Da quanto risulta agli atti,
la ragazza che era con Denis rassicurò immediatamente il camionista dicendogli:
«Era il mio ragazzo, s’è voluto
suicidare».
(Boccaleone di Argenta 1962-Roseto Capo Spulico 1989)
Il mediano
Vergine è sempre un giocatore
determinato e attento. Inimitabile in un centrocampo in cui ci siano complicate
alchimie tra gioco a zona e a uomo, riesce a bilanciare tutti i dettagli minuziosamente[ii]
La ragazza e il complemento oggetto.
Divagazione ziffiana sulla frase
attiva nel verbale del carabiniere
del delitto Bergamini
del delitto Bergamini
!Oggi, che ricorre il 27°
anniversario della scomparsa di Denis Bergamini, il poeta e giornalista
V.S.Gaudio lo ricorda con questa divagazione linguistica e sociologica.
L’analisi è stata condotta nell’ambito delle sovrastrutture
amministrative del territorio pretorile in cui è avvenuta la tragica
scomparsa del calciatore.
L’enunciato, che è alla base
della divagazione ziffiana, estratto da quanto come verbale del carabiniere in
servizio nel territorio del tragico
avvenimento viene reso alla diffusione mediatica, riferibile alla giovane
donna che, al momento della tragedia, era in compagnia del calciatore del
Cosenza, non implica nessuna accusa né
definizione di colpevolezza. Va da sé che il termine “delitto” vada inteso sia
nell’accezione primaria, anche nel Vocabolario della Lingua Italiana della
Zanichelli, di violazione della legge penale per la quale sono comminate le
relative pene, sia nell’accezione di misfatto, colpa, errore, fallo.
V.S.Gaudio auspica che la delimitazione territoriale, il localismo dei
fenomeni, venga finalmente annullata, le sovrastrutture di indagine, analisi
e di interpretazione, per la loro stessa natura, debbono avere una essenza
noumenica; è semplicemente anomalo, anche nel sistema giudiziario in atto in
questa nazione, che le indagini su un delitto irrisolto come questo non siano
state avocate dalla Procura Generale competente per regione. Anche perché
pare che, come recita l’art.119 della Costituzione ancora in vigore, “Alle
Regioni sono attribuiti tributi propri e quote di tributi erariali”,
specialmente nelle materie che sono correlate al sistema della ruota e della
strada.
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E’ un’errata opinione comune che una frase passiva sia sinonima della sua corrispondente attiva; essa si basa, precisa Paul Ziff, sull’incapacità di afferrare e valutare le differenze tra i problemi del referente e quelli del significato[iii].
1a) Era il mio ragazzo, s’è voluto
suicidare.
1b) Ero il suo ragazzo, mi son voluto
suicidare.
Il pronome possessivo di per sé è sempre
ambiguo, anche quando non c’è la diatesi passiva; lo schema verbale passivo è
come un quantificante, più ambiguo ancora.
Avrebbe potuto far mettere agli atti,
quella ragazza, anche questa affermazione:
2a) Era il mio fidanzato, s’è voluto
buttare a tuffo sotto il camion.
Alla quale dovrebbe corrispondere questa
frase pronunciata dal soggetto passivo reso attivo:
2b) Ero il suo fidanzato, (perciò)mi sono
buttato a tuffo sotto il camion.
Ritorniamo un attimo a qualche esempio
di Ziff:
1a. Chiunque compiace sua moglie.
1b. Sua moglie è compiaciuta da chiunque[iv].
Nella 1a. si parla di una determinata
signora o della moglie propria di ciascuno? Paul Ziff riporta altri esempi del
tipo a. e del tipo b. tutti incentrati dalla connessione tra quantificanti e
pronomi. Usiamoli per il nostro esempio:
3a) Qualsiasi camionista non può non
passare sul corpo del mio ragazzo che si vuole suicidare.
3b) Il mio ragazzo che si vuole suicidare
lo fa buttandosi a pesce sotto il camion di chiunque passi per la Statale 106.
Le (b) sarebbero o sembrerebbero più ambigue se fossero
inserite in un contesto appropriato, anche se non c’è bisogno di confondere le
questioni di ambiguità con le questioni di sinonimia. Dice Ziff: Quando è in
gioco l’ambiguità, la sinonimia sembra essere non transitiva.
Per esempio, la 4a:
4a) Egli ha voluto suicidarsi buttandosi
sotto il camion.
È ambigua, diversamente dalla 4b:
4b) Egli era il mio ragazzo, per
questo è venuto fin qua sulla 106 a
Roseto a buttarsi sotto questo camion guidato proprio da questo camionista.
Ad ogni modo, lasciando da parte le
eleganze formali o la verbalizzazione tipica del carabiniere di cui al
prototipo, la 4a e la 4 b sono sinonime.
L’ambiguità delle frasi può essere caratterizzata così: una frase S(i) è ambigua se e solo vi
sono frasi S(j) e S(k) [dove i≠ j ≠ k] tali che S(j) sia lo specifico di frase
sinonimo di S(i), S(k) sia lo specifico di frase sinonimo di S(i), ma S(k) e
S(j) non siano specifici di frase sinonimi fra loro e né S(j) né S(k) siano
semanticamente aberranti. Si considerino la 5a e 5b.
5a) Nessun calciatore fidanzato si è mai
buttato a pesce sotto un camion che passa.
5b) Un camion che passa non fa suicidare
nessun calciatore fidanzato.
2. Si consideri la situazione seguente:
c’è stata una lite, qualcuno ha colpito qualcun altro, è stato dato un solo
schiaffo; la ragazza e il suo ragazzo sono la coppia in lite; vi è un solo
testimone: il primo che riferisce la (6):
(6) Il ragazzo si è buttato sotto il
camion.
La ragazza conferma allo stesso
testimone che guida il camion e il carabiniere solerte verbalizza:
(7) Era il mio ragazzo. S’è voluto
suicidare.
Queste due affermazioni, o
testimonianze, sono in contrasto, e così le frasi usate nelle testimonianze
appariranno non solo non sinonime ma doppiamente aberranti.
Se due resoconti sono in contrasto, non
ne segue che le frasi usate nel dare i resoconti siano non sinonime; se due
resoconti sono in contrasto, deve esserci in qualche parte una differenza che
serva a rendere conto del disaccordo. Qui il disaccordo tra i resoconti (6) e
(7) è presto spiegato riferendosi alla differenza del ruolo inerente chi si è
buttato sotto il camion attribuito da ognuno dei testi: il primo dice “il ragazzo”;
la seconda afferma “il mio ragazzo” con il verbo all’imperfetto, dandolo già
per morto: “era”. Così il disaccordo tra i resoconti (6) e (7) è dovuto a una
differenza di referente, non a una differenza di significato.
3. Si considerino la (8) e la (9):
(8) Una ragazza si sta facendo un uomo in macchina.
(9) Un uomo in macchina è stato fatto da
una ragazza.
Queste due frasi non sono sinonime: che
esse non lo siano, non è un fatto unico, a sé: è un dato da fondere come parte
integrante di una teoria semantica coerente. La non sinonimia di (8) e (9) si
affianca subito a quella di “fare” ed
“essere fatto”; questa, poi, fa tutt’uno con la non sinonimia di “farsi un
uomo” e “è stato fatto da una ragazza”, da cui segue che parlare di farsi un
uomo non è lo stesso che parlare di essere stato fatto da una ragazza. In
questo caso, si rischia di finire dritti a Londra pur di non essere fatti da
una ragazza.
4. Si consideri ora una semplice coppia
come la (10a) e la (10b):
(10a) La ragazza del calciatore non amava i mediani.
(10b) I mediani non erano amati dalla
ragazza del calciatore.
Poiché ben difficilmente ci possono
essere tanti mediani della stessa altezza, e in un determinato contesto, anche in un campionato professionistico
abbastanza lungo, e poiché ciò che è detto della ragazza in (10a) può ben
difficilmente essere lo stesso di ciò che è detto dei mediani in (10b), qual è
il motivo che fa pensare a qualcuno che la
(10a) e la (10b) possano, dopo tutto, essere in qualche modo sinonime?
E’ piuttosto triste, ma non è forse solo questo: che una è vera se e solo se
l’altra è vera ? Che questa equivalenza sia insufficiente a stabilire la
sinonimia, è una vecchia storia che, per ora, questo disse Paul Ziff, non è
necessario raccontare di nuovo. Un paio di casi basteranno a mostrare i
problemi che fanno sorgere una simile tesi, tautologie e contraddizioni. Si
considerino la (11) e la (12):
(11) Qualcuno era un calciatore.
(12) Qualcuno era un mediano.
Sono sinonime? Eppure, una è vera se e
solo se l’altra lo è. E ancora, dobbiamo dire che la (13) e la (14):
(13) Qualcuna è una ragazza.
(14) Qualcuno è un calciatore.
siano sinonime perché, ancora una volta,
una è vera se e solo se l’altra è vera?
5. In mancanza di una qualsiasi teoria
plausibile, e tanto meno di un’analisi preliminare sulla sinonimia delle frasi,
è difficile oggi dire molto sulla relazione tra il significato di una frase
come la (1a) e il significato di una frase come la (7); la differenza è dovuta
al referente e allo schema verbale, nessuna delle due è una tautologia o una
contraddizione, ognuna è vera se e solo se è vera l’altra. Ma che, sebbene
strettamente collegate nel loro significato, esse non siano sinonime, anche
questo è, al momento, abbastanza chiaro. Il ragazzo, quando si è buttato sotto il
camion, era, non c’è dubbio, il suo ragazzo, anche se non era più il suo
ragazzo da tempo. Quindi, quando “si è buttato”, il suo ragazzo “era”, non esisteva, non era
più.
6. Tutte le frasi che appaiono nella
nostra divagazione sono ambigue. E tutte sono state elaborate attorno alla
frase della teste di cui alla verbalizzazione del famoso brigadiere di Roseto
Capo Spulico, la ridente località con quel bel castello dove, al tempo della
Galassia 95, sarebbero poi apparsi il traghettatore deputato, ora latitante a
Dubai ma destinatario del bonifico per il vitalizio che il Banco di Napoli gli
fa puntualmente accreditare, con quella che era la sua ragazza. La frase della
ex fidanzata del calciatore mediano: che, presa così com'è, pur fuori, se non
piuttosto fuori, da quella che era la pretura distaccata [ dalla pretura circondariale di Castrovillari] della ridente località chiamata Trebisacce, dove, poi, il
verbalizzatore di quella terribile domenica, sulla strada statale 106 in agro
di Roseto Capo Spulico, sarebbe stato avanzato di grado e promosso come
comandante della locale stazione dei Carabinieri[v], la frase è il massimo
dell’ambiguità, è, nell’enallage dei verbi, una delle più inquietanti che possa
essere selezionata, dettata, trascritta, sottoscritta. Basta questa frase: è
l’asserzione che un particolare costituente non può che avere
quell’interpretazione così univocizzata nel doppio sintagma verbale corto. Se
il soggetto che, secondo la teoria e l’espressione della teste, sta per
sopprimersi, viene ridefinito, il costituente isolato così semantizzato metterà
in evidenza l’assurdità della frase originaria. Vediamo:
1a) Era il mio ragazzo, s’è voluto
suicidare. Commutiamo la frase 1a) in 15:
Era il mio mediano, s’è voluto
suicidare.
Alla quale, il povero ragazzo,
decontestualizzato dal luogo terribile in cui è stata messa in scena la sua
morte, come nella 1b), risponde precisando nella 15b:
Ero il suo mediano, voglio suicidarmi.
¨ La pagina 273 dell’ Almanacco Illustrato ’90 del Calcio: da “Le 20 società partecipanti al Campionato 1989-90 di serie B”, Panini, Modena 1990 |
16a) Era il mio giocatore del Cosenza,
s’è voluto suicidare a Roseto Capo Spulico.
Che diventa in 16b:
Ero il suo giocatore del Cosenza, la
chiamo e le faccio vedere come mi suicido a Roseto Capo Spulico dove c’è quel
bel castello.
Giacché c’erano si poteva arrivare a
farne un’altra, tipo la 17a:
Era il mio mediano del Cosenza,
piuttosto che andare a fare l’ala destra in Grecia, s’è voluto suicidare in
Magna Grecia.
Che in 17b sarebbe più o meno così:
Ero il suo mediano del Cosenza,
piuttosto che prendere la nave a Taranto per fare l’ala in Grecia, mi suicido a
Roseto CS che è il punto mediano tra Cosenza e Taranto.
O la 18a:
Era il mio mediano con la Maserati
preferito. Odiava i camion, come ha visto questo camion mi ha lasciato la
Maserati e ha cominciato a corrergli davanti.
Che in 18 b farebbe:
Ero il suo mediano con la Maserati
preferito. Sono cresciuto con i camion di mio padre. Non sarei mai finito sotto
un camion e non ci sono finito.
7. Tutte queste frasi sono semanticamente
aberranti; quando è in gioco l’ambiguità, la sinonimia sembra essere non
transitiva, l’ha scritto Paul Ziff, che è un paradosso perché stiamo trattando
un delitto avvenuto, almeno nella messa in scena finale, su una strada statale,
e una strada, anche non statale, è semanticamente transitiva. E lo è tanto che,
partiti da una sola affermazione verbalizzata dall’ineffabile carabiniere della
stazione nel comune con codice catastale H572 , stiamo ruotando dal luogo
originario del mediano, che ha per nome una pianta delle Scrofolacee, al luogo
finale del calciatore, che ha per nome un territorio piantato a Rosacee, e,
questo è terribile, ricordo una mia poesia del 1973 [ in cui c’erano i cinesi
del lago di Como│ o quelli di Comacchio│
così teneri, │ nel sottile contorno sfumato │leggono negli occhi │ (vedi che ancora si legge negli occhi?)
│ l’estate in etichetta│ sui treni sappiamo│ che ci stanno teste mozzate │uomini con palline di sangue │che
leccano│ intestini estirpati│ marciti ed essiccati│ con la madre alle spalle è meglio│ senza equivoci utili │la bocca nel fazzoletto│ e il cappello di paglia│
il cappello di paglia c’è │sempre una vergine innocente(…)][vi] e un’altra alla pagina
successiva[ in cui la costa stupenda scivola│cola
corone verdi│scogli di Roseto su struttura│allargata
che sbatte il mondo│lì all’orizzonte il sisma│sottolinea la geometria│colorata
in nero│è la fine, l’ultimo lampo di paradiso│(sotto non sappiamo che c’è)[vii](…)]. Che posso dire? E’
tutto abbastanza chiaro che anche la poesia è ambigua, ed è evidente che alla
fine non resta che la geometria colorata in nero e il cappello di paglia, per
quanto di sangue, nelle due poesie, se ne sia versato in ragione del paradigma
liquido dei due toponimi. D’inverno, era un’altra cosa. La transitività della
ruota è dovuta alla meccanica che connette il dispositivo di sessualità con il
dispositivo di alleanza: quando il dispositivo di sessualità non va secondo le
regole territoriali e l’ingranaggio del dispositivo di alleanza, la ruota non
gira e il soggetto di là non può transitare. Si ferma. Passa un camion( con uno
a nome di un arcangelo che viene da Rosarno[viii]) e la geometria
colorata in nero è la fine. Che dice la ragazza? Era il suo ragazzo. E il
ragazzo? S’è voluto suicidare nel luogo col codice catastale H572[ix] .Vai a vedere, la
sinonimia sta nei numeri.
8. Fosse stata la testimonianza in
albanese, è una nostra congettura, avremmo avuto per 1a questa 19:
(19) Ishte i dashur tim. Ka(=Ha)
dashur(=voluto) vras veten.│Ështhet(=forma passiva-riflessiva di
“è”, si è) dashur vras veten│ sarebbe abbastanza ambigua, anche
perché dashur è prima il ragazzo, era il suo ragazzo, come “fidanzato”, e ,poi,
è il participio passato di “volere”, e qui tra dashur e dashur resta ancora più
aberrante l’enallage dei tempi: come se il dashur, connesso a ishte, era, fosse
speculare al dashur, connesso al presente “ka”(ha) o “ështhet”(s’è). Ma in
albanese c’è il verbo ammirativo: se la ragazza l’avesse usato o quanto meno il
carabiniere l’avesse verbalizzato, avremmo avuto questa 20:
(20) Qenkësh i dashur tim. U qenka
dashur vras veten.
Qenkësh è la terza persona
dell’imperfetto ammirativo: “era”. Nella forma passivo-riflessiva, alla terza
persona dell’ ammirativo presente si
antepone “U”: “s’è”: U qenka.
La “q” ha un suono intermedio tra “ci” e
“chi” che solo gli albanesi e gli italo-albanesi son capaci di articolare; ci
fosse stata la “q” nel verbale del carabiniere, l’affermazione sarebbe stata
meno ambigua. A patto che non si dimentichi di pronunciare e verbalizzare la
“U”riflessiva. Ma poteva essere anche la 21:
(21) Qenkësh i dashur tim. Paska dashur
vras veten.
Paska è l’ammirativo presente di
“avere”: ha; ha voluto : paska dashur; il mio ragazzo: i dashur tim; qenkësh è
l’ammirativo imperfetto di “essere”: era.
9. In sostanza, la frase con l’enallage
dei tempi, contestualizzata, è una tipica ipersoluzione
come la intende Paul Watzlawick[x]. Il termine definisce un
modo di affrontare i problemi che, pur essendo fondato sulle migliori intenzioni,
finisce sempre con l’avere effetti controproducenti, più o meno nel significato
espresso dal bon mot dei medici:
operazione perfettamente riuscita, paziente deceduto[xi]. Una ipersoluzione
identica nella sostanza fu adottata dai coniugi Machin, provenienti dal
dipartimento francese delle Alpi marittime, e sempre per quel che concerneva il
famoso dispositivo di sessualità: Quei signori avevano un ardente desiderio di
avere un figlio, ma gli anni passavano e il loro desiderio non si realizzava.
Persa ormai la speranza, chissà quante soluzioni avevano attuato, avvenne il
miracolo: la donna rimase incinta e indescrivibile fu la gioia dei due coniugi
quando lei partorì. Volevano dare al piccolo un nome che condensasse il loro
entusiasmo e, forse, anche tutta la meccanica libidica dei due nell’accendere
ripetutamente il dispositivo di sessualità, così si accordarono su un nome: Fomidable. Con questo nome, è naturale,
il bimbo restò piccolo e gracile, e anche adulto fu sempre il bersaglio di
insulse battute basate tra la contraddizione che c’era tra il suo nome e la sua
costituzione fisica. Formidable Machin soffrì sempre in silenzio, ma sul letto
di morte disse alla moglie: “Per tutta la vita ho dovuto sopportare il mio
stupido nome, non voglio che sia immortalato anche sulla lapide. Scrivici
quello che vuoi, ma non il mio nome. La donna fece incidere sulla lapide la
seguente frase: “Qui giace un uomo che per tutta la vita fu marito affettuoso e
fedele.” E tutti quelli che, passando, leggevano l’epigrafe esclamavano: “Tiens, c’est formidable!”[xii]
L’ipersoluzione,
come la frase con due schemi verbali,
è sempre una trappola: i genitori di Formidable, in effetti, è alla loro
macchina sessuale che avevano dato il nome. L’ipersoluzione verte sempre su due
tempi o su due schemi verbali: operazione perfettamente riuscita vs paziente deceduto; dispositivo di
sessualità continuamente acceso vs
formidabile lievitazione che lo spegne; non era più la mia macchina formidabile
vs si è scontrata con un camion[xiii]. by v.s.gaudio
[i] Alto 1.70 e con peso forma
Kg 66, era un brevilineo mesomorfo(il
prototipo è alto meno di 1.72 e ha un indice ponderale compreso tra 1.02 e
1.06): “un tipo energico, incline all’avventura, in cui qualsiasi misura o
confine devono essere in qualche modo annullati. Tutto spettacolari sbalzi
d’umore e di tono, con slancio e azioni funamboliche verso la porta avversaria.
Si realizza in pieno come ala destra o centrocampista di movimento. Ma può
mettersi in evidenza anche come abile opportunista, implacabile per la sua
agilità e precisione. Qualità del gioco: dinamico, effervescente. Chi sono i
“brevilinei-mesomorfi”: Bruno Conti, Causio, Matteoli, Dirceu, Pasa, Urbano,
Zoratto, Celestini, Bonacina, Mandelli, Mastalli, E.Nicolini, Perrone,
Selvaggi”: da Vuesse Gaudio, Antropometria
e Calcio Ó
1987.
[ii] Vuesse Gaudio, Il mediano, da: Ruoli e Segni. Assetto
zodiacale nel campionato 1986-’87 di serie A, Ó 1986.In quel campionato di serie A c’erano 6 mediani
della Vergine, solo uno in meno di Ariete, Leone e Bilancia, il segno di Bagni.
Bergamini giocava già a Cosenza, ancora in C1; col campionato successivo
sarebbero stati promossi in B.
[iii] Paul Ziff, X. La non sinonimia
delle frasi attive e passive, in: Idem, Itinerari filosofici e linguistici, trad.it. Laterza, Bari 1969.
[iv] Cfr. ibidem: pag.139.
[v] Quando il pretore di
Trebisacce assolve il camionista Pisano, nel 1991, l’ex brigadiere di Roseto
Capo Spulico è maresciallo a Trebisacce. Ma, come la ragazza, pare che fosse
originario di un paese della cintura di Cosenza, ma con il codice catastale del capoluogo.
[vi] V.S.Gaudio, La 22^ Rivoluzione Solare, Milano 1974:
pagg.52-53.
[vii] Ibidem: pagg.54-55.
[viii] Che ha in sé, oltre che
la rosa evidente, l’agnello per via di αρνός, che è “agnello”(Esopo), o
per il genitivo di ἀρῄν(agnello), e sarebbe quindi “rosa d’agnello”; sottentra ancor di più l’Heimlich se si vede che
il tema ἀρνη starebbe per “negazione”
e “rifiuto”: la rosa rifiutata, come ipersoluzione
nel luogo piantato a rose, è come le
frasi sinonime della nostra divagazione, aberrante.
[ix] Che è uno di quei codici
che, da lustri, non appare più in nessun codice fiscale, non essendo il luogo
un punto di nascita. Un codice fantasma, come fantasma fu ritenuto per più tempo
il camionista, che gli impareggiabili assistenti unep della pretura distaccata
del luogo con codice catastale L353 non
riuscivano a localizzare. C’è una certa sinonimia tra il codice del luogo in
cui doveva essere fatta l’autopsia del povero calciatore e quello del luogo di
nascita, che è quello afferente al comune di Argenta: A393.
[x]
Paul Watzlawick, Di bene in peggio. Istruzioni
per un successo catastrofico, trad.it. Feltrinelli, Milano 1987
[xi]
Ibidem: dalla Premessa.
[xii]
Cfr.Paul Watzlawick, Maggiore quantità=
migliore qualità?, in:Idem, Di bene
in peggio, trad. it. cit.
[xiii] “Formidable”, che è
l’ipersoluzione dei coniugi Machin nella cronaca riportata da Paul Watzlawick,
è speculare al nome del pretore preposto al procedimento. E’ quasi sinonimo.
La macchina procedurale guidata dal
pretore Mirabile è l’ipersoluzione
tra la macchina formidabile che è la Maserati, quella Maserati, e chi la lascia
a chi lo ha in qualche modo portato in quel posto, a mirar la costa stupenda,
scogli di Roseto su struttura allargata che sbatte il mondo e sottolinea la
geometria colorata in nero (scrisse il poeta), suicidandosi sotto un camion.
D’altra parte, non vige nella procedura civile - che il pretore Mirabile guidava
talmente bene ‘ché lo scrittore
V.S.Gaudio, durante un procedimento nello stesso anno della morte di Bergamini,
lo esortò a tenere in carreggiata la sua mirabile macchina(procedurale) visto
che a bordo c’era il sunnominato giornalista e poeta [↑ vedi qui l'esortazione depositata in cancelleria↓]
– che la successione venga aperta nel distretto pretorile in cui un essere umano, cittadino di questa Repubblica, trova anche inesplicabilmente la morte? Mi par di ricordare che la ragazza – presente al momento del decesso – rivendicasse il lascito di quella formidabile macchina, che il povero calciatore aveva lì sulla strada statale 106(che è demaniale?) lasciato a lei, che l’occupava(la macchina), buttandosi a pesce sotto il camion guidato in modo mirabile dal camionista di Rosarno(cfr. frasi sinonime 4a, 4b, 16a,16b,18a,18b). V.S.Gaudio ricorda qui che, a testimoniare quanto la macchina fosse mirabile, anche un suo zio, operaio stagionale nelle fonderie tedesche, avesse una formidabile Maserati, anche lui l’aveva presa di seconda mano, a suo dire, e quando fu incenerito in Germania qualche anno fa, senza che lui lo avesse chiesto, pensava il povero scrittore e giornalista che gli avesse lasciato quella mirabile macchina, ma niente, il curatore del lascito, nell’inventario, aveva scordato di metterci persino le infradito. Il Ministero degli Esteri e anche quello dell’Interno, ricorda il poeta, non ha aperto nessuna inchiesta sulla morte e sulla soppressione del cadavere di un cittadino della Repubblica Italiana avvenuta in Germania nel XXI secolo, addirittura è stato cremato, dopo che fu privato di tutti i possedimenti che avrebbe dovuto avere nella Val d’Agri, terra del petrolio. Formidabile! Ovvero:Furchtbar!
Esortazione al pretore Mirabile - 1 |
Esortazione al pretore Mirabile - 2 |
– che la successione venga aperta nel distretto pretorile in cui un essere umano, cittadino di questa Repubblica, trova anche inesplicabilmente la morte? Mi par di ricordare che la ragazza – presente al momento del decesso – rivendicasse il lascito di quella formidabile macchina, che il povero calciatore aveva lì sulla strada statale 106(che è demaniale?) lasciato a lei, che l’occupava(la macchina), buttandosi a pesce sotto il camion guidato in modo mirabile dal camionista di Rosarno(cfr. frasi sinonime 4a, 4b, 16a,16b,18a,18b). V.S.Gaudio ricorda qui che, a testimoniare quanto la macchina fosse mirabile, anche un suo zio, operaio stagionale nelle fonderie tedesche, avesse una formidabile Maserati, anche lui l’aveva presa di seconda mano, a suo dire, e quando fu incenerito in Germania qualche anno fa, senza che lui lo avesse chiesto, pensava il povero scrittore e giornalista che gli avesse lasciato quella mirabile macchina, ma niente, il curatore del lascito, nell’inventario, aveva scordato di metterci persino le infradito. Il Ministero degli Esteri e anche quello dell’Interno, ricorda il poeta, non ha aperto nessuna inchiesta sulla morte e sulla soppressione del cadavere di un cittadino della Repubblica Italiana avvenuta in Germania nel XXI secolo, addirittura è stato cremato, dopo che fu privato di tutti i possedimenti che avrebbe dovuto avere nella Val d’Agri, terra del petrolio. Formidabile! Ovvero:Furchtbar!
1. Qui
sono ancora Gaudio Vincenzo; a fianco, nel biglietto di cancelleria relativo all'ordinanza di cui a 1., sono
diventato Gaudio Salvatore
...
2. Il
Cancelliere del suddetto ufficio alla firma, quando mi manda il biglietto di
cancelleria, non è più cancelliere : è il segretario…
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ordinanza del Mirabile pretore e evocazione delle parti│part. carta pretura di Trebisacce, nello stesso anno in cui Bergamini perirà, a firma dello stesso pretore, di cui al procedimento-Heimlich
attorno al delitto del calciatore; da esso si evince che lo scrivente riesce a
fargli fare l’ordinanza per far comparire il suo collega conciliatore, annesso alla stessa pretura
distaccata, che, come attività, faceva il venditore all’ingrosso, che era
chiamato a ripetere allo stesso sottoscritto una somma di oltre 7 milioni di lire (
anche questo procedimento fu naturalmente portato avanti in modo Heimlich e
persecutorio con il capovolgimento di qualsiasi regola procedurale e quello stesso pretore lo definì nel 1991,
come il procedimento-Heimlich attorno
al "suicidio" di Bergamini!)
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