EMMA THOMPSON, L’IMMAGINE DELLA LAETITIA E IL QUADRO
DEL DESIDERIO
1.
L’oggetto d’amore nel quadro del
desiderio
“Scendendo dalla vettura, Werther
vede per la prima volta Carlotta, incorniciata nella porta di casa sua (lei sta
tagliando delle fette di pane ai bambini: celebre scena,spesso commentata): per
prima cosa, noi amiamo un quadro.
Giacché il colpo di fulmine ha bisogno del segno della sua subitaneità (…): e ,
fra tutte le combinazioni di oggetti, quello che sembra vedersi meglio per la
prima volta è il quadro: improvvisamente, si apre un sipario.: ciò che non
era stato ancora mai visto viene
scoperto per intero, e da quel momento divorato con gli occhi: (…) il quadro consacra l’oggetto che io amerò”[2].
Nel film, in una sequenza di film,
c’è una scena , un quadro, un fotogramma in cui «c’è qualcosa che coincide esattamente col mio desiderio
(di cui non so niente) e quindi non
farò preferenze di stile (…). Io posso innamorarmi di un atteggiamento un po’
volgare (…), un modo brusco(ma eccessivo) di allargare le dita, di aprire le
gambe, di muovere la massa carnosa delle labbra mangiando, di accudire a una
bisogna molto prosaica, di dare per un istante al suo corpo un’aria idiota, per
darsi un contegno ( quello che affascina nella “trivialità” dell’altro e che
forse, per un brevissimo istante, colgo in lui, staccato dal resto della sua
persona, come un gesto di prostituzione ) . L’aspetto che mi colpisce (…) si
riferisce a una particella di pratica, al momento fuggevole di una posizione,
in altre parole ad uno schema(schema
, è il corpo in movimento, in situazione, in vita ) »[3]. C’è un fotogramma, che è poi
diventata una foto usata a corredo delle recensioni, del film Molto rumore per nulla[4],
in cui viene fissato un quadro , in
cui “ improvvisamente si apre un sipario : ciò che non era stato ancora mai
visto viene scoperto per intero(…), l’immediato vale per il tutto: il quadro consacra l’oggetto che io amerò”: Emma
Thompson.
Per rapirmi, fisso la foto, in cui ,
immobilizzato dalla giustezza del mio
desiderio, l’oggetto d’amore è lì, con il protagonista e regista del film, e lo
guarda negli occhi mentre lui le tiene la mano sinistra tra le sue mani; sullo sfondo,
la campagna del Chianti.
L’oggetto d’amore è lì, pieno,
suppongo che , con le natiche, tocchi un po’ il muro della finestra, e il piano
del davanzale si fa linea che sottolinea la parte lombare dell’oggetto.
L’immagine che ammalia non è la
somma dei suoi particolari, ma appunto questa inflessione : questa linea del
davanzale che sottolinea la zona lombare di Emma Thompson in quanto Beatrice,
questa linea immobilizza l’oggetto nella giustezza
del mio desiderio: da lì, da questo rapimento , vagheggio il gaudium , che è «il piacere che l’anima prova quando
considera sicuro il possesso di un bene
presente o futuro, ed un bene è in nostro possesso quando è in nostro potere il
poterne godere quando lo vogliamo»[5].
Vagheggio:
vorrei possedere la Laetitia
di quel corpo, ed è la laetitia come
la intende Leibniz «uno
stato nel quale il piacere predomina in noi»[6], come è lieto il film e
l’intreccio, come è lieta la vita di quei personaggi.
Allora,
vagheggio:
sollevo il
vestito di quel corpo lieto fino a
scoprirne le
cosce e le natiche,
lei si
appoggia al davanzale,
e ne godo quanto ne voglio,
la possiedo a piacimento.
Ma ritorno
alla foto e vagheggio:
la faccio
sedere sul davanzale e le lecco la ...
Visti i tempi dell’ambientazione, il
personaggio è senza mutande e preso com’era dal turbamento per il protagonista
che le teneva la mano, posso immaginare quanto sia piena di letizia. La
Laetitia fa di Emma Thompson,
in quanto Beatrice, un oggetto adorabile, non perché non riuscendo a precisare
la specialità del mio desiderio per l’oggetto amato, non trovi di meglio che
questa parola. E’ adorabile , non ciò
che è adorabile , la tautologia che limita il linguaggio amoroso, ma è adorabile la letizia di questa femmina
che , non è classificabile come quando «il
soggetto amoroso riconosce l’essere amato come atopos , cioè inclassificabile»[7] ma, è adorabile come figura della
mia verità; del mio desiderio che è atopos
, perché non può essere fissato in alcun stereotipo, ma che è lieto perché gode, accomoda il desiderio ,
in questa scena che, inizialmente, è immobile e mi
rapisce e , poi , si fa schema , in cui l’aspetto che mi ha
colpito mobilita il mio desiderio, che aveva immobilizzato nella sua giustezza
quel quadro.
2.L’oggetto
d’amore realizza il nostro amore per un sentimento; il
contagio affettivo
L’oggetto d’amore , quando si fa
supporto del gaudium che vagheggiamo,
realizza sempre il nostro amore per un sentimento, uno stato affettivo, uno
stato d’animo, un’emozione: Beatrice-Emma Thompson è un piacere allegro , è laetitia, intensa e salda , da una
parte, dolce e incontenibile, dall’altra.
Lo stato della laetitia è in quel quadro che si fa oggetto amato ( coincide con il
mio desiderio ) , e l’oggetto è desiderato perché dov’è il mio desiderio c’è un
altro che me lo proibisce: se non ci fosse , in quella scena e in quel film, il
protagonista che sarà il partner eletto dell’oggetto amato, l’induzione , il
“contagio affettivo” , come lo chiama Barthes, che parte dagli altri , non
avrebbe sviluppo o , almeno , avrebbe una valenza ,un voltaggio più basso.
Se è lì che
sta il mio desiderio e
che basta proibirmelo un po’ , con la presenza [8]
di chi è destinato a far fare all’oggetto amato ciò che io le vorrei far fare, non posso che lasciarmi attraversare
dal desiderio:
liquidare l’avversario, castrarne
l’immagine , toglierlo dal quadro, oppure , mentre lui le tiene la mano , io le
alzo il vestito e ne godo la laetitia
?
Mentre lui la guarda negli occhi, io le guardo le chiappe piene e
liete e il gaudium mi si fa sentimento irrefrenabile tra le mie mani o
sentimento tempestoso incontenibile sulle sue natiche?
O se tocca a lui, tocca anche a me? Tanto che Beatrice si piega a
prendergli l’... in bocca , mentre io la posseggo da dietro?
Oppure: mentre lei tocca lui,
io tocco lei, lei glielo maneggia
e io le faccio toccare il “contagio
affettivo”?
3. La
letizia somatica e l’aria polimorfa
Quando un’attrice, così versatile e
brava come Emma Thompson, si fa oggetto d’amore così desiderato, è un quadro che ne circoscrive l’atopos, cioè l’ «immagine irripetibile che
corrisponde miracolosamente alla specialità del mio desiderio»[9].
La sua immagine globale, al massimo
della forma[10],
dovrebbe avere questi indicatori: alta la Polisemia, alta la Complessità, media
l’Iconicità, media la Pregnanza.
Morfologicamente, il suo viso, così
polimorfo come la sua versatilità interpretativa, correlato con la
caratterologia francese è l’espressione di due opposizioni:
1) Nervoso/Collerico, se prevale la Primarietà;
2) Sentimentale/Passionale, quando prevale la Secondarietà. Abbiamo già rilevato che, quando c’è in atto un’opposizione caratteriale piuttosto variegata, è difficile poter specificare un effettivo Significante Somatico: comunque, essendo la variante Primarietà/Secondarietà e costante lo stato dell’Emotività, non si può che puntualizzare un morfotipo dai fianchi ben messi e dotato di un’andatura ammaliante o ammiccante, anche quando è tutta misurata e composta.
1) Nervoso/Collerico, se prevale la Primarietà;
2) Sentimentale/Passionale, quando prevale la Secondarietà. Abbiamo già rilevato che, quando c’è in atto un’opposizione caratteriale piuttosto variegata, è difficile poter specificare un effettivo Significante Somatico: comunque, essendo la variante Primarietà/Secondarietà e costante lo stato dell’Emotività, non si può che puntualizzare un morfotipo dai fianchi ben messi e dotato di un’andatura ammaliante o ammiccante, anche quando è tutta misurata e composta.
Nello specifico, l’opposizione Nervoso/Collerico esprime, come
Significante Somatico, gambe nervose e forti, ottimiste ed estroverse, vivaci e
decise (provate a dare la componente fisica a questi attributi); l’opposizione
Sentimentale/Passionale ,
sempre in relazione alla
prima opposizione, esprime un corpo solido, con evidente sviluppo lombare, in
altre parole la struttura portante è consistente e radicata, compatta.
Se si considera costante l’
Emotività e lo stato primario , oppure quando la biografia di Emma Thompson ha tempi e stati
psichici basati sull’asse Emotività/Primarietà, il suo culo, sentimentale come struttura di base, si
fa emozionante, tra il tenero e
il romantico, il profondo e il buono.
Provate a mettere un culo profondo e
buono su due gambe estroverse e ottimiste e vedrete se il tutto non può che
realizzare Beatrice, cioè Emma Thompson nel 1993, grande laetitia per il desiderio, poco innocente, del lettore.
La letizia somatica[11],
che si esprime con questi significanti, allude all’altra laetitia, quella dell’amore e del sesso,
al luogo in cui il desiderio trova il gaudium
che vagheggia.
Quando il lettore desidera o
vagheggia, la pulsione non va per sottigliezze, e se ha da chiamare,alla
Gioacchino Belli, “varpelosa” la figa di Emma, non ha remore; o, se alla Baffo,
la designa come “mona” o “varcocu” come Tempio:
come si è fatto con la Rossellini per
la parte alta, così si vuol fare con la Thompson per la parte bassa:le facciamo
un haiku
come se glielo facesse Belli per il “New Gossip”:
La varpelosa tutta lieta
Per i cetroli quanto è distesa
Oh!Quanno puote ‘sta allegra e giudiziosa potta!
Oppure:
Lieta fischia la passera
O che cerchie e cavicchi incapocchia
Oh!Che batocco ce vorrebbe pe ‘sta patacca!
A volerle fare un haiku alla Tempio, visto che Molto
rumore per nulla Shakespeare lo ambientò in Sicilia, eccola
servita:
Nun cè cazzu ca t’alloggia
Cunnu ca si dduci,ca si beddu
Li tesori di lu munnu.
Oppure alla
Baffo:
Gran pezzo de mona quella dona
Lieta è quant’è zigante il cazzo
Che piacer che allegria che sollazzo!
Anche la marca del fascino di Emma Thompson è composta da più aspetti in
opposizione semantica tra loro.
Solo che , a differenza di Isabella
Rossellini, cui tra l’altro il riferimento fu più fotografico che
cinematografico, per l’attrice inglese l’opposizione significante riguarda
l’asse Attività/Non attività.
Perciò, è davvero difficile poter
designare una particolare corrispondenza con una delle Arie di Baudelaire.
Questa mancanza di Aria fa sì che la
marca del fascino sia composta da un
che di polimorfo che, non fissando un
elemento univoco o non definendo una determinata morfologia , sposta il senso
erotico dalla parte alta (viso) alle parti più propriamente somatiche.
Cosicché, quest’ aria polimorfa
induce il lettore a esplorarla fisicamente: come il desiderio ha finito con il trovare un quadro corrispondente alla sua richiesta, così l’esplorazione
dell’occhio troverà, nel suo corpo, i punti giusti per la laetitia.
Tavola A
Confronto con altri Indicatori Globali
Oggetti d’
Amore
|
Iconicità
|
Complessità
|
Pregnanza
|
Polisemia
|
Tasso Generale
|
Emma Thompson
|
=(6)
|
X(9½)
|
=+(7)
|
X(9)
|
|
Michelle Pfeiffer
|
=-(5=)
|
X(9½)
|
=-(5=)
|
X(9½)
|
7+
|
Demi Moore
|
=(6)
|
X(9)
|
=(6)
|
X(9)
|
7½
|
Claudia Cardinale
|
+x(8½)
|
+(8)
|
+x(8½)
|
+(8=)
|
Tavola
B
Emma
Thompson: Tipo, Opposizione, Aria
Oggetto d’amore
|
Tipo
Morfologico
|
Opposizione
|
Aria
|
Quadro
|
Emma Thompson
|
NormoLongilineo-Mesomorfo
|
EnAP/EAP
vs
EnAS/EAS
|
Polimorfa
|
Dal film Molto rumore per nulla
|
Legenda
OPPOSIZIONE:
EnAP
= NERVOSO
EAP =
COLLERICO
EnAS = SENTIMENTALE
EAS =
PASSIONALE
Tavola C
Emma Thompson: Significante
somatico, Occhio, Mentula fantasmata
Quadro
|
Significante
somatico
|
Mentula
Fantasmata
|
Piace
all’Occhio
|
Dal
film Molto rumore per nulla
|
Gambe estroverse e ottimiste
Culo sentimentale e buono
|
Mentula
Teatrale
|
Esploratore
Creativo
|
La
MENTULA TEATRALE è elisabettiana, le sue azioni-tipo sono “imbeccare” o
“dare l’imbeccata”, “dare la battuta” , “battere il sostantivo”, “impaperarsi”.
La MENTULA TEATRALE va sempre in scena e tiene il cartellone.
Di scena in scena, compie l’atto,
può bissare o fare fiasco. A volte,ha
bisogno del suggeritore e dei colpi di scena. Può truccarsi, declamare,
monologare (assomiglia al pistolotto), accennare, sbattere gelatina,
strapazzare(…una commedia).
Per la prima attrice, la MENTULA
TEATRALE non è come quella fantasmata nei Piaceri
Singolari di Mathews (trad.it. Es, Milano 1993), che è cinematografica, ma è come quella designata da V.S.Gaudio (cfr. Manualetto della Manomorta , Bootleg Scipioni,
Viterbo 1997 ): sempre vibrante in qualsiasi messa in scena.
La MENTULA TEATRALE può essere , di volta in volta: a) PLUTONICA ; b) SATURNINA ; c) MERCURIANA ; d) NETTUNIANA ; e) LUNARE :
La MENTULA TEATRALE può essere , di volta in volta: a) PLUTONICA ; b) SATURNINA ; c) MERCURIANA ; d) NETTUNIANA ; e) LUNARE :
a) è potente e audace ;
b) è rigida e costante, tollerante e
“angosciosa” ;
c) è veloce, errante e brillante ;
d) è mimetica: illude e manda (o va) in
estasi ;
e) è malinconica, sorprendente,
romantica e versatile.
Note
[1] Roland
Barthes, Frammenti di un discorso amoroso,
trad. it., Einaudi,Torino 1979: pag. 163.
[2] Roland Barthes, op. cit.: pag. 165.
[3] Ibidem.
[4] Molto rumore per nulla di Kenneth
Branagh, con Kenneth Branagh, Emma Thompson, Denzel Washington, Keanu Reeves,
Michael Keaton
( Gran Bretagna, 1993 ) .
[5]
Definizione di Leibniz ( Nuovi saggi
sull’intelletto umano ) , citato da Roland Barthes , op. cit.: pag. 47.
[6] Come
sopra.
[7] Roland Barthes, op. cit.: pag. 38.
[8]
«Nessun amore è originale», dice bene Barthes, ma pur essendo l’avventura
amorosa irta di difficoltà il «Mostratemi chi devo desiderare, ma poi
toglietevi dai piedi» (Barthes, op. cit.:
pag. 112) può essere commutato in ‘Mostratemi chi devo desiderare , e poi ne
vagheggiamo insieme , contemporaneamente o no , il gaudium’!
[9] Roland Barthes, op. cit.: pag. 38.
[10] Il
riferimento è alla Thompson trentacinquenne.
[11]
Questa letizia somatica mi riporta
alla mente una dichiarazione di Alfred Hitchcock: «Credo che le donne più
interessanti, sessualmente parlando, siano le inglesi. (…) Il sesso non deve
farsi notare. Una ragazza inglese, con la sua aria da maestrina, è capace di
salire in taxi con lei e, con sua grande sorpresa, di aprirle i pantaloni». Che
fa il paio con questa: «Perché scelgo delle attrici bionde e sofisticate?
Bisogna cercare delle donne di mondo, delle vere signore che diventano delle
puttane in camera da letto» (cfr. François Truffaut, Il cinema secondo Hitchcock, Pratiche Editrice, 1978). Non posso
non avere un brivido di piacere nell’immaginare cosa sarebbe stata della Laetitia di Emma Thompson sospesa dalla
suspense di Hitchcock!
[12] Cfr.
quanto dice l’amico Peter, in Peter’s
friends (1992), alla Emma Thompson, che non s’era resa conto del fatto che
fosse omosessuale e che gli spalanca la vestaglia sulla propria nudità: «Ormai
non vado più con gli uomini né con le donne. Se ci andassi, tu saresti in vetta
alla mia lista insieme a Michelle Pfeiffer e a Kevin Costner».
[13] Il
raffronto con Claudia Cardinale è posto solo per motivi in qualche modo
“solari”: entrambe le attrici sono nate il 15 aprile. I tassi degli Indicatori
per la Cardinale riguardano l’attrice de Il
Gattopardo (1963) e l’immagine degli anni settanta.