MASSIMO SANNELLI
TRE POESIE dal Memoriale
TRE POESIE dal Memoriale
La
rete, che soleva pigliar li pesci,
fu presa e portata via dal furor de’ pesci.
Leonardo
da Vinci
tre minuti di film con la
persona: Musa
persuasa, Musa perduta, Musa
continua, Musa continuata – davvero? E imporrai
la pausa, come il mistico; dirai «io non conosco...», e non
la riconosci. Tu penserai così: anche lei muore, come
tutti; oppure invecchia, e non puoi farci niente.
----
Una larva consuma la plastica vera.
Seconda nota: Pompei appare vuota nel film,
con i suoi testimoni.
Terza nota: scegliere tra incubatore
e incubo – ed essere il pulcino o l’amoroso
padre che sogna te.
E un’altra nota è questa, che ricorda
me. Il vero autore dell’inganno
è l’organo nudo e forte, nudo e forte. All’oro molto orale
penso; alle mani; alla dedica virtuale ad un pezzo di me
ancora vivo, all’esterno.
---
Digitale purpureo è assurdo; ed è lo schermo
pieno, come i pesci alla Foce; e quando arriva
la chiamata io esco: non c’è lo sforzo. Ieri penso ai morti
del Don: sono morti da poco; e vidi il viso
di chi non c’era più, e sembrava un attore.
Il vero Nazzareno affonda
nelle divisioni distrutte, nella neve; la granata
scorpora tutti. Allora sarai una cellula
in volo: ma l’odore
dolce del dolce sangue non piace più,
perché dolcezza eccede la dolcezza.
persuasa, Musa perduta, Musa
continua, Musa continuata – davvero? E imporrai
la pausa, come il mistico; dirai «io non conosco...», e non
la riconosci. Tu penserai così: anche lei muore, come
tutti; oppure invecchia, e non puoi farci niente.
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Una larva consuma la plastica vera.
Seconda nota: Pompei appare vuota nel film,
con i suoi testimoni.
Terza nota: scegliere tra incubatore
e incubo – ed essere il pulcino o l’amoroso
padre che sogna te.
E un’altra nota è questa, che ricorda
me. Il vero autore dell’inganno
è l’organo nudo e forte, nudo e forte. All’oro molto orale
penso; alle mani; alla dedica virtuale ad un pezzo di me
ancora vivo, all’esterno.
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Digitale purpureo è assurdo; ed è lo schermo
pieno, come i pesci alla Foce; e quando arriva
la chiamata io esco: non c’è lo sforzo. Ieri penso ai morti
del Don: sono morti da poco; e vidi il viso
di chi non c’era più, e sembrava un attore.
Il vero Nazzareno affonda
nelle divisioni distrutte, nella neve; la granata
scorpora tutti. Allora sarai una cellula
in volo: ma l’odore
dolce del dolce sangue non piace più,
perché dolcezza eccede la dolcezza.
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