Idiomatica proibita│La
rotazione del (-φ)
by Mia Nonna dello Zen
Ascoltate un po’ “In un
giorno di sole” di Bianca Atzei: cosa entra nel vostro orecchio? Sentite come
la tira la │r│ di │laureare│? E’ come se tirasse il
(-φ) impigliato tra i
raggi del sole e della ruota. Lo schema verbale laureare, che, diciamolo, in
una canzonetta, come fa a starci, e
invece lei lo tira e ce lo fa stare, e da lì, la canzone in sé ti esce dalla
ruota della connotazione, sei rimasto impigliato con il tuo (-phi) tra le corde
vocali della cantante, │r-r│, nell’alfabeto
mnemonico, sarebbe │4-4│, e cosa avviene allora
al vostro oggetto “a”? Avviene che non fate che visionarlo, come pedala, mi
verrebbe da dire, in tutte le “pedalate” in cui, nella tavola dei nomi dati
alle posizioni del pedalatore, c’è sempre il 4, questa │r │così stretta, così
arrotata, così tirata,│ r│ sopra, │r│ sotto, fintanto che l’ascoltatore,
colto in quella materia, vede l’oggetto “a” nella 4, nella 14, nella 24, nella
34, nella 40, nella 41 e se aveva avuto una certa edizione ridotta del Fang-Pi-Shu cinese ricorda quel che
disse il maestro Tung-hsüan, che vi sono solamente trenta posizioni principali
e allora immagina l’oggetto “a” ne “Il corno dell’Unicorno”, che, in quell’elenco,
era la numero 4( in quell’altro elenco
francese del 1790, in cui si arriva a 41, è denominata “Sulla sponda del
letto”); “Il Pino vicino all’Altare”, che era la 14(nell’elenco francese è “Il
nuoto a rana”); “L’Uccello della Giungla”,
che era la 24(nell’elenco francese è “L’intreccio tra i due generi”, che, se
non altro, ci rimanda ancora le “r”). Ma
lo schema verbale, così tirato in canto, │laureare│, per la│l│, corrisponderebbe alla sequenza numerica │5-4-4│, tanto che finirete
con l’ascoltare e vedere il vostro oggetto “a” che passa dalla 5, che è “La
catalana”, alla 4 raddoppiata, che, l’abbiamo visto, sarebbe quella denominata “Sulla
sponda del letto”.Che pare che , per avere questa virtù, la│ r│ non sia propriamente “moscia”
ma, se non “tirata”, certamente “arrotata”. Naturalmente questa idiomatica
proibita arrota l’immaginario dell’ascoltatore, che si impiglia col (-phi); è
ciò che entra dall’orecchio, non stiamo divagando come visionatori del video
ufficiale della canzone.