Esercizi sulla cuginanza per il vs gaudio
Sedetevi in una
comoda poltrona, disse Watzlawick in un esercizio per la storia del martello[i]:
chiudete gli occhi dopo aver guardato la cuginanza e immaginate di addentare un
maturo e succoso limone. Con un po’ di pratica l’immaginario limonanza a chi farà venire realmente l’acquolina in bocca?
Esercizio n.2|
Rimanete nella
poltrona, tenete ancora gli occhi chiusi; spostate adesso la vostra attenzione
dal limone alla sedia. Ben presto vi accorgerete che per quanto le sedie possano
essere due voi non fate che vedere la cuginanza su un’unica sedia. Comincerete a
vedere chi seduta sull’altra, chi abbraccia l’altra, vi chiederete chi è senza
reggiseno. E cose del genere. Esercitatevi finché la sedia su cui la cuginanza
fa la seduta e la limonanza divenga
per loro particolarmente liquida. Prendete poi un’altra sedia e notate come
quelle due, che prima sedevano su un’unica sedia, vogliano sedere sulla vostra
nuova sedia.
Esercizio n. 3|
Rimanendo nella
poltrona, osservate il cielo di ognuna attraverso la finestra dei 45°. Con un
po’ di abilità scorgerete ben presto nel vostro campo visivo che il limone che
avete addentato nel primo esercizio è come se scendesse verso il basso da una
di quelle bocche, chiudete gli occhi, li riaprite e vedete sul muso di chi la macchia di Lacan; se vi concentrate su
una di esse, la macchia sembra diventare più grossa tanto che pensate che sia
succo di arancia. La limonanza del primo esercizio si è
trasformata in arancienza o arancianza ammesso che possa esserci anche
una certa limonenza.
Adesso, anche se non
andate in un’altra stanza il più possibile silenziosa, vi accorgerete di udire improvvisamente
un ronzio, un leggero sibilo o un altro simile suono invariabile. Normalmente
questo suono è coperto dai rumori ambientali o dal passaggio del treno merci;
ma con un’adeguata attenzione potrete percepirlo sempre più forte e sempre più
spesso. Non chiedetevi chi sia delle due a produrvi questo sonar nell’orecchio, probabilmente sono all’opera entrambe, su
sedie a distanza o su un divano diverso, anche se all’inizio può essere
successo che siano state all’opera nello stesso letto. E’ l’esercizio della limonenza a distanza. O arancianza. Sempre che non sia del tutto Arancienzo.
Esercizio n.5|
Ora siete
sufficientemente preparati a prendere la cuginanza, che non è detto che adesso non sia del tutto cuginenza, e evidentemente anche nella calma più comoda, anche nella lentezza di tutto il
tempo di cui disponete anche a volerla vedere passare una di quelle dalla finestra tutta per voi, anzi è come se
fosse venuta alla Posta o in banca nella coda in cui si è messa che è più lenta
e comoda della vostra visionatura, o che il suo mezzo di trasporto sia sempre
più distante dallo sportello della vostra finestra cosicché possa farvi il passo della limonenza o il passaggio dell’arancienza.
Esercizio n.6|
Ormai il vostro sguardo è pronto a cogliere connessioni
e gesti sorprendenti, che sfuggono invece alle ottuse e inesperte intelligenze
normali. Controllate scrupolosamente la vostra porta di casa, finché chi delle
due entrerà da quella porta. Resistete anche qui alla tentazione: certo la cosa
non è da minimizzare ma non commettete l’errore di andare concretamente e
direttamente al fondo della
questione. Trattate quest’ultima da un punto di vista puramente astratto,
ancorché vogliate che quella appena entrata sia in jeans o indossi degli
incredibili pantaloni color pistacchio: ogni verifica pratica della vostra supposizione pregiudicherebbe l’esercizio
della limonanza o dell’ arancienza al pistacchio.
Esercizio n.7|
Appena siete sufficientemente convinti che stia
succedendo qualcosa di sospetto e di perverso, non parlatene con nessuno, anzi
evitate di scriverne anche per il vostro blog. Evitate di chiedere
allusivamente ora all’una ora all’altra chi si sta alzando prima dalla sedia
per entrare nella vostra stanza. Nessuna tradirà l’altra e nemmeno se stessa,
anzi ognuna cercherebbe di convincervi che la cuginanza non è stata mai seduta
in quella immagine così predisposta
per la vostra finestra. Figuriamoci
la vs limonenza o la vs aranciunza.
Così saprete non solo
che la vs cuginanza,sotto, essendo cuginenza, stando
così seduta, là seduta ci deve essere proprio qualcosa per il vs, altrimenti perché ognuna si sforzerebbe di convincersi
del contrario?
[i]
Cfr. Paul Watzlawick, La storia del
martello, in: Idem, Istruzioni per
rendersi infelici(1983), trad.it. Feltrinelli, Milano 1984.
→| I soggetti fotografati in posa
si danno come possibili attanti della cuginanza, tra paradigma e determinati archetipi
della connotazione relativa; la rappresentazione, pertanto, è puramente raffigurativa, illustrativa.