AD. RIFLE e l’Enzuvë del
poeta
E’ venuto fuori, dalla Lebenswelt di Blue Amorosi, il nome verticale della figura come se fosse, nella
randomizzazione di Wordle, AD.RIFLE: potrebbe darsi come “una certa carabina
olandese”: A : una certa, una tale; D: come “dutch”: olandese; RIFLE: fucile o
carabina. Si potrebbe anche presupporre che per rifle si intenda lo schema
verbale “to rifle”, che equivarrebbe a “svuotare” e a “ripulire” nella forma
transitiva; se intransitivo,equivarrebbe a “frugare” e potremmo pensare a “una
tale olandese che fruga”. La figura, lo sappiamo, indossava pantaloni, o jeans
che fossero, gialli, yellow trousers o yellow jeans, fabbricati dalla Rifle? E’
possibile: la Rifle, con questo nome, è attiva dal 1958. Il fatto è che,
pensando alla signora e al suo nome vero, almeno quello con cui si presentò in
pantaloni gialli, la commutazione randomizzata di Wordle del suo nome e cognome
in verticale, come se fosse l’identità momentanea dell’oggetto “a”(del poeta)
al meridiano(del poeta) sembra che spieghi l’amore necessario e la fisiologia
della libido: certo, può essere stato così: quella tale olandese svuotò la
libido al poeta, gli fece andar su l’erizzo come se fosse un reflusso
prolungato che finisce con il fargli ripulire l’esofago, il pozzo a rombo,
della libido. Come fucile o carabina olandese, che, d’accordo, non hanno l’anima
che ha il cannone, che si chiama “minchia”, ma, in quanto “rifle”, hanno pur
sempre una “canna” metallica di lunghezza variabile, e non è detto che non si
possa passare o far sottentrare l’uso del fucile a sottrazione di gas, che è la
radice etimologica in shqip del nome che designa il poeta in questione. Se vai
a frugare in quel momento della gita a Positano, viene fuori che si parlò anche
di fucili per via del fatto che forse qualche giorno prima eravamo stati al
poligono a fare i fucilieri, escluso il marito della figura in giallo che non c’era
stato e chiedeva lumi e semiotiche sui fucili a canna fissa e l’otturatore
rinculante; mi pare che si usò anche il termine “archibugio”, ma la figura in
giallo quando saltarono in bocca a non
so chi i fucili a caricamento multiplo scoppiò a ridere e mi venne più vicino,
al riparo, forse, da tutte le altre canne basculanti. Ricomposto il riso e annullato
il contatto delle anche strette, lei disse: - E l’archibugio?... Fu il marito
che le spiegò che era costituito da una pesante canna in ferro di circa 100 cm
di lunghezza e con una forcina lo si poteva usare a mano libera, e prima era
archibugio da fuoco o archibugio a miccia o a corda e, nei modelli più
recenti, l’accensione di polverino posto
nel focone veniva attivata per mezzo di un meccanismo a ruota o a focile. Disse
proprio: focile, e la moglie si mise ancora a ridere e mi venne ancora contro
la mia gamba. E ridendo con lei e con gli altri commilitoni non potei non
aggiungere: c’è anche l’archibugio del monaco, e lei quasi mi si risedette
sulle ginocchia,ridendo a più non posso, e io serio: è un’arma da fuoco formata
da un corto tubo metallico senza cassa. E quant'è lungo, chiese lei
incuriosita: 28 cm, le dissi, e di calibro 12,65 mm. Ci fu un attimo di
silenzio, forse una curva. Poi, lei si ricompose e profferì seria, come solo
certe olandesi fuciliere sanno fare: -A me piace di più il fucile, un bel rifle
con la sua canna fissa e l’otturatore rinculante!
Ora, avendola dotata con wordle
di questo stesso nome, ed è davvero, se si pensa all’analemma esponenziale, un
miracolo da geometria o da linguistica frattale, non posso non rivelarvi che
nella lingua nascosta dei quadarari questa signora con i pantaloni gialli, che
si chiama Rifle, sarebbe, più che la signora Cacafocu, la signora Cupusa, che
derivando da “cupo”, darebbe il fucile( o la pistola) come “chiuso” e “taciturno”,
ovvero come apposizione-archetipo “ciò che fa tacere”. La signora Cupusa in
giallo, a parte queste quattro battute sul rifle, in effetti, quel pomeriggio
faceva tacere, eravamo tutti chiusi e taciturni, c’era la signora Cacafocu.
L’acronimo AD, non
dimentichiamolo, potrebbe avere un nesso con”Addict”, quando si indica una “forte
passione”, ad esempio un Rifle addict
è un(a) maniaco(a) del fucile: anche se fosse andata in America, la signora AD.
CUPUSA o CACAFOCU, sarebbe stata sempre una donna con una forte passione per il
fucile, anche a chiamarlo “gun”! Fosse stato il nome AD.SIVUSA, sempre per l’etimologia
della lingua ammašcante, e per ragioni non commutate in Wordle, l’addict di AD l’avrebbe
resa come la signora maniaca del sebo o dello strutto se non della ‘nzugna, che, non è un mistero, è nel
paradigma stretto di Rifle( e del cosiddetto Enzuvë del poeta, speculare alla ‘nzugna e allo Jésuve di Georges Bataille).