Anna
Mongiardo
S.Andrea Jonio(Cz) 1939; visse a
Roma.Titolo: La donna cammello, Roma 1968.
Motivo Unico
Sempre che, come pare, non abbia smesso
di fare la Poetessa, il che sarà motivo di non esecuzione per il Lafcadio
Addetto, non la si perdonerà mai questa donna dagli occhi “azzurri e tristi
come i laghi silani”[i]
che, sul suo sesso vergine, sente premere il sesso gagliardo e il calore del
seme, non perché, fumando, inspiravano il bergamotto ma perché, mentre si
faceva fare, la regina Elisabetta stava a guardarla dal suo bravo ritratto!...
Il Lafcadio Addetto, se la Mongiardo continua a fare poesie, non
potendo più farle sentire il suo membro gagliardo, “stenda
un tappeto di nero velluto
per
far risaltare il [suo] corpo bianco
in
quella stanza dai mobili antichi”
[ii] e
la infilzi con lo Spadino.
[i] Cfr. “Il baratto”, in La donna cammello, Trevi, Roma 1968.
[ii] Ibidem.
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[Dal: Fascicolo
del P.M. e del Procuratore dell’Accademia per l’Assassinio come una delle Belle
Arti: Quadro indiziario; Motivi; Griglia di Parsons; Orientamento
tecnico-strumentale del Lafcadio Incaricato, in: Anonimo del Gaud, L’Assassinio
dei Poeti come una delle Belle Arti, © 1999-2003]