Mai fatta l'escursione notturna a Parigi con Sandra Alexis. E il record del 66 di mio nonno ⁞ V.S.Gaudio
⁞ Deborah Kara
Unger
è nata lo stesso giorno (mese e anno) di Sandra Alexis
↑Part. 4^ della cover di “Astra”
n.12-1980: con l’autografo della contorsionista proprio sul centenario della Kodak e non c’è alcuna foto (nemmeno con la Kodak Instant)
di Sandra Alexis!
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Ho visto passare da
casa il circo
e ho pensato a quando
innamorato di Sandra Alexis
la contorsionista del
Circo Orfei agli inizi degli anni Ottanta
non sono scappato di
casa con quel circo.
Una volta , lei che
aveva in animo di farmi un poema,
sempre che io fossi
stato in grado di entrare nella gabbia dei leoni
senza che Leo si fosse
messo a ridere,
mi scrisse una lunga
lettera in cui narrava
come G. le era saltato
addosso e lei colpendolo
ripetutamente infine lo
stese al tappeto dicendogli:
“Avvolgiti, o profondo
e cupo Oceano azzurro, avvolgiti!”
facendolo
immediatamente rinvenire e fuggire a gambe levate.
E io che non ho mai
vinto un premio,
nemmeno di composizione
a scuola qui in paese,
e che quando pensavo a
lei non la pensavo che
nel paradigma
dell’allure tanto che su questo
avevo in animo di
scrivere un poema epico,
invece di risponderle
divenni taciturno e sempre preoccupato.
Poi, non sapendo più
dove girarmi, me ne andai ad Elvas
dove, mentre ballavo
sull’aia, agitando le braccia l’amore
divampò in un rimbombo
di fiamma proprio lo stesso autunno
che mia cugina, quella
con la provenienza davanti al mio cognome,
diede fuoco alla casa
qui al paese nel corso principale
e io dovetti tornare a
stare in Tribunale per mesi
per ascoltare tutti i
parenti e i testimoni
fin quando fu chiaro
che con lei il poeta
non aveva mai avuto
rapporti intimi,
quantunque qualcuno la
pensasse diversamente,
e proprio mentre stavo
per ipotecare l’aranceto di mia nonna,
quella dello Zen,
l’altra mia nonna, quella del petrolio,
che aveva sposato un
ebreo che dall’Argentina s’era tirato
dietro il Tarocco
Viennese con le predizioni in spagnolo,
e che io volevo far
pubblicare dal mensile “Astra” del “Corriere della Sera”[i],
tanto che ebbi modo di
pensare :
“Che strano! Non si è
dato come coautore
di un libro su Enrico
Mattei l’allora direttore di quel mensile,
a cui volevo dare quel
taroccato Tarocco Viennese?”
Insomma fu allora che
questa mia nonna ebrea
ebbe una fantastica
idea,
dette tutto a
Scardaccione e all’Anonima Petroli
e venne a stare da noi,
che non avevamo imparato niente
dalla riforma agraria
ma avendo come scopo
la riforma del mondo
avevamo viaggiato per molte terre,
anche con il Luna Park
senza mai per questo stabilirci
definitivamente in
quello stanziale di Segrate,
avevamo visto le rovine
di Ravenna, e le rovine di Atene,
e Sibari sommersa, e
altri pantani, una sera stavo seduto
al chiaro di luna al
molo di Cervia lì sono stato avvolto
da ali di fiamma e una
voce dal cielo,
che non era Sandra
Alexis né la Gianna Nannini
di “Hey Bionda”[©
Gienne srl 1988] mi ha detto:
“Prima di riformare il
mondo, signor Poeta
per piacere rispondi
alla lettera di Sandra Alexis”.
E a poco a poco sono
tornato giù in fretta
intanto che mia madre
già nell’83 mi aveva detto addio
e io mentre parlavo
scoprii che cosa era successo veramente,
né avevo altro da fare
e nemmeno desideri
se non una strana luce
negli occhi,
io non stavo mai dalla
parte del diritto di proprietà
né in piena amicizia
qualcuno avrebbe potuto mettermi in guardia
a dispetto dei
pettegolezzi per cui ero scappato di casa col Circo
per fare il domatore di
leoni e amare così la contorsionista.
Inevitabilmente adesso
che ho visto passare
questa carovana di
circensi mi chiedo ancora
come mai non vadano per
linee ferroviarie,
cos’è successo al
quadro 91 dell’Orario Ufficiale delle Ferrovie,
com’è che non passa più
un treno qui da casa
dove il circo passa per
la strada parallela alla ferrovia?
Non era dal quadro 91
che passavano una volta
salvatori del mondo,
pompieri, pionieri , indiani,
forestali, studenti
analfabeti dell’Arcavacata, assistenti unep,
giudici di pace
venditori effettivi di granone all’ingrosso,
venditori di pesce,
anche fritto, pretori distaccati, calderai,
gazzusari,
bardinellisti, puttane che da Taranto venivano
al casamento dove
siciliani venuti da Catania
non si sa perché
avevano per più di un ventennio
tentato di riprodurre
vino senza che qui ci fosse
un solo grappolo d’uva,
tanto che poi questo
casamento
all’improvviso come vennero gli anni di piombo
fu intitolato e reso al
catasto del nulla
come possedimento
dell’ebreo Aletti,
e insieme a questi
viaggiatori del nulla
le sette femmine di
Oriolo, le famose donne sterili
che figliavano soltanto
con l’appello all’alone iperdulico
della madre del più
grande figlio di zoccola che abbia mai
occupato e fatto
occupare dai suoi accoliti
per generazioni infinite o soltanto sette
la terra dei miei avi,
che non sono francesi o forse un po’ veneziani,
tra cui quel mio nonno
affetto da satiriasi che,
come narra la prima
leggenda sibaritica,
detiene il record del
66 con tutte le donne
degli ombroni e degli
ogliaroni?
▒ Il Circo, il Luna Park, Sandra Alexis e l’alone iperdulico ▒ v.s.gaudio
Vuesse Gaudio come l’ha conosciuto Sandra
Alexis e come appariva su “Astra” ░
[i] Fu
così che mi ritrovai in mano la copia del numero di dicembre 1980 di “Astra”,
dove, sulla quarta di copertina, in basso a destra, Sandra Alexis, di suo
pugno, mi aveva scritto la sua data di nascita e questi versi: “Io nata ad
Elvas divenni contorsionista, ero conosciuta come Sandra Alexis, dapprima
amante di numerosi duchi e conti e più tardi di
artisti poveri, poeti matti e registi squattrinati fin quando un poeta
di Torino mi disse che soffrendo di satiriasi di me s’era innamorato e non
smetteva d’amarmi nemmeno un minuto per sette notti su sette ti scriverò così
una lettera al giorno e poi niente di tutto questo avvenne né prendemmo mai
quel treno speciale per fare un’escursione notturna a Parigi.”
⁞Part. casellario amministrativo
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