Bambolina : la cultura è un fatto privato│Massimo Sannelli


Dal primissimo piano di Sabaudia
 di Massimo Sannelli
Il maestro si chiama Primissimo Piano e il suo vero nome non conta: si chiama sempre Primissimo Piano (anche perché la sua morte ha compiuto il montaggio finale della vita: il film è fatto, il personaggio è compiuto; ma non è il momento di riassumere Empirismo eretico). Primissimo Piano va a Sabaudia, vede le architetture fasciste, ne parla in un documentario, viene inquadrato, si vede la città e dice: "La sua architettura non ha niente di irreale, di ridicolo: il passare degli anni ha fatto sì che questa architettura di carattere littorio assuma un carattere tra metafisico e realistico".
C'era un fascio-stile e anche il comunista lo riconosce. Sabaudia gli piace, perché la vede a misura di uomini reali. Perché non avrebbe dovuto riconoscerlo? Sabaudia non è male. Ma Primissimo Piano non poteva amare i palazzi aggiunti alla forma medievale di Orte: aveva ragione, è così, non si possono amare, è impossibile. Sono irreali, quindi invivibili.
La prima cosa è tecnica: isoliamo lo schifo dall'inquadratura, prima di tutto. I nuovi palazzi di Orte scompaiono dal film.
La seconda cosa è mentale: prendiamo per buona la sentenza di Primissimo Piano. I nuovi palazzi di Orte diventano un modello negativo, ma Sabaudia è positiva.
La terza cosa è politica: isoliamo l'idea buona e poi divulghiamola.
No, basta. Arriva l'anima-bella, la Bambola Bambolina, è furiosa – per vocazione e perché è domenica – e inizia: "Tu ti illudi. Ci fu un mondo che applaudì Carmelo Bene e leggeva Giovanni Testori e Gianni Brera. Insomma praticava una certa complessità. Sembrava pure che amassero quella complessità. Ora è finita. Qualunque sintassi che non sia 'sorrido sempre – ciao' è diventata illeggibile. Hai visto i commenti a Battisti e Panella su Youtube? Sì, li hai letti. Il mondo non ci capisce niente, si infuriano, vorrebbero capire e non capiscono che non c'è niente da capire, e capiscono di non aver capito e giù botte. Peccato. Gli intellettuali sono come i gerarchi di cui parla Primissimo Piano: 'Questo gruppo di criminali al potere non ha potuto in realtà fare niente, non è riuscito ad incidere, nemmeno a scalfire lontanamente la realtà dell'Italia'. Che cosa ha scalfito Emilio Villa? Niente. Che cosa ha scalfito Edoardo Cacciatore? Niente. Che cosa ha scalfito Luigi Nono? Io adoro Nono, ma non ha scalfito niente. Dio mio, daremo ragione ad Andrea Diprè quando dice che la cultura è un fatto privato?".
Bellezza, senti: la cultura E' un fatto privato, perché ogni anima è una. Devi capire una cosa, Bambolina: bisogna cogliere l'occasione. E io ti dico, per questo: Sta' tranquilla. E poi: mumble mumble, ih ih ih, sta' a vedere.