Hayley Williams • La voce del volo: "Wish right now"



Oggi mentre facevo la mia passeggiata di mezzogiorno, minuto più minuto meno, ho avuto ancora dei pensieri morbosi. Che cosa c’è in Hayley Williams, che fa l’aeroplano, che mi turba tanto ? Probabilmente il decollo del mio oggetto a, quando si capisce pienamente che l’anima è immortale e continua a passare costantemente al meridiano: Hayley, che fa La farfalla che svolazza, stando a quanto asserisce il maestro Tung-hsüan, o anche, basta che rivolga la testa verso i piedi del poeta, l’Anitra che vola capovolta, probabilmente, senza il suo corpo brevilineo ectomesomorfo e quello che è chiamato voce , anche gli short le starebbero larghi e allora forse la sua anima non farebbe tanto né la farfalla né l’anitra. Il maestro Tung-hsüan , in un volo, indica il Picco Positivo e nell’altro, stando al meridiano, lo Stelo di Giada e il Crepaccio del Cinabro: sarà stato per questo che Jacques Lacan abbia messo il desiderio tra l’angoscia e il volo dell’oggetto a ? Anche se non si può escludere che lo psicanalista francese possa aver considerato il volo dell’uccello Rukh che volteggia sul mare se non quello del Gabbiano.



La voce del volo, che è tesa tra l’equinozio e il solstizio, un po’ proprio nei gradi cardinali e alcionici, ma anche nel bel mezzo o della primavera o dell’inverno, mi fa pensare a una donna che non pensa  che al denaro e all’amore sessuale, per non dire delle gioie della vanità soddisfatta; la vedo cantare, quando mi monovocalizza il ritornello di questi aeroplani è come se dichiarasse di essere una ragazza molto intelligente, poi all’improvviso si mette a ridere e continua a cantare perché lei prende per grazia la sua fondamentale spensieratezza, e anche i suoi continui rimproveri, i suoi frequenti rimorsi, va a finire che mentre mi fa decollare e lei fa l’aereo e mi dice che Parigi è una città in cui alcuni giornalisti molto spiritosi si fanno beffe della provincia e dei paesi stranieri e in cui delle cantanti vestite all’ultima moda si dicono sottili insolenze in sontuosi salotti o nei palchi a teatro. A Parigi, fosse stato per la sua luna così nel pieno dell’estate e leonina, sì che avrebbe fatto l’aeroplano, perché è questo che pulsa in lei, il genio dell’organizzazione meccanica, uno spirito positivo e un ideale elevato, parla e canta in modo conciso e il più delle volte tace, aspetta di ridecollare o farlo decollare il mio (-φ), costui che non verrà mai e intanto che lui va ai seminari di Lacan lei si compiace dell’autoappagamento, della soddisfazione del sacrificio. Il volo saturnino, che è così molto dolce e un po’ triste, con sottigliezza indovina molto bene le sciarade, i rebus, le parole incrociate,e legge il poeta su “Topolino”. Durante la ricreazione, non sta tanto a correre, sta a fantasticare, addossata a una colonna o seduta sulla seggiola, sulla poltrona, su uno scanno, succhia una caramella o lo zucchero candito tenuto nel rum, perché è golosa e vola, e quando non guarda la Senna che scorre, va a guardare gli aerei che decollano e che atterrano. Un’aviatrice così ha la voce che incanta i poeti, per questo si mettono a studiare la meccanica del passaggio dell’oggetto a al proprio meridiano, sperando che un giorno passi anche al meridiano di Hayley. La voce del volo rulla, prende quota, vola ad alta e a bassa quota, a quota di tangenza e in derapata, si libra, lascia la scia, imbarda, impenna e ammara, apponta, regola la valvola dell’oggetto a del poeta: “Wish right now” è questa la monovocalizzazione di Hayley, la sua voce del volo,il volerlo fare subito, e il poeta che la vede e la sente volare al suo meridiano è questo che sente volare: che lo vuole fare subito col poeta, "wish right now to poet", il volo rovesciato, la scampanata, il mulinello, l’uccello Hayley che volteggia sul mare e fa l’anitra capovolta del Maestro Tung-hsüan. La monovocalizzazione, d'altra parte, ha ragione Theodor W.Adorno, è come il tono di ogni film che è "quello della strega che somministra il cibo ai piccoli che intende ammaliare o divorare, con la raccapricciante litania: 'Buona la minestrina, ti piace la minestrina? Ti farà tanto bene, tanto bene'. Nell'arte questo incantesimo culinario è stato inventato da Wagner, le cui intimità linguistiche e droghe musicali si degustano - per così dire- da sé;e lo stesso Wagner, sotto l'obbligo geniale della confessione, ha spiegato l'intero procedimento nella scena dell'Anello in cui Mime offre a Sigfrido la pozione avvelenata."(129.Il cliente è servito, in: Th.W.Adorno, Minima moralia,© 1951) Che è tutto dentro l'incantesimo uretrale, con cui la voce del volo assoggetta l'oggetto a del poeta  finendo col fargli credere che sta giacendo con esso mentre in verità è col mostro col ciuffo biondo sotto il tiglio che sta copulando...