▒ Cate Blanchett, Bandits e il poeta



(IM)bandita Ben data
Cate è un po’ dentro il paradigma della dea bendata
per come la vede Edgar Lee Masters, una donna bellissima
che impugna una spada e brandendo la spada, un po’ come
se fosse il fallo,  colpisce a volte un ragazzo, ancora un lavoratore,
o un uomo in fuga, un poeta miope più plutonico che lunatico,
e nella mano destra regge una bilancia e sulla bilancia ci sono
monete di qua e falli di là di quelli che hanno schivato i colpi di spada,
e un uomo che passa, forse un prete che legge un cartiglio:
“Lei non rispetta nessuno”, insomma dà colpi a caso per non dire
a cazzo e io, aggiunge il poeta, non ho un berretto rosso, né potrò
mai balzare al tuo fianco e, Dio ne è testimone, non ti strapperei
via mai la benda ma vorrei tanto alzarti la sottana cosicché
la moltitudine possa vedere perché tu porti la benda e colpisci
così a cazzo, mai una volta che c’è la luna piena e la terra scintilli,
mai dentro la mezzanotte e non c’è anima in giro e noi a darci dentro,
mai che tu prenda la mira e per come brandisci il coltello in cucina,
via, e zac, attraversi il campo e passi al mio meridiano e prima di
prendermi al cuore mi dici : “Prima sospettavo qualcosa, e poi un giorno
ho capito e uscendo dalla porta sul retro a un tratto è te che mi son vista
davanti, e tutto quello che ho potuto dire: “Certo che come prendi
la mira tu, che sei un poeta, e mi spari al cuore, che so?, nemmeno
uno dei poetini della parola innamorata, ed è per questo che allora
che aspetti a sollevarmi la sottana, non sei tu il poeta che va matto
per le bionde? Io sono Cate quella dal vello d’oro e amo tanto lasciare
la porta semiaperta e appoggiarmi allo stipite e il corpo tenerlo 
dentro la stanza semicurvo per il poeta che passa al mio meridiano 
e mi alza le gonne e per la porta aperta  distogliendo sempre 
la curiosità importuna avrà finalmente la fortuna di non farsi
sorprendere mentre fotte Cate quella che sparava colpi a caso”.

Dancing I need a hero