Mara Cini ⁞ Per amore della pittura

Dall’ Archivio di Uh:
      Le meraviglie della scrittura, 1986

Mara Cini
Per amore della pittura

· 1 Mattino e Metafisica
       
materiale occorrente:
bilancia/setaccio
un nocciolo denso, un largo spaccato
accetta
un margine di gioco
Le figlie di Loth” e “Casa dell’amore
padella per l’oro: un semplice piatto di metallo

un caso più complicato:
la disposizione armonica di
due tradizioni
salda
una piatta continuità
ovvero
costruire uno strumento di luce
per vedere
l’ipotesi
confermata

la terza linea
d’azione
sembra
questo
il quadro
dove l’alchimista prega
quello
spazio curvo e spalancato
potere di ingrandimento
dei verbi in –go
dove
rimango

· 2 una notte in una bella pittura

l’officina/l’accesso
biblioteche e manuali…
domesticherò ogni frontiera
se d’immaginario,
accostata alla notte
girasoli s’interrogano
più consoni a volumi chiusi
chiusa nei libri
notte dipinta
in varie posture
che il catalogatore
riferisce distanti/concitate
“una pittura bella come la pittura stessa”***
un colore rosa e torbido
gode di lei/della sua legatura
a spese dell’integrità

***”una pittura bella come la notte stessa”
      “una notte bella come la pittura stessa”
      “una notte bella come la notte stessa”

· 3 Bruno+Pablo

alberi e rane, rose
ultimi accenti, nuovi
nuovi colori rosa, rebus
terra del viso, pelle
silice e aironi

conigli parlanti
e
altre ricostruzioni dell’universo
stanno a fare
una storia dell’arte
come si vede

· 4 G.M.

dialogo
con tazze e bottiglie
catalogo
credibili misure
su carta
cartone
brocche su tela
lumiere tenere
gremite vicinanze
lontane
indagini
in un tondo
oggetto
su tavolo
intento
a guardare

· 5  l’informale

orgoglio
d’esserti amata
per irregolari
anni
ingrati:
tanto più si vede
passando vicino
alla dimora selvatica
di un’estate
bendata
della giovinezza

puglia compressa:
un sedile
spensierato
un mese
con l’indirizzo giusto in tasca
(l’acqua la portavano due bambini)

vestito
senza pieghe
per sentire
crescere
l’erba sulle gambe

una specie di staffetta
dove il punto d’incontro
è fuga

· 6 star-box

 in regalo
gialli identici
teneri salsi
al punto di partenza
sul calendario
- quanti ne rivedo in piedi davanti alla porta
:
ci si mette dunque
in viaggio
calamitati
dalla notizia
del Quadro
che tornerà…
con aria amichevole
un po’ scompaginato/se pagina

· 7

puramente semplicemente
pittore
sei tu
questo
che si muove
senza
approcci verifiche
occupi
lo spazio
le memorie
evacuate
dolci linfatiche
senza dissidio

· 8

in casa
è avvenuta la contaminazione
un’altra strada
suggerita
…chimono scarlatto
in subbuglio
quasi verde
a riguardarlo…
rialzo
gli occhi
ti rivedo
ma sarai
in via altaseta

· 9 a claudia

solo artisti
solo violare segreti
solo di passaggio
solo maltempo
poi sole
in modo diverso
noi due
un delizioso romanzo
a puntate
sul sole

       · 10  arte contemporanea uno

cinque bagnanti
nello sghembo dell’estate
e domeniche pomeriggio
sature d’azzurrità:
la nozione che
dal rosso al viola
vara cornici come zattere

· 11 arte contemporanea due

una dorsale energetica
al suo tavolo
di marmo di legno
da cucina da giardino…
muove i rami sul muro,
sui calendari c’erano spesso
quadri di Segantini

sull’altro versante
della terra
dell’arte
la vidi perfetta, di sera,
in nero e bianco
poiché da ultimo dovevano essere questi
i suoi colori, con una spruzzata di rosso

· 12 la casa di Giuliano Della Casa

c’è un merlo in frigo
e una torta
d’inchiostri
colorati
messa a freddare

c’è una bibita
che a berla si parla
blu
e un liquore giallo
per scrivere

c’è un tappeto
che guarda
sopra e sotto
c’è un cielo
(lì vivono i Panini)

c’è un uomo
che disegna
un uomo
con la coda
di serpente

ci sono macchine
da scrivere miracoli
in frigo
ombreggiate del viola
del bosco


GLI ERLEBNISSE DEITTICI DI MARA CINI

Anche Mara Cini promuove un testo dal microcosmico centro, ma senza che vada misticamente alla ricerca dell'oro, o di una intimità profonda. Tutto è al presente, ma con un immaginario casto, diurno, La dominante di POSIZIONE facilita, quasi automaticamente, un certo "geometrismo". Mi fa pensare, come "archetipo sostantivo", alla "Luce" e, come simbolo, al "Sole" o all'"Occhio del Padre" oppure al "Recinto". E' una poesia deittica, "là" o "qui", "c'è". Mi viene sulla lingua il Corrado Costa delle posizioni. L'"Altro" è indicato come per esperirlo in piena concretezza e definitezza: l'orizzonte non c'è, come trascendenza del momento, come se si dovesse toccare nel visibile il reciproco della sfera tattile, che è attualmente presente nella sfera dell'udibile.
da: V.S.Gaudio, L'immaginario e la fenomenologia dell'altro nella poesia contemporanea, "Capoverso" n.4, luglio-dicembre 2002. Cfr. anche: Vuesse Gaudio, Immaginario e fenomenologia dell’altro, “La Battana”n.130, Rijeka ottobre-dicembre 1998


Flavio  Ermini  incluse, alla fine del secolo scorso, Mara Cini nella 2^ sezione dell’antologia ANTE REM: “ La Responsabilità della Parola”: insieme a Marica Larocchi, Cesare Ruffato, Silvano Martini e Giampiero Neri: “A ogni atto deliberativo, la parola offusca il paesaggio colonizzato per far luce su quello che va fondando.(…)La scrittura è definita dall’azione simultanea di due movimenti di versoi opposto. Entrambi rivolti all’alterità e abitati dai segni di un collasso verificatosi nell’ordine. Entrambi situati su margini lasciati in ombra dalla direzione teleologica della storia”: Ante Rem . Scritture di fine Novecento, antologia a cura di Flavio Ermini: pag.12, Anterem Edizioni, Verona 1998.