La morfologia di Lucia Castagna ne “I
Promessi Sposi” di Piero Chiara
▪ Coger una castaña o una veinticinco?
Lucia Castagna, questa donna sui 22
anni, “dall’ovale perfetto, dagli occhi grandi e scuri, dai capelli nerissimi
divisi sulla fronte e raccolti in una grossa crocchia sulla nuca”[i],
dall’iconicità tanto pregnante che ci vogliono due amiche per allacciarle il
busto, “facendovi entrare a fatica il
seno dovizioso e ribelle”[ii], è
come Lucia Mondella, l’introversa e pudica eroina di Manzoni: se Mondella, come
ci ricorda Chiara stesso, è la castagna arrostita, la Castagna in sé, che è la Châtaigne
francese, che in argot è “moussue”[iii], si
fa per questo più “muschiosa”,connessa com’è al verbo “mousser” che fa
schiumare e spumeggiare, come se le sue forme esuberanti di cui ci narra Piero
Chiara non potrebbero che essere spumeggianti, qualità del tutto connessa al
nome che, essendo Lucia un “recipiente di terra cotta di pancia piuttosto
grande”, non può non allargare il paradigma con l’acqua dell’argot lucia[iv], che insomma è
sempre pieno, bagnato, spumeggiante, schiumante; o con la locuzione del
“prendere una lùcia”, che essendo una sbornia, commutata in “prendere una
lucia” potrà essere una sbornia sessuale, tenendo conto anche del fatto che la
locuzione poi in uso in toscana fu commutata in “prendere un’anatra”[v],
tanto che si potrà inferire che il massimo del “prendere la lucia” è prenderla,
tra curati, frati, bravi, signorotti e innominati, nella posizione che il
Foutre du Clergé de France denomina “L’anatra”[vi], la
numero 25, in
cui Lucia esalta il poderoso podice prendendo la sbornia tra schiuma, acqua,
spuma e luce dell’anello solare, che,poi, detto tra noi, è la posizione più
naturale del 9 al quinto posto nell’esagramma 53, quella della linea in cui si
può prendere l’anatra per tre anni senza alcuna restrizione per la durata della
sbornia.
Nel determinismo numerico che fa capo a Freud,
denumerando le lettere di Lucia Castagna, il numero fatidico dell’eroina di
Piero Chiara sarebbe il 25, che, per dirvela tutta, è l’arcano che nei Tarocchi
è il Cavaliere di Bastoni[vii].
Lucia Mondella, trattando il nome con lo stesso
alfabeto rosacrociano, avrebbe come numero il 26, che, udite udite, è l’arcano
che nei Tarocchi è il Fante di Bastoni[viii]:
questa evoluzione dura e carnale, questo essere sotterraneo e introverso,
pudico in Manzoni, si va dalla sentimentale intuitiva che è la 26 alla
sentimentale sensoriale che è la 25, un po’ dal fallo moscio del fante alla
potente erezione del Cavaliere, che, però nella profondità del paradigma
esoterico, è quasi parallela:
la 26 è connessa alla lettera Z, come cifra
d’adulterio e d’inganno, poco favorevole all’unione, che prescrive nemici
sconosciuti e potenti;
la 25 è connessa alle lettere U e V e alla seconda
decade del Toro che sembra rendere copiosa e infinita la pratica sessuale nello
sviluppo graduale e progressivo della promessa sposa.
▪ L’Indice Costituzionale e l’Indice
del Pondus della bella baggiana
Non avendo indicazioni sull’altezza di Lucia, ed
essendo i parametri medi del Seicento nettamente più bassi rispetto a quelli di
oggi(160-169), si può comprendere la Normolinea, che Lucia dovrebbe essere, tra
156 e 165 centimetri:
│photostimmung
by blue amorosi |
□ con un’altezza di 156 cm , un seno di 87 centimetri è già
di tipo mesomorfo pesante; un seno di
90 centimetri
è già abbondante, mentre il dovizioso sarebbe sui 94,95 centimetri (roba
da Indice Costituzionale 60.25!);
□ con un’altezza di 165 cm , un seno da 90,
darebbe un Indice Costituzionale pari a 54.44 e la Normolinea Mesomorfa sarebbe
pesante;
□ con un seno da 95 cm , sarebbe di tipo Normolinea Mesomorfa
abbondante; il seno dovizioso comporterebbe un potente apparato da 40-41
pollici: difatti a 40
pollici (=100 cm), l’Indice Costituzionale sarebbe pari a
60.60[ix].
Le anche potenti e il gran didietro elogiato anche da
Osio, con questo monumentale e dovizioso seno, dovrebbe darci un tipo con un
pondus altissimo.
Proviamo a calcolarlo:
presupponendo un’altezza da normolinea abbastanza alta
per i parametri dell’epoca, 165 centimetri , e un seno da 100, che per dare
l’Indice Costituzionale pari a 60.60, non potrebbero che essere connessi al peso di 65 chilogrammi ,avremmo:
[Stat – (Peso + Seno o Fianchi)= Indice Pondus]165 - [65+100=] 165 = 0, che è
l’indice altissimo, monumentale, la
dovizia assoluta, essendo il valore “altissimo” dell’Indice del Pondus
contenuto in ordine decrescente da 11
a x.
Anche la “bella baggiana” per i bergamaschi di Manzoni
può specchiarsi in misure più o meno monumentali: una normolinea
meso-endomorfa, con quel pizzico di fuori-quota
che la rende appunto “bella baggiana”, cioè “bella fregna per la fava”, o il
glande della fava, insomma una bellezza modesta, non esposta, contenuta,
introversa, ma che, pur deludendo alcune aspettative immediate, non sfugge ai
bergamaschi quando, in questa sentimentale apatico-flemmatica, vedono una
“bella baggiana”: “Avete veduto che bella baggiana che c’è venuta?”
La baggiana, la nigaude,la bêtise, la conerie, la
joberie: espressione pesante che dà tutto il peso, il pondus, di questo fascino
nascosto di Lucia Mondella: d’altronde il significante somatico di una
sentimentale apatica è sempre un culo poderoso e un seno altrettanto copioso.
Lucia Castagna è, nella tipologia junghiana, una
sentimentale sensoriale, è pur sempre una nigaude, una bella baggiana, ma con
un saper fare in senso nascosto astuto e basso: è maestra nel rischiarare tutto
ciò che le si accosta, come se la sua luce fosse quella del bagliore didonico, quella dell’anello solare di Bataille, se vogliamo.
[i] Piero Chiara, I Promessi Sposi, Mondadori, Milano
1998: pag. 28.
[ii] Ivi.
[iii] Cfr. Georges Delesalle, Dictionnaire Argot-Français
&Français-Agot, Paul Ollendorff éditeur, Paris 1896 : pag. 189 e
333. La châtagne in argot è « moussue », che è
« muschiosa », che è connessa a verbo « mousser »,
« schiumare », « spumeggiare », « spumare »,
« fare spuma »,e al sostantivo « mousseuse », che sta per
« prostituta » e che, essendo « mousseuse », è
« spumosa », « spumeggiante », « spumante »,
« muscosa », « muschiosa ».
[iv] Cfr.
Bruno Migliorini, Dal nome proprio al
nome comune, Olschki casa editrice, Firenze-Roma-Ginevra 1927: pag. 299.
[v] Cfr.
Bruno Migliorini, op .cit.,
Supplemento all’edizione del 1927, Olschki editore , Firenze 1968: pag. XLVII.
[vi] Les quarante manières de foutre, dédiées au Clergé de France[1790], Librairie Arthème Fayard, Paris 1986 ; trad. it. Es,
Milano 1993 : pag. 45.
[vii]
Regola importante, nell’usare l’alfabeto numerologico dei Rosa Croce, è che
ogni cifra di ogni lettera de nome, a cominciare dall’ultima, va moltiplicata
per un numero progressivo da 1 a
9; così, l’ultima lettera di Lucia(=A) va moltiplicata per 1, la penultima(=I)
per 2, la terzultima(=C) per 3, e così di seguito. Il numero di Lucia è 48; il
numero di Castagna è 85; sommando le cifre cabalisticamente, otteniamo
[4+8+8+5=]25.L’alfabeto numerologico a cui bisogna attenersi per il calcolo
anche degli nomi dei personaggi di Chiara è questo: A=1 B=2 C=2 D=4 E=5 F=8 G=3 H=8 I=1 J=1 K=1 L=3 M=4 N=5 O=7 P=8 Q=1
R=2 S=3 T=4 U=6 V=6 W=6 Y=1 X=6 Z=7 .
[viii]
Lucia Mondella è fatta di questi numeri: 48, Lucia; 167, Mondella. Pertanto,
abbiamo: 4+8+1+6+7=26, che, se ulteriormente ridotto, fa 8, il numero della
sentimentale apatica con tendenze flemmatiche, cfr. anche in merito : Vuesse
Gaudio, Il numero del vostro amore,
“Donna Moderna” n. 8, 10 maggio 1988 , Mondadori editore, Milano.
[ix] Per
il calcolo dell’Indice Costituzionale e l’Indice del Pondus, cfr. V.S. Gaudio, Oggetti d’amore, Scipioni bootleg,
Viterbo 1998.
⌠da : v.s.gaudio│ il nome proprio
della castagna│©
2007⌡
$ L’ebook è
disponibile on Issuu: gratis.