V. S. Gaudio
Un buco giallo, il mondo per le scale e la materia
dell’anima
1
per l’impossibilità di pensare, la merda è la
materia dell’anima; poi corre ad annegarsi nel fiume, ma non per l’ansia, per quello che dall’orecchio gli
entra e grida qualcosa, ma lui non sente, e nemmeno Jacques Lacan: un vestitino
senza macchia, e l’entropia che sta bene nella pancia, lì al 21 di rue
Daguerre, che fare? Un buco giallo, il cavallo dalla testa di cane,
l’emicrania, il totem matriarcale, con un gancio nell’
2
accendono i
fuochi, e questa volta si vedono, come la rosa dei tropici, un’atmosfera
indescrivibile, e un futuro pieno di luce, la regina del sud come le trote che
non hanno scarpe sembra che sia una scalzacane, è così allegra e della
metafisica ha gli occhi prolissi e i capezzoli nei pacchetti, Baudelaire non
c’è; e, sporgendosi dal finestrino gli comunicano la notizia e finalmente ride,
dopo una lunga astinenza fosse stato un merlo con i baffi che suona il
clavicembalo; c’è questa cordicella nella vasca dei cigni ann
Felice
Piemontese | Le antiche stanze
3
cercando di
uscire dalla gabbia in una piazza di Dublino con Gérard de Nerval c’era Maria
Luisa Belleli che a Torino me ne parlò per il suo sole nero dei poeti[ii], e io pensai a Isidore
Ducasse col sigaro e catatonico, l’occhio che lo fa scivolar via nella fessura
delle natiche il nesso, l’anatema, e in questo orrore di dubbi e di maledizioni avrei voluto suonare il
clavicembalo come un merlo con i baffi
inseguendola per via del dorso sabaudo che s’innalza quasi immobile e i
ragazzi GULP!
per questo vivono liberi nella giungla d’asfalto fin quando lei e la sua camicia viola se ne
va con un negro non trova l’uscita lo scrivono sui muri ma non serve per quel
culo di mula, per timore di perderlo tutto, il pensiero ha certezze meschine,
mostra i buchi
Felice
Piemontese| Le antiche stanze 3 – in tema
4
gli spazi
mentali sono tutti occupati, come sempre inseguono i merli, per le strade di
Nantua, un esercito di flics, medici e infermieri, ubriachi e catatonici, con
oscuri incantesimi, solo per sottrargli la merda che annega nella fontana con
una grande sciarpa a fiori; ce ne sono nove (l’acqua) le gambe escono dal collo
(la lepre) la legano all’albero (il cammello) i vecchi aquinati ne hanno
ottantaquattro, in giardino ci si possono buttare i cadaveri, dopo averli
annusati; andando in campagna (il cane) dove non c’è l’epidemia? E perciò gridano
tutti là sotto scoppia la bomba
Trenta vomitano ogni
tanto, cercando di tener lontani i curiosi dalla parete entropica dalla paura
che caschino dal letto a | un linguaggio b|
un’aria nuova c| catatonico o Charcot d| entropica la parete nera già
utilizzata per pisciarci contro e| forse funziona dalla f|
in viaggio lievemente gli occhi e la fessura
g| giunto qua tutto rosso c’è
altra carta bianca
5
Gérard de
Nerval era in realtà a Napoli nel 1834 e
poi partì stanco di veder nel dramma di Donizetti una che pareva tutta Jenny ed
era una veneziana BUONDELMONTE, partì dunque per Marsiglia , si legge nel
Giornale del Regno delle Due Sicilie : Gerardo Labrunie de Derval
catatonico con oscuri incantesimi
e l’occhio che cosa faceva scivolare nella fessura , qual nesso , una
maledizione, un dubbio, Aurélia era dunque Jenny Colon, prima di uscire dalla
gabbia e si sporge dal finestrino, coi piedi sconnessi calpesta il mondo dietro
la luna,IL MONDO è per le scale, gli afferra i capelli,
spia, beve liquidi, occorre star dietro a Jenny Colon il totem matriarcale una
antica Dea pagana eccola! ride dell’opera bagnata di rugiada
[i]
Alla base della Stimmung c’è
innanzitutto: Felice Piemontese, Ancora della poesia
visiva, Continuum Napoli 1972: in 100 copie numerate a mano e
firmate. La nostra è la numero 84.Sono stati fatti sottentrare anche altri
testi da: Là-bas, Geiger, Torino 1971
e dai testi contenuti nell’antologia Le
Proporzioni Poetiche, vol.ii, a cura di Domenico Cara, Laboratorio delle
Arti, Milano 1976.
[ii]
Maria Luisa Belleli, Il
sole nero dei poeti. Saggi sulla letteratura francese
dell’Otto-Novecento, Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta-Roma 1975.
Felice
Piemontese |dietro
la luna
Felice
Piemontese| Ancora della poesia visiva 1972
|
3^ di cover. Copia n.84