Scommettiamo
un Campari che ho scoperto un ballottaggio in corso fra Leopardi e Dante?...
non ci credete?... i soliti malfidati!... Ma c’è di più. Sono venuto anche a
conoscenz… no, cominciamo dal principio.
Il sito internet della Società Dante Alighieri, in questo 2008, ha promosso un
sondaggio per sapere chi sia lo scrittore più amato della letteratura
italiana.
Ecco i risultati in percentuale con lo sbarramento immaginato alla soglia
dell’1% .
Alighieri Dante …………… 17%
Montale Eugenio ………… 12%
Ungaretti Giuseppe …….. 8%
Foscolo Ugo …………….. 4%
Levi Primo ………………. 2%
Manzoni Alessandro ….… idem
Merini Alda …………..…… idem
Pascoli Giovanni ………… idem
Pavese Cesare ………….. idem
Pirandello Luigi …………. idem
Petrarca Francesco …...… idem
Hanno raggiunto l’1%:
Angiolieri Cecco – Calvino Italo – Carducci Giosuè – D’Annunzio Gabriele –
Gozzano Guido – Guareschi Giovanni – Pasolini Pier Paolo – Quasimodo Salvatore
– Rodari Gianni.
Non avendo nessuno dei candidati ottenuto il 51%, si rende necessario un
ballottaggio fra i primi due classificati; come sempre in questi casi,
determinanti risulteranno gli apparentamenti praticati dai candidati in corsa.
Circa i commenti a caldo sui risultati, leggo per voi una dichiarazione dello
storico Francesco De Sanctis che, appreso il responso delle urne, ha
dichiarato: “La volontà de’ votanti c’induce a credere nel declino del romanzo
onde per scorgere il primo fra i prosatori avea lo sguardo nostro andare al sesto
dei posti con le pagine del Levi; difatti sibbene il Foscolo abbia scritto in
prosa, egli è da annoverare precipuamente fra i poeti. Né maraviglia la
vittoria del verso perché, com’ebbi a dire nella mia Storia della Letteratura
italiana: ‘Il più antico documento della nostra letteratura è da ritenersi la
cantilena o canzone di Ciullo (diminutivo di Vincenzo) di Alcamo, e una canzone
di Folcacchiero da Siena’. Assistiamo, adunque, alla riaffermazione odierna
delle nostre origini letterarie. Né credo che le novissime leve – penso ai
nostrani romanzieri cyberpunk – porteranno novelli spunti degni della nostra, o
altrui, notazione critica ”.
Francesco Flora ha detto: “Essendo io di formazione crociana
non pronuncerò alcun “crucifige” verso questo o quello. Ma, accanto alla
soddisfazione nel vedere l’affermazione di Leopardi e Alighieri, da me già
preconizzata, noto che l’elettorato ha premiato anche, seppur trombati, autori
quali Montale e Ungaretti dimostrando, a mio avviso, uno sterile insistere su
pretese novità. Giacché, sulla cosiddetta "nuova lirica", fin dal
1936 nel mio saggio ‘La poesia ermetica’ espressi un giudizio negativo, perché
oscura, difficile, elitaria e riservata a pochi. Ma se i lettori così hanno
voluto, così sia e amen”.
Natalino Sapegno ha affermato: “Mi sono laureato con una tesi su Jacopone da
Todi e lungo gli anni ’50 ho lavorato quasi esclusivamente sul commento alla
Divina Commedia, perciò i risultati li ritengo in linea con il mio pensiero. Ed
essendo poi, come sapete, pervenuto al marxismo, mi piace sottolineare il
successo di Primo Levi, affermazione che dimostra come l’impegno morale è
ancora apprezzato dai lettori anche se non quanto esso meriti”.
Carla Benedetti, raggiunta al telefono, ha dichiarato: “Innanzitutto m’indigna vedere
l’esclusione di Antonio Moresco! Inoltre noto come, ancora una volta, le donne,
le scrittrici, escano penalizzate da questa consultazione. Solo la Merini,
infatti, raggiunge stentatamente il 2% e fra i nomi che hanno ottenuto l’1%
ancora nessuna donna! Non ho letto la Merini, come sapete leggo solo Moresco e
non conosco altri autori… mi dicono che Leopardi e Alighieri non siano male… se
avrò tempo fra un Moresco e l’altro, li leggerò. Ora vi lascio, vado a
rileggere Moresco”.
Qualche flash raccolto fra i candidati.
Giacomo Leopardi ha appreso dei risultati a Palazzo Leopardi, sede del suo
quartier generale nel Rione Montello di Recanati. Accanto a lui, come sempre,
Silvia Fattorini. Richiesto di commentare il successo tributatogli, si è
limitato a dire: “Oggi la patria cara, Gli antichi esempi a rinnovar prepara”.
A chi gli chiedeva dei possibili apparentamenti per il ballottaggio, s’è
rifiutato di rilasciare anticipazioni partendo con la Fattorini per un week-end
sul Colle dell’Infinito. Domandato sui motivi della scelta proprio di quella
località, ha risposto: “Sempre caro mi fu quell’ermo colle”.
All’Alighieri, è stato chiesto un pensiero sul suo diretto concorrente
Leopardi. Lapidaria la risposta: “Lasciànlo stare e non parliamo a voto”.
Al cronista che chiedeva a Montale qual era l’orientamento degli esclusi circa
gli apparentamenti futuri, è stato replicato: “Codesto solo oggi possiamo
dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.
Composto Alessando Manzoni intervistato mentre si recava a messa nella chiesa
di San Fedele di Milano: “Ringrazio i miei venticinque lettori”.
Furente, invece, Cecco Angiolieri che ha appuntato i suoi strali su Dante:
“Dante Alighier i' t'averò a stancare, Ch'eo so' lo pungiglion, e tu se' 'l
bue”.