Il
linguaggio sportivo e altri scritti (1956-1993)
di Paolo Volponi
a cura di Alessandro Gaudio
prefazione di Darwin Pastorin
di Paolo Volponi
a cura di Alessandro Gaudio
prefazione di Darwin Pastorin
Gli articoli volponiani di argomento sportivo permettono di scoprire
un altro volto di un grande romanziere e poeta italiano, Paolo Volponi: il
volto dell’appassionato di pallone, in un’epoca in cui gli spalti degli stadi
potevano vedere accesi sostenitori come, ad esempio, il bianconero Mario
Soldati e il nerazzurro Vittorio Sereni. Si tratta di otto interventi,
distribuiti lungo quarant’anni di ininterrotte riflessioni da parte di Volponi
su questioni inerenti alla cultura, alla società, alla politica, all’arte.
Volponi, tifoso del Bologna come il suo grande amico Pier Paolo Pasolini e come
Roberto Roversi, ama intervenire sulle questioni tattiche e tecniche,
travestirsi da allenatore della nazionale; nel 1978, per esempio, è originale e
sorprendente nel proporre ad Enzo Bearzot la sua personalissima formazione che
presentava Pasinato in mediana, il furetto Filippi a centrocampo e,
addirittura, Marco Tardelli libero. In questo contesto si inserisce il timbro
nitido dell’autore de Le mosche del
capitale: è per questo che, in appendice al volume, Alessandro Gaudio
presenta un articolo inedito di Volponi nel quale l’autore urbinate propone il
calcio e le sue norme come metafora di un sistema capitalistico alla deriva e
alcune pagine, anch’esse inedite, tratte dai materiali preparatori delle Mosche
del capitale. All’interno di questi preziosi documenti, messi a disposizione
dagli eredi di Volponi, si possono notare l’arguzia e la sicurezza dei
riferimenti del grande intellettuale urbinate nel discettare di argomenti
calcistici (sorprendente la disamina sul ruolo di Roberto Boninsegna,
attaccante della Nazionale di calcio, e persino sul suo carattere e sulle sue
posizioni politiche) e il modo in cui essi vengano inseriti armonicamente tanto
nell’impianto narrativo, quanto nella cornice culturale, storica e linguistica
dell’Italia degli anni Settanta. Colpisce l’efficacia che il progetto
intellettuale delineato da Volponi in tutti gli scritti proposti, sia in quelli
pubblicati sia nelle pagine inedite, continuerebbe ad avere anche oggi che ancor
più se ne sente l’urgenza. Ad aprire e chiudere il prezioso volumetto, gli
scritti di Massimo Raffaeli, studioso e amico di Paolo Volponi, e di Darwin
Pastorin, giornalista sportivo dalla gentilissima penna e dai raffinati gusti
letterari.
Paolo Volponi (Urbino, 6 febbraio 1924 – Ancona, 23 agosto
1994) è considerato uno dei più grandi scrittori italiani del Novecento. A
ventiquattro anni pubblica la sua prima raccolta di poesie: Il ramarro.
Nella primavera del ‘54 conosce Pier Paolo Pasolini, da cui riceverà uno
stimolo decisivo in direzione del romanzo. Tra i tanti pubblicati dal 1962 in
poi ricordiamo Corporale (Einaudi, 1974), Le mosche del capitale (Einaudi,
1989), La macchina mondiale (Garzanti, 1965) e La strada per Roma (Einaudi,
1991). Con gli ultimi due si è aggiudicato, unico autore ad averlo vinto più di
una volta, il premio Strega.
Pagine: 136 Prezzo: € 10,00 ISBN: 978-88-99381-08-0
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