Ellie, la stessa cosa che Eponine-Chianine
Come Chianine mi ha sempre dato l’impressione
Ellie che per sollevare la gonna, o abbassarsi gli short, abbia bisogno di
energie, ma ben più per parlarne bene. Come “Madame Belcolorito”, che è Eponine
di Georges Bataille, sembra che ci faccia amare la paura che l’umanità ha di se
stessa; la prodigiosa umanità che risponde all’esigenza dell’istinto e alla
fatalità irrimediabile. Nei confronti della gioia, tra sospiri e lacrime, è un
po’ come il cielo nei confronti del granello di sabbia: e quando l’oggetto a
passa al meridiano del poeta o del visionatore questo gode e i cieli si
rovesciano su di esso, anche perché la certezza quasi solare di Ellie è sempre
nell’orbita del favore dell’oscurità di Chianine, che – così fa intendere
Georges Bataille ne “L’Abbé C.”- è dentro la certezza assoluta di poter
insozzare infinitamente anche la più sozza sozzura.
Eponine – scrive Bataille – ha lo stesso
cuore, e la stessa lordura dentro al cuore, che è sempre dal lato dell’amore
degli umili, la gentilezza, il dinamismo di giovanili studiosi di teologia, le
grandiose cerimonie, questo quotidiano tra l’erba e il pantano, un po’ come nel
cuore di Deus Sabaoth. Così, all’inizio un’angoscia, infinitamente sottile,
infinitamente forte, ed è il poeta in quello, l’oggetto a , chiamato voce e ha la sottile delizia, foss’anche
obliquo o di lato un po’ gaudio, di entrare nudo nella camera di un altro o
vederlo tirare lo sciacquone e, col sedere nudo, in piedi, si mette a ridere
come un angelo, mentre Eponine depone sull’erba, se la vedessero gli occhi
uscirebbero dalle orbite, come vedere uno spettro, lo spettro di una persona
amata: una specie di delirio-delizia, di spettrale delirio, tra il tramonto –
che forse ancora non è venuto- e l’erba d’una intensità eccessiva come quando
la pioggia l’ha bagnata e il cielo le sta addosso, con l’angoscia che non
chiude soltanto il cuore, è il cuore che stringe a sé l’angoscia, o piuttosto
Chianine-Ellie, la sua angoscia stretta al cuore, il poeta come stringerebbe
una donna e dentro la delizia “in cui Chianine chianine , da questo cratere maestoso, la notte è il ventre della
lava: senza fiato, bel canto , perde
la respirazione”, semplicemente al meridiano del poeta Ellie, la stessa cosa
che Chianine e Eponine, questo fa tra l’erba e il sole all’orizzonte, come un
sole alcionico, fa la stessa cosa di Eponine, depone angelica vede il cielo
svuotato dal vento e più indecente del poeta col sedere nudo che si mette a
ridere come un angelo che ha appena fatto,è il cuore che strnge a sé l’angoscia,
la sua angoscia stretta al cuore del poeta: senza fiato, la notte, e il sole è
ancora lì all’orizzonte, è il ventre della lava: senza fiato, bel canto, trattiene il respiro.
· by v.s.gaudio