Francesco Merlo □S tanza
707 □ Bompiani 2014
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Io penso che forse un giorno mi capiterà di
leggere il romanzo di Merlo. Addirittura Cotroneo tira in ballo la differenza
tra scrittura(!) giornalistica e scrittura narrativa…Oh, mio Dio, una delle
meraviglie della natura, avrebbe scritto Woody Allen, tolto un albero d’estate,
anche perché Scarlett Johansson non era ancora nata, è la differenza posta da
Roberto Cotroneo tra scrittura giornalistica e scrittura narrativa, che mi fa
venire in mente quel famoso articolo natalizio di Enzo Biagi , pubblicato il 21
dicembre sul “Corriere della Sera”, ma non ricordo l’anno, al momento, in cui
il giornalista ricordava Adriana Ivancich e lui ch’era andato a intervistarla e
lei che era incinta e nell’articolo per descriverla la descriveva come Ernest
Hemingway aveva descritto la protagonista diciannovenne del suo “Across the
River and into the Trees” (© 1950), che, poi, a seconda di come statuivano i
biografi e traduttori ufficiali dello scrittore americano, era e non era speculare
ad Adriana Ivancich, insomma non erano tanto certi che fosse lei, poteva essere
benissimo quell’altra; fatto sta che mi colpì non poco quell’articolo tanto che
dovrei da qualche parte avere il ritaglio, ma mi dicevo come si fa a
intervistare questa donna incinta del marito e parlargli di Hemingway, ma senza
che lui dicesse, per la chiarezza giornalistica, quando l’aveva intervistata,
dove, e neanche precisasse se quella che stava intervistando, così incinta,
fosse in qualche misura identica a quella che diciannovenne e non incinta il
romanziere aveva raffigurato con quella descrizione che il giornalista
riportava nell’articolo del 21 dicembre?…Non so se ve lo ricordate quello che
scrisse Roland Barthes , a mettere la differenza tra “scrivente” e “scrittore”,
ve lo ricordate? Certo, Francesco Merlo non è un pirla, lui sa che chi
sottoscrive ogni tanto si affaccia qui perché ne vale la pena, ma quando si
cavalcano alcuni cavalcavia di raccordo tra letteratura, che non esiste ed è
futuribile, e cronaca, è come se si volesse farvi passare il prodotto
(dell’ingegno) a futura cassa dei librai, il che se è scontato per l’industria
culturale non lo è di certo per i letterati: ecco, forse, la scrittura, anche
adesso che c’è Scarlett Johansson, è così che vive, della differenza che il suo
metabolismo ingenera rispetto all’industria culturale in cui, per cui, si
produce, o non si produce (per fare un nome, vedi Morselli). Detto Morselli, mi
sorge un interrogativo: e se Francesco Merlo fosse dentro il genere della “contro-storia”?
▒ vuesse gaudio