▬ Bicyclette by Hans
Bellmer ¨
L’arcano
della Bicyclette ♦
Hans Bellmer andava
in bicicletta? E la sua compagna Unica Zürn sapeva pedalare? Tra sellino e
manubrio come sistemava il rapporto tra pulsione anale e pulsione orale? Chi
dei due avrà mai fatto quel test inesistente di Vuesse Gaudio sulla bicicletta
e cosa abbia scelto tra le risposte enumerate per lo schema verbale, associato
al lemma “bicicletta”, che più
di ogni altro sollecitava la sua pulsione anale o quella orale?
Tra a)
inforcare la bicicletta; b) balzare in sella; c) pedalare; d) pompare ; e)
andare a ruota libera; f)frenare(non solo coi piedi) sembra che la musa di Hans
Bellmer optasse, a seconda che il giorno
lunare fosse l’ 11° o il 23°, per a) o d) vs b) o
f). Il giorno lunare, in una donna che va in bicicletta ed è la musa di Hans
Bellmer, conta per attivarle la pulsione più congeniale al pedale , alla canna,
al manubrio o al sellino. Il tubo obliquo e il tubo piantone, nell’eroticabike, non contano niente, manco se fossero l’arcano 9, non fosse
altro per il semplice motivo che capita spesso che, nelle tavole che illustrano
le parti di una bicicletta, come numero 9 c’è appunto
il tubo obliquo; il tubo piantone, d’accordo, fa sempre
22, e, a seconda delle scuole, potrebbe essere l’arcano
del mondo o l’arcano del matto, ma non si
dimentichi che, forse è per questa
dicotomia esoterica che regge il sellino, che, non ci crederete, è sempre
numerato 1, che sarebbe l’arcano del giocoliere o della
giocoliera, nel caso di Bellmer. E la giocoliera, o la prestidigitatora, è la
causa prima, lo spirito che può venire compreso. Essendo l’unità
madre dei numeri, come sostanza primordiale sta tra il (-φ
) di Lacan e l’Aleph dell’alfabeto
ebraico: visto così, il sellino esprimerebbe la forza, la causa, l’attività, il potere.
Senza dimenticare che Mercurio, con la
sua facilità combinatoria e la psicologia materialista, tra vigore e
sensazioni, riesce, come sellino della pulsione anale, a dare senso, con
generosità e cortesia, a tutte le manifestazioni ossessive della libido della
giocoliera. Sul tubo piantone che cosa c’è come 21? La
pompa, questa sì che rappresenta il mondo, anche se nelle Bicyclettes sembra
che non ci sia, sol perché è stata insufflata nella pulsione orale e anale
della giocoliera, o la velocipedista; la pompa, come arcano del mondo, negli
angoli inferiori, mostra un leone giallo e una specie di cavallo; nell’angolo superiore destro un’aquila
gialla con le ali azzurre e nell’angolo opposto vola un
angelo bianco e azzurro e guarda verso il basso: la pompa è la ricompensa, l’apoteosi, la fortuna più grande, l’intervento
decisivo; è infine la contemplazione assorta o l’estasi.
La pompa è ciò che è sensitivo, la carne e la vita transitoria e perciò è per
questo che la pulsione anale e orale l’hanno insufflata
nella giocoliera, nella velocipedista. Dalla parte del manubrio, passando per la
canna o tubo orizzontale, su cui, se a pedalare è un giocoliere, ci sta seduta,
essendo la canna connaturata al numero
2, la sacerdotessa, la Papesse, che è una donna seduta con un libro aperto
sulla gonna, insomma è la donna seduta, ieratica, immutabile, intronabile,
quella della sottomissione maestosa, quella del passaggio tra l’esterno e l’interno, quella del
punto immobile e comune tra la casa e la strada. Spesso si piega sul manubrio,
che ha la virtù del 3, la penetrazione dentro la materia, così la sacerdotessa(2)
si fa imperatrice(3), e, se siete dentro la fisica delle pulsioni, fate subito a
veder la pulsione anale e orale che, prima, connettono affabilità e fascino,
eleganza e abbondanza, e, poi, civetteria e posa, frivolezza e civetteria. Il manubrio, Hans
Bellmer lo sapeva bene, sul piano fisico risolve i problemi, e rinnova e
migliora le situazioni. Una volta il nonno del poeta, che era quello senza
ruota e quindi poteva essere l’arcano del matto, senza
numero o 22, nella sequenza implicita, bucò uno pneumatico portando sul tubo
orizzontale(2) appoggiata sul manubrio(3) una gnocca di pelo
superbo, la sposa del re, oppure la madre dell’eroe,
insomma una sorta di gnocca primordiale di tutti i riti matriarcali, quella che
è una troia che mette insieme e sintetizza
le quattro donne del mazzo di carte da gioco. Fu da allora che le cose
gli si ingarbugliarono e risultarono confuse per sempre, il nonno del poeta fu
così che cadde e il suo cammino si arrestò. Ci fu l’abbandono
forzato dei beni materiali, senza possibilità di recupero, insomma la pompa,
pur pompando, non gli servì a rimettere la bicicletta in carreggiata, insomma
una vicissitudine sentimentale e il suo microcosmo, il compendio di tutto in
tutto, fu bucato e lui si trovò come il
Folle al margine di ogni ordine e di ogni sistema, come il centro, nella ruota
delle trasformazioni, si trova al di fuori della mobilità, del divenire e del
cambiamento.
La connessione
numerica delle parti della bicicletta con le posizioni del Foutre du Clergé de
France è possibile a patto che la si sappia combinare: difatti, si sarà dentro la meccanica erotica quando si
vedrà la velocipedista protesa verso il manubrio(3) come giocoliera che
fantasmizza la numero 12, essendo col culo sul sellino(1) e col seno sulla
canna o tubo orizzontale(2): la giumenta di compare Pietro, quella che pedala
pedala fa tutti i movimenti che le ispirano i suoi gusti e il desiderio di
fottere e di essere fottuta, questo si dice in quel Foutre del 1790. Se, invece,
la giocoliera poggia il culo sul manubrio(3) e si tende o si appoggia con le
mani sul sellino(1), è evidente, fa la
31, quella del clistere portentoso, che Dio sa e pure la tecnologia perché fu
chiamata con questo nome volgare: fosse esistita a quei tempi la bicyclette, chissà
che nome avrebbe avuto! E’ difficile che, in una tavola
di una bicicletta ci siano tante parti quante erano le posizioni del Foutre,
anzi non si arriva nemmeno a 30, tanto che per fare la Carriola, che è la
numero 30, che cosa potrà inscenare la giocoliera di Hans Bellmer? Combinare il
manubrio(3) con il tubo piantone(22) che è, sì, il 22 ma è anche lo 0 del
Folle: così messa, il visionatore, o il poeta, sempre in piedi, deve arrivare
al manubrio, spinge e spinge con vigore, va e viene come se spingesse una
carriola. La strada è lunga, la giocoliera rinserra bene, e si vede, il
visionatore, che è il (-φ) di Lacan, è sempre fuori quadro,
potrà spingere per gran tempo. ♦ Gaudio Malaguzzi
Hans Bellmer ♦Jeune fille à la bicyclette
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