di Massimo
Sannelli
Come se una vittima di bulli potesse parlare. Forse sì. Se parla ora, è un
buon segno: significa che la vittima è sopravvissuta. Ora quella vittima di
bulli è diventata un Personaggio. E che cosa fa un Personaggio? In fondo, fa
due cose: o si gode la vita o insegna a vivere. Il fatto è che alla vittima non
importa niente di godersi la vita. Ora insegna. E parla come un giovane
Leopardi o un vecchio Parini, che parla al branco. L'infinito è adatto agli
aforismi e agli ordini. È un modo retorico e il Retore dice, prima di tutto:
"Non smettere di mangiare o di fare sesso. Si può continuare. Ma bisogna
smettere di parlarne: chi parla di sesso e di cibo non si rende conto di
parlare solo di sesso e di cibo. Non c'è bisogno di rassicurare il branco sulla
propria vitalità". E poi dice, abbassando la voce: "Bisogna amare le
famiglie e gli antenati in privato, ma non parlarne troppo in pubblico. Chi
parla della sua famiglia non è singolare, o si vergogna di esserlo. Non ci si
deve vergognare della singolarità. La singolarità è una virtù. Il branco deve
capire che non tutto è branco". Il Retore singolare è preciso: "Avere
figli è bello, ma non è un dovere. I figli sono singolarità che sgusciano fuori
dalla singolarità dei predecessori. È un atto delicatissimo e non è obbligatorio.
Chi non ha figli biologici non è un fallito. Il branco deve capire che
l'estinzione è naturale come l'esistenza". E ancora: "Bisogna urlare
meno, e non gesticolare. Si fa per dimostrare al branco che si esiste, perché
chi non fa rumore e non si muove è invisibile. Ma è meglio essere invisibili
che bestiali: i veri capi del branco sono invisibili, ma il branco non lo
sa". Su una cosa il Retore è feroce: "Convincersi che la Cultura non
ha niente a che fare con la Scuola. La Scuola è un parcheggio sociale, ma la
Cultura è conoscere libri, film, musica, arte, architettura, religione, in dosi
gigantesche; e poi viaggiare; ed è Cultura non gridare e non gesticolare come
burattini". E poi: "Diffidare dei funzionari pubblici e mediatici
della Cultura. Hanno lauree e cattedre comprate, sono ignoranti, le tirature
dei loro libri sono false, non hanno scritto i loro libri, e sono sgradevoli,
anche fisicamente".
E questa è grossa: "Non dire mai che gli Italiani hanno dipinto la
Cappella Sistina e inventato qualcosa. Non sono stati gli Italiani, ma
Michelangelo e quelli come lui. I meriti sono sempre singolari, non del
branco". Leopardi è offeso dal film di Martone, perché lo italianizza e lo
abbassa. E adesso ringhia: "È fondamentale guarire presto dalla vera
ossessione italiana. La vera ossessione degli Italiani sono gli Omosessuali.
Per gli Italiani è omosessuale il timido, chi legge molti libri, la ragazza
struccata e con le spalle larghe. Qui tutto è sesso e il legame del branco è
sessuale, ma l'Educazione e la Cultura non sono cose da branco italiano". Chi
ha parlato? Un Retore, contemporaneo e infuriato. Di lui, il branco non sapeva
una cosa: quello lì era molto più furioso del branco, però era tranquillo; ed
era sempre singolare, mai plurale. Era lì, solo e singolare, ad immaginarsi
poeta ed armato, sempre vivo e calmissimo. E – da retore – sapeva di sapere:
qua passa ancora qualche anno, poca roba – pensava – e poi mi moltiplico.