MOMENTS MUSICAUX.
TO THE MASTER
13 poesie in endecasillabi di Massimo
Sannelli
[anche in omaggio a Raffaele Perrotta, nel suo LXXX compleanno]
MMXVI
●
Quando si
lecca in una scurità
è questa
cosa e non sembra più il vizio.
E si beve
con forza, è niente, no?,
è un
cucchiaio di miele – e ci credi? –
è un
pensiero segreto e questi segni
sono la forza e il miele in
questa ora.
●
Uniamoci
e volate via. Noi siamo
grandi:
la cosa sporca è senza data
e il
padre delle ombre e ombra del padre
non
esisterà più, e il pianto continuo
è un gioco di strumenti e
non la vita.
●
Quando l’effetto
del neon ricade
sopra l’immagine
forse ci sono
il mostro
e le radici, le radici
e i rami
neri sopra; ma al neonato
cucciolo
non ritorna indietro il suo
stomaco
pieno di latte, nell’ultimo
giorno, dolcissimo prima di
perdersi.
●
Da tutti
questi frammenti una figlia
nasce: il
tratto è la sintesi del suono
naturale e la luce dei
frammenti.
●
È come se
un preludio non bastasse
ora e non
basterà più un solo canto
o uno
strumento solo, in una sola
tecnica.
Molto lavoro è bellissimo:
come lo
strappo che ci fu alla nascita,
e quella
nascita fu una tortura
e
questo strappo è ancora libertà.
●
Oggi si
mima il giorno 1 del mondo
quando un
attore è un bambino all’inizio
dell’oro in bocca e il mondo
è bocca e oro.
●
Buona
visione è come dice l’anima
rosa e
rossa ed è buona la lettura
come all’anima
piace e allora il libro
è l’odore
dei vivi in un abbraccio,
è l’amore
dei dolci nella scatola
amata e
il ritmo è più vero così?
Nella scuola il piacere non
esiste.
●
Chi parla
è nell’oceano del teatro
del mondo
e vuole tutto. E poi tremò
la terra
e ora è autunno, ora è
autunno,
ma è
caldo e sconosciuto, come un uomo.
Ogni
giorno esiste un improvviso tutto
bruno: è
la notte. E il notturno è di questa
vita: è
il gesto nervoso dell’appunto
dopo gli studi del
disprezzo, ancora.
●
Io rubo a
tutti l’arte dell’attore
per imparare la piccola
morte.
●
Sera. E
neanche il maestro è per sempre
il tuo
maestro. Il tuo maestro è un nome,
un nome, contro molte cose,
cose.
●
L’uomo
che è qui è prensile, è la scimmia
nuda.
Vedete che tocca e ha le mani,
e con le
mani nascerà la bella
mimica e tutto avrà una
copia, bella.
●
È sera. E
non si perde più la vita
così, la bianca e classica,
la buona.
●
Uno zelo
finisce, è doloroso.
E non
deve finire: anche il romanzo
è un
romanzo di lettere allo schermo
acceso;
anche la pioggia è molte linee.
È nata
una catena di parole
e non ha più carità di noi,
i vivi.
Nota
Moments musicaux. To the Master unisce
un
titolo di Franz Schubert (D 780: 1828)
ad un titolo di Giacinto
Scelsi (1974).