Ci
si riferisce a due strategie di Miyamoto Musashi: Far muovere l’ombra vuol dire far finta di assumere una determinata
iniziativa quando non si è in grado di prevedere la mossa del nemico: con la
sua replica questi tradirà le sue intenzioni e risulterà facile batterlo. Colpire i fianchi : anche con un solo
avversario, quando lo si colpisce ai fianchi lo si indebolisce
progressivamente.
[13]
Yukio Mishima, op.cit.: pag. 94.
[14]
Yukio Mishima, ivi: pag. 69.
[15] Jean
Cau , Una dolce pantera, in: J.C., Il popolo, la decadenza e gli dei,trad.it.
Edizioni Settecolori, Vibo Valentia
1996.
[16]
Robert F. Winch, La scelta del compagno,
trad. it. Taylor Editore, Torino 1961: cfr. pagg. 88-89 per la “Tavola dei
bisogni” e pag. 108 per i concetti di anaclitico e narcisista.
[17]
Robert F. Winch, op.cit.: pag. 147 e
segg. Cfr. anche: Licia Colò, la relazione asimmetrica e la teoria del turismo(…).
[18] «L’ orale che salta si espande , è euforico
come può esserlo il sado-orale che
scaglia il giavellotto per “toccare” il partner (“ferire” la mater?) o è masochista come il lanciatore del
peso(ma qui la semantica del lancio è evidentemente concentrata) che urla il suo “dolore-piacere” liberato. Ma, senza
l’espressione isterica, sia questi
che gli altri non potrebbero protendersi verso il mondo (“chi salta”) o la
realtà (“chi lancia”) perché i primi ne avrebbero paura e i secondi sarebbero
indotti a ritirarsi prima ancora di raggiungere l’obiettivo»: V.S.Gaudio, Erotica e Atletica, in “Fermenti” n. 202,
Roma 1990. La pulsione che Leopold
Szondi chiama S , socializzata in un’attività, può dare l’atleta della scherma,
in cui il carattere esprime spirito realistico, spirito d’iniziativa,
aggressività, capacità di orientamento. Inutile aggiungere che la pulsione sadica( o sado-orale), nella socializzazione professionale, riguarda anche il
cacciatore, il samurai, il militare.
[19]
Yukio Mishima, op.cit.: pag. 70.
[20] Nel “Libro del Fuoco”, uno dei capitoli del Libro dei cinque anelli che chiariscono
i principi della filosofia dell’arte del vantaggio, sono esposte le strategie
marziali di Miyamoto Musashi. Il metodo
“Stretto e Largo” si utilizza quando nel corso di un combattimento lo spazio si
assottiglia e ci si sente soffocare da minuzie che impediscono di procedere con
agio. «Nell’arte della spada bisogna sempre passare dallo “stretto” al “largo”
e non si deve permettere che delle inezie ci confondano le idee togliendoci la visione di
insieme»: Thomas Cleary, L’arte
giapponese della guerra, ed. cit.: pag. 117.
·[da: V.S.Gaudio, Miele e altri oggetti d'amore, 2000-03]·
FLeggi anche:
Yukio Mishima: letteratura e azione
di Mitsuharu Hirose
in "antarès" prospettive antimoderne n.02/2012, Bietti, Milano