In
memoria di Alberto
Cappi │Questo
testo di satira è stato redatto nel xx secolo quando Alberto, il nostro amico
Alberto Cappi, era ancora in vita; vogliamo ricordarlo pubblicando la sua
scheda , estratta dal Fascicolo del P.M. Il suo campo di coscienza, così largo,
avrebbe accolto con un sorriso questa gratificazione, quasi come se fosse il
protocollo o l’atto della formalizzazione della sterminazione del significante di cui a Jean Baudrillard│
[Dal: Fascicolo del P.M. e del Procuratore dell’Accademia per l’Assassinio come una delle Belle Arti: Quadro indiziario; Motivi; Griglia di Parsons; Orientamento tecnico-strumentale del Lafcadio Incaricato, in: Anonimo del Gaud, L’Assassinio dei Poeti come una delle Belle Arti, © 1999-2003]
ALBERTO CAPPI
Revere (Mn), 1940; visse ad Ostiglia (Mn).
Titoli: Alfabeto, Milano 1973; 7, Reggio Emilia 1976.
Questo poeta, che appartiene al Gaud dei Finzi e del Verdiglione e che è spuntato dalla Brughiera di un altro calabro-lombardo più appartato e non delegato all’ammuìna, fa la poesia dell’ Uccello da Richiamo, come se fosse un cuculo, o se vogliamo un orologio a cucù:
Per questo bracchiere indefesso che, con rumori e grida, spinge la selvaggina verso le poste, bisogna trovare un Lafcadio-guardaboschi che, con un appostamento fisso, ne provochi l’alzata in volo e con un fucile automatico, o una balestra, ne faccia la folaga da beccare. Qualora l’organizzazione dello spettacolo e della battuta di caccia risultasse troppo dispendiosa, si procederà con la prescrizione in Tavola [cfr. 3.Tavola dell’Arma e del Tempo di esecuzione ad uso del Lafcadio Incaricato, in Anonimo del Gaud, L’Assassinio dei Poeti come una delle Belle Arti, © 1999-2003] : con gladio [a differenza di Cacciatore, con yatagan; Nanni Balestrini, con scimitarra; Angela Giannitrapani, con durlindana; Giuliano Gramigna, con stiletto; Giuseppe Guglielmi, sciabola orientale; Stefano Lanuzza,spadone a due mani; Valerio Magrelli, daga; Luciano Morandini, pugnale; Roberto Mussapi, pistola a pietra; Nico Orengo, manubalista; Marina Pizzi, cinquedea; Roberto Roversi, dardo; Carlo Alberto Sitta, rasoio; Fausta Squatriti, giavellotto; Gianni Toti, fioretto o kriss; Ida Travi, sciabola orientale; Luciano Troisio, schiavona; Andrea Zanzotto, amigdala; Valentino Zeichen, saracco; Aida Maria Zoppetti, alabarda].
£ Alberto Cappi ▪ Alfabeto ▪ Laboratorio delle Arti, Milano 1973
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[1] I versi del Poeta Cappi sono tratti da Vaganze, poesie pubblicate in : Una rosa è una rosa e una rosa, antologia della poesia lineare italiana 1960-1980, a cura di Sarenco-Verdi, Factotumbook, Verona 1980.
Si verbalizza che il Poeta, per il genus subtile [ ebbero questo genus e furon pure loro sottoposti a tortura: Mara Cini, con Ordo Procedendi 2; Milli Graffi, con Ordo P. 4 come Vivian Lamarque e Attilio Lolini ], delicato ma anche fine, con espressioni affilate, acute, accurate, sottili, è poeta che si fa notare per il corto sintagma e per il conseguente largo uso di ornamenti come l’allitterazione, l’anacoluto e l’ellissi, fu sottoposto alla Indagatio veritatis per tormentum, tanto che l’”Ordo Procedendi” fu addirittura il numero 4, altrimenti nomato “Eccessivo”, equiparato al “Grado di dolore”3-4 che un poeta di tal fatta riesce a sopportare: difatti il Poeta ebbe a resistere bene se non molto e la petizione fu applicata tre volte, tanto che il Poeta deliberò bene, pesò il pro e il contro, ostentò addirittura il buon senso della φρόνησις , la prima aria di Aristotele.
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▐ La scheda
di Alberto Cappi, tratta dal Fascicolo
del P.M. di cui a L’Assassinio
dei Poeti come una delle Belle Arti, è apparsa online anche su il cobold