V.S.Gaudio!
41 vs 40 ?
Il
poeta, durante la passeggiata di mezzogiorno, sta cercando di non pensare a sua
moglie; non è una situazione eccezionale, non fosse il fatto che egli non fa
che amare quella donna fin da quando gli ha costituito non solo l’oggetto “a”
ma tutta la losanga di Lacan. Quella donna cerca di non pensare almeno per un’ora
all’uomo che gli ha riempito l’animus da mezzo secolo ormai, che rapporto
amoroso è stato mai questo, quale sequenza di dichiarazioni, errori, ipotesi,
progetti putativi avrà mai avuto, avranno parlato di molte cose indifferenti, e
anche avranno letto, ventenni, “Clunematica” nella stesura iniziale e unica, e
anche avranno parlato, lungo certe sere d’inverno, nel pantano di Villapiana,
di talune cose importanti ma estremamente generiche, o talmente astratte se non
tra la transeconomia e la transestetica? Così, entrambi si sono amati in un
gioco di incontinenza erotica, in un Dasein
terribilmente Heimlich, e
affettivamente deserto, invaso da briganti, ombroni e cultori delle gesta di
sabotaggio di Pignatelli e Salvatore Giuliano.
Che, col suo doppio o follower che fosse nella Terra amministrata da Pignatelli per la Commenda Gerosolimitana afferente all’Ordine di Malta, apparso al pranzo del matrimonio nel 1974, qui nel pantano di Villapiana, fu sentito, dalla sposa, sussurrare a una sua complice-follower, peraltro parente della sposa stessa, che non c’era da preoccuparsi (del matrimonio in atto): “Pigliamo 2(due) piccioni con 1(una) fava!”; che è, se vai a vedere, la Variante repubblicana del Cacciatore Separatista, che, è evidente, ebbe questo Corollario:
C’è questo adesso: la potenza mentale che è come il patagonismo di Jean Baudrillard e che ricostituisce la losanga di Lacan sempre, ogni anno, come se fosse, a partire da una determinata data amministrativa, il numero di una posizione del Foutre du Clergé de France, dentro l’erotica enumerativa che, si sa, è sempre molestata dal transito di figure astratte, di ipotesi inafferrabili, di transiti verbali, e invasioni di cadaveri di nomi mai esistiti, ma che mai intacca la compattezza del paradigma, il sistema poetico esistenziale saldato , legato, in una trama, in cui tutto l’orrore dei custodi della linea demenziale del cerchio di Pignatelli è irrimediabilmente e eternamente estraneo. Anzi è questa stessa estraneità che è uno dei centri, o forse semplicemente il centro, di quella macchina del gaudio con cui entrambi gli amanti hanno attraversato ognuno l’immaginario e la sensorialità dell’altro. Certo è che, chiusa la sequenza numerale del Foutre, ehi girl, la trama della passione gaudiana, o, se vogliamo, la lode, l’elogio del genere maschile, che non è una bizzarria del destino per quanto abbia bucato l’ordito degli ombroni, non la riavviamo dall’1 ma dalla 41, con cui s’era chiuso il ciclo del Foutre du Clergé[ii]. Lentamente, opponendo astrazione ad astrazione, confessandoci, ridendo, di sentirci complici causali di una trasgressione che, in fondo, in realtà, è la cancellazione totale del sistema fatalistico di cui alla patetica macchina ombrona.
Che, col suo doppio o follower che fosse nella Terra amministrata da Pignatelli per la Commenda Gerosolimitana afferente all’Ordine di Malta, apparso al pranzo del matrimonio nel 1974, qui nel pantano di Villapiana, fu sentito, dalla sposa, sussurrare a una sua complice-follower, peraltro parente della sposa stessa, che non c’era da preoccuparsi (del matrimonio in atto): “Pigliamo 2(due) piccioni con 1(una) fava!”; che è, se vai a vedere, la Variante repubblicana del Cacciatore Separatista, che, è evidente, ebbe questo Corollario:
1.Con
due fave pigliamo quattro piccioni;
2. Con
quattro fave pigliamo otto piccioni;
3. Con
otto fave pigliamo sedici piccioni;
4. Con
sedici fave pigliamo trentadue piccioni;
5. Con
trentadue fave pigliamo sessantaquattro piccioni ( e facciamo anche la nuova
versione dell’I King, glielo facciamo
vedere noi a Ernst Bernhard!);
e così
via fin tanto che poi non si sa quanti piccioni pigliamo e si mangiano tutte le
fave, come avviene ogni tanto in cronaca quando la Nemesi schioda la ruota di Parrotë[i]! C’è questo adesso: la potenza mentale che è come il patagonismo di Jean Baudrillard e che ricostituisce la losanga di Lacan sempre, ogni anno, come se fosse, a partire da una determinata data amministrativa, il numero di una posizione del Foutre du Clergé de France, dentro l’erotica enumerativa che, si sa, è sempre molestata dal transito di figure astratte, di ipotesi inafferrabili, di transiti verbali, e invasioni di cadaveri di nomi mai esistiti, ma che mai intacca la compattezza del paradigma, il sistema poetico esistenziale saldato , legato, in una trama, in cui tutto l’orrore dei custodi della linea demenziale del cerchio di Pignatelli è irrimediabilmente e eternamente estraneo. Anzi è questa stessa estraneità che è uno dei centri, o forse semplicemente il centro, di quella macchina del gaudio con cui entrambi gli amanti hanno attraversato ognuno l’immaginario e la sensorialità dell’altro. Certo è che, chiusa la sequenza numerale del Foutre, ehi girl, la trama della passione gaudiana, o, se vogliamo, la lode, l’elogio del genere maschile, che non è una bizzarria del destino per quanto abbia bucato l’ordito degli ombroni, non la riavviamo dall’1 ma dalla 41, con cui s’era chiuso il ciclo del Foutre du Clergé[ii]. Lentamente, opponendo astrazione ad astrazione, confessandoci, ridendo, di sentirci complici causali di una trasgressione che, in fondo, in realtà, è la cancellazione totale del sistema fatalistico di cui alla patetica macchina ombrona.
[i] E’ evidente che nulla vieta che si possa presupporre la connessione di questi due cacciatori, nel territorio dell’alto jonio durante la seconda guerra mondiale, con la Confraternita di Sant’Uberto, non solo per via del fatto che il poeta fu assegnato alla Brigata Pinerolo come militare di leva per essere destinato a congedarsi addirittura a Santa Maria Capua Vetere, ridente cittadina del territorio casalese famosa per essere la sede italiana della Confraternita dei cacciatori di Sant’Uberto!
[ii] Si arriva, con il Foutre,
a 41, che sarebbe il Sesenta y nueve
di El Tomi e si ritorna indietro, per cui all’anno del 41 segue un altro anno
del 41, e poi sarà l’anno del 40, che sarebbe quello dell’Attrazione di Milano che, per la giovane poesia che fu, sarebbe il Maris
Aino, l’elogio, la lode, del
genere maschile o, a seconda
della luna, l’encomio del mare. Va da
sé che si può riprendere il ciclo del ritorno dalla 40……”Se
fossi una strega direi che la situazione sembra stregata”, fece notare Marisa
Aino al poeta: “Ci logoriamo di erotica e di sesso una vita intera per far sì
che gli uomini e anche le donne siano convinti che esiste un’unica visione
corretta del Foutre du Clergé, dico il Foutre anziché il Fang-Pi Shu cinese,
per via della gestione amministrativa e culturale della Santa Romana Chiesa; ma
se si considera che facendo partire il calendario per il matrimonio
amministrativo dall’anno in cui ero incinta, sei sicuro, Vuesse, che siamo
partiti dalla posizione 1, quella del Buon Modo Antico e non, piuttosto, dal
quarto modo, che ha per titolo Sulla sponda del letto, anche se ci si può
mettere benissimo sulla sedia, sul divano, anche sul tavolo o sullo scanno nell’aranceto
di Mia Nonna dello Zen, che adesso non c’è più, non mi riferisco allo scanno,
lo sai, Vuesse, che il tuo aranceto se l’è preso lo Ior o l’Ordine di Malta?”.
Allora, stando a quanto sobilla Marisa, dovremmo partire dalla numero 4 e adesso
che siamo a 42, dovremmo correlare l’anno alla Catalana, che è il quinto modo
del Foutre? E quindi rititoliamo: 42|
LA CATALANA? Al che Marisa sogghignando aggiunse: “So benissimo cosa pensi: che
l’anno scorso, cioè nel passato anno della rivoluzione solare attinente alla
data amministrativa del matrimonio, dovevi picchiar duro , quest’anno il piacere
sarà indicibile per entrambi, ma solo se quello che Lacan, che era
fondamentalmente un pessimista, chiama (-φ)
sarà costantemente risoluto e lungo…tanto
che la donna, che può sempre collocarsi con facilità contemporaneamente nel
logos e nell’eros, se è l’anno della 5, non deve muovere il culo in modo
continuo e intermittente come per l’anno precedente che facevamo la 4, anche senza scanno!”.