░ Ahmed di Ignazio Apolloni e Nicole Kidman: è tutta un'altra storia



 A sbagliare la storia di “Ahmed” di Ignazio Apolloni
by  Blue Amorosi
-Cera una volta una Caterina che andava in bici.
-No. Non era lei che andava in bici.
-Sì. Era il suo paparazzo, che ero io, attraverso come un automa la strada(la rue Royale). Stridio di freni. Una botta( e una risposta). Mi ritrovo steso per terra e con la respirazione bocca a bocca che Caterina mi sta facendo, la bionda da capogiro. Seppi qualche tempo dopo essere la moglie di Guy-Lussac. Cosa ci facevo a Parigi[i]?
-No. Non eri a Parigi. Guarda che la tua Caterina è Nicole ed è a New York City…
-E che ci fa a New York City?
-Ma se lo sanno tutti!Informate le gazzette e i servizi di spionaggio. Con la Gendarmerie alle costole, Nicole va a cozzare contro l’alter ego del narratore in bike, con le costolette di agneau che gli stanno uscendo da tutti i pori – costretto come sei a far finta di essere un francese, per non destare sospetti, i giorni che ti rechi alla Biblioteca Nazionale di rue Richelieu.
-Ma allora non sono a New York ? E Nicole com’è che mi cozza contro?
-E mi verrebbe da rispondere e che cazzo ne so? In verità sai bene di essere costantemente tenuto sott’occhio dai tuoi e dai servizi segreti degli altri. Per voi è importante che tu riporti indietro il maltolto; per gli altri l’importante è la bionda. Una certa voce vi aveva riferito di un altro pezzetto dell’originale dei dieci comandamenti conservato nella più solida cassaforte della B.N.P. L’avevi sottratta, non era stato un gioco da ragazzi ma voi possedevate la chiave capace di aprire tutte le porte anche alla B.N.P., figuriamoci poi a New York City, dove hanno una semplice Public Library. Fatto sta che Caterina, che è Nicole, ti viene addosso e la gomma della bici ti scoppia, ti senti toccare ma non ci fai caso, il bagliore è davvero troppo, anche perché lei non ti dà nemmeno la mano per rialzarti, tu sei troppo preso dal suo podice. “Dio, ma è mai possibile, che scherzo è questo? Non è la moglie di Gay-Lussac, non ricordo che avesse questo podice, eppure l’avevo vista anche in "Eyes Wide Shute"(Warner Bros 1999)  di Kubrick!”
Può darsi che sulle prime il gioco di “A cambiare le storie” vi irriti, o forse vi irrita di più Apolloni che pensa di essere a Parigi e invece Nicole si trova a New York, e fa finta pure di fare il paparazzo che le cozza contro e non le chiede nemmeno scusa, no, c’è un suo collega che scatta a razzo e le immortala il mazzo, Nicole intanto si è tolta la scarpa perché la vuole dare in testa al narratore che pensa che sia Caterina, la moglie di Gay-Lussac che, poi, lo si vedrà nel suo racconto, insegna a Gerusalemme ebraico antico, questo non la moglie, che ovviamente non ci casca con lo scrittore, sai quanti se ne impippa di scrittori una gnocca così, e poi avete visto che culo, ma quando mai, dove l’aveva nascosto finora la Nicole quel culo? Il gioco di Rodari[ii] insomma sulle prime vi inquieta, perché vi fa sentire in pericolo. All’apparizione di un bel sedere siete preparati, è l’apparizione del nuovo che vi inquieta, cioè se c’è un tal sedere che ci fa un narratore che fa la spia a Parigi e si trova a New York, è andato a cozzare contro Nicole con la bike, e lui scrive che a Parigi gli faceva la respirazione bocca a bocca perché era stato sbattuto a terra da un’auto perché come al solito lui, appena vede un sedere, neanche gli occhiali scuri riescono a proteggerlo da tanto splendore. Il caldo poi non vi dico, come il gioco e l’odore del caffè che si espande,
avrà una sua efficacia terapeutica. Aiuterà i paparazzi a sbloccarsi da certe fissazioni: il gioco sdrammatizza il ciclismo, la fotografia e il culo di Nicole, e svillaneggia anche Jean Baudrillard con tutta quella menata sul patagonismo e sulla patafisica. Per certi versi, ridicolizza la strega, che, nella favola di Cappuccetto Rosso cè e qui è la maliarda che ha fatto andare a terra un poveruomo che andava in bici. E stabilisce un più netto confine tra il mondo delle cose vere dove certe libertà non sono possibili e quello delle cose immaginarie. Questo deve pur accadere, prima o poi: certo non ritenevo prima di questa caduta che Nicole avesse un tale ass, e allora adesso che lo vedo vuol dire che certi attanti hanno finalmente adempiuto alle loro profonde funzioni: cioè, se non ci fosse stato il paparazzo in bike, se non ci fosse stata la bike, se non fosse che il bagliore ainico di Nicole abbagliasse il paparazzo, quando mai avremmo potuto avere la cover di un siffatto culo, altro che Kidman, vogliamo scherzare, questo è roba da Kindman o da Kindleman se non da Kitman! Beh, allora se è così, la patafisica di Jean Baudrillard è salva, e salvata la patafisica, il deretano di Nicole è fiabesco, e quel paparazzo per terra era lorco e quello dietro il lupo e lei se è Cappuccetto ammazza quanto si è fatta grande a fotografarla da dietro!
E il narratore? E’ ritornato alla B.N.P.(leggi Biblioteca Nazionale di Parigi)e sta cercando di entrarvi di soppiatto per sostituire quel comandamento trafugato, che poi la Caterina gli ha restituito dopo che gliel’aveva soffiato nel finto cozzo a New York e non a Paris, con il suo libro di Racconti Cinematici e Cinematografici, che, per essere sicuro che fosse catalogabile, lo ha dotato della prefazione di Alessandro Gaudio, che, anni prima, lì si era introdotto per portar via l’unica copia esistente della “Cronaca Sibarita”, da lui curata per Vecchiarelli[iii], e, invece,anche lui fu abbagliato da Nicole Kidman che, appena uscita dal film di Kubrick, fingeva di fare la santarellina: andava in bici lungo la Senna per poter cozzare contro il critico sibarita.

Ignazio Apolloni
Racconti Cinematici e Cinematografici
Edizioni Arianna, Palermo 2013





[i] Il racconto di Ignazio Apolloni di cui si sbaglia la storia è quello, dei 38 contenuti in Racconti Cinematici e Cinematografici(prefazione di Alessandro Gaudio:edizioni arianna 2013), intitolato Ahmed: pagg.121-130.
[ii] Gianni Rodari, A cambiare le storie, in : Idem, Grammatica della fantasia, Einaudi 1973: pagg.54-55.
[iii]Cronaca Sibarita”, introduzione e  cura di Alessandro Gaudio, Vecchiarelli editore 2006. Vecchiarelli che, poi, se vai a vedere, sta pure lui dentro il cinema, è imparentato in qualche modo con Monica Vitti, di cui, pur non sconfinando con eventi effimeri e imprevedibili e accostamenti lessicali inediti e semi che scoppiano, come sembra che faccia il narratore di cui si narra, è rinvenibile nella intersvista a Modesty Blaise.

Type : texte imprimé, monographie
Titre(s) :  "Cronaca sibarita" [Texte imprimé] : 1884-1885 / introduzione e cura di Alessandro Gaudio ; premessa di Andrea Dardi
Édition :
  [Reproduction en fac-similé]
Publication :
  Manziana (Roma) : Vecchiarelli ed., impr. 2006
Description matérielle :
  1 vol. (XVIII-[95]-9 p.) : ill. ; 44 cm
Collection :
  Memoria bibliografica ; 46
Lien à la collection :
  Memoria bibliografica 
Note(s) :
  Notes bibliogr. Index
Reproduction :
  Fac-similé de huit numéros parus en 1884 et 1885 du périodique "Cronaca sibarita" publié à Naples, impr. A. Tocco e C.
Autre(s) auteur(s) :
  Gaudio, Alessandro . Éditeur scientifique
Sujet(s) :
  Littérature italienne -- 19e siècle -- Périodiques 
ISBN 88-8247-187-X (br.)
Notice n° :
 FRBNF40227703
http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb40227703w/PUBLIC 


La scheda della "Cronaca Sibarita" alla BnF di Paris