IL WATERPROOF URETRALE.
▐ Laura Sfez.I nuovi oggetti d’amore
Mettiamo che Laura Sfez sia dello Scorpione e
che abbia quella pulsione voyeuristica
che si esprime più che altro con i suoi fantasmi
uretrali: che indossa il trench nell’arco temporale del suo stesso segno e
perciò è lei stessa la superba figura, anche seria e impenetrabile distanza
della solidità, tra i simboli del cavallo e del teatro, si può parlare,
guardandola camminare nel video di Isabella Sfez per Vimeo, di una figura
che ama resistere, implacabile
contingenza, non fosse altro perché, messa in uno dei nostri piaceri singolari,
è tra le figure dalle schiene regali, le natiche ampie e l’entusiasmo del
dorso. Vuole coordinare i
significanti, mistero sensoriale che diventa lampo folgorante che tutto
illumina, specialmente con quell'impermeabile. Che, a ben guardare, è, il
trench, un elemento plutonico dell’abbigliamento femminile, specie se lo
indossa Laura Sfez. Allo stesso modo, ama organizzare:
una giornata quantomeno nuvolosa e nel vento, che non può che essere nella controra
del sud-ovest, il libeccio è il vento dell’eros vulcanico, quasi una tempesta
estrema dell’abisso, anche analisi emotiva, profondità fisica e sensoriale per
come stringa e co-stringa il (-phi) o lo faccia
sprofondare con la sua aggressione lenta. La stessa allure ha la risonanza, il
passo, del tamburo, riesce bene in bianco e nero, per l’iconicità più cruda, un
po’ aspra e un po’ violenta, un’allure esecutiva che non esce mai dalla
carreggiata, ha il passo resistente e brusco del rosso vivo nella scala di
grigi che gli compete nel mezzo cielo d’autunno, ha l’aria di Baudelaire detta “volitiva”
per come si fa persistenza, non solo per il dorso largo, nel piacere singolare
del poeta: serve il poeta come una schiava, o almeno è questo che vorrebbe
farsi come schema verbale, sente profondamente quanto è indegna di un solo suo
sguardo, ignorando che il poeta stesso essendo il visionatore non può che
desiderarla proprio perché è il suo sguardo lo specchio dei fantasmi uretrali
suoi e del poeta, il passo intanto si fa man mano rauco, sarcastico, selvaggio
e muto, non ha la minima traccia di orgoglio, ha quasi il peso e il pondus della dedizione, la licenziosità più densa per via della castità della passione prolungata, quasi implacabile, di certo inaccessibile, bagnata per via dei fantasmi uretrali e impermeabile, per via degli occhiali da sole e del waterproof..│! V.S. GAUDIO