571. Tanti sono stati nel 2013 i morti sui luoghi di lavoro, come
riferisce l’Osservatorio bolognese. Cifra approssimata per difetto.
Perché intere categorie di lavoratori non sono annoverate tra gli assicurati
attraverso l’Inail. Tra questi morti invisibili ci sono i lavoratori con
partita Iva individuale che spesso nascondono un lavoro dipendente,
carabinieri, poliziotti, appartenenti all’Esercito, ai vigili del fuoco,
italiani e stranieri con lavoro nero.
Che il governo del fare sia quello di far ammazzare?
Elveticacorea. Meno male che c’è Crozza a ricordare
che il Parlamento ospita perfino Antonio Razzi. Crozza lo imita – anzi lo
interpreta – tanto bene che sembra ormai a essere Razzi ad imitare Crozza. Tra
le cose dette dall’onorevole abruzzese, è ben nota la sua dichiarazione in cui
paragonò la Corea del Nord alla Svizzera.
Recentemente i fatti sembrano dargli ragione, il giovane dittatore comunista
Kim Jong-Un ha ordinato l’esecuzione di suo zio Chang Sung-taek e di “altri
traditori”, nonché d’alcuni musicisti della band nella quale aveva cantato la
sua attuale compagna. Dapprincipio s’era sparsa la voce che l’esecuzione fosse
avvenuta per sbranamento da parte di 120 cani tenuti a lungo digiuni, come
succede a Berna, Lugano e Zurigo. Più credibile, invece, la versione di
un’esecuzione fatta con un cannoncino antiaereo (come si usa in alcune ridenti
località del Canton Ticino) che avrebbe in parte soddisfatto le presunte
“richieste” dei cittadini nordcoreani di “fare a pezzi il traditore”.
Igt. C’è un diffuso modo di considerare (non solo fra ubriachi di bar
notturni) la Germania, ancora oggi, come un paese di gran fascistoni, severi e
intransigenti.
Già. Lì non è permesso attraversare se non sulle strisce pedonali, non si
possono buttare cartacce sui marciapiedi, le pene si scontano tutte, e via di
seguito. Sicché – specie a sinistra – si alzano sdegnosi sopraccigli.
È l’ Indignazione Geografica Tipica dell’italiano.
Che conobbe poche voci levate contro l’”amnistia Togliatti” con impunità data a
gerarchi e generali responsabili di delitti (centinaia, fino ai nostri giorni,
i processi ai nazisti nei tribunali tedeschi), che non ha processato un solo
criminale di guerra, che intesta strade e piazze a firmatari e sostenitori
delle leggi razziali (qui un nome per tutti: Agostino Gemelli).
Ma lo vedete un Adenauer che abbraccia un alto ufficiale nazista come fece
Andreotti con Graziani? Ve la immaginate al centro di Berlino una stele con su
scritto “Hitler Führer”? Noi, a Roma, davanti allo Stadio Olimpico, abbiamo
ancora oggi una monumentale colonna con su inciso “Mussolini Dux”… però i
tedeschi, che fascistoni…
Kalashnikov. È morto Mikhail Kalashnikov, pentendosi,
pare, nell’ultima sua ora, d’aver inventato quello strumento di morte che porta
il suo nome. Ideato nel 1944, fu realizzato nel ’47.
In molti hanno elogiato la maneggiabilità e il design dell’Avtomat Kalashnikov
(AK 47, per gli amici) che dall’inventore fu detto “facile da usare”, come si
trattasse di un elettrodomestico.
Un aneddoto. Nel 1993, gli Emirati Arabi ospitarono la prima edizione dell’Idex
(International Defence Exibition), una grande fiera di armi. Mentre passava la
dogana, Mikhail Kalashnikov fu fermato dagli agenti di Abu Dhabi perché avevano
scoperto nella sua valigia due bottiglie di vodka che furono confiscate e
distrutte perché “immorali”. Dopo, Mikhail Kalashnikov fu fatto entrare nel
paese, dove andò a promuovere e vendere il suo fucile mitragliatore.
Lacrime d’inchiostro. Leggo di un giovane editore che lacrimando
ripete la solita solfa contro il libro elettronico rimpiangendo quello di
carta. Quasi fosse sparito. Non lo è, e mai sparirà.
Quell’editore che singhiozza non è solo. Tanti fanno come lui elogiando l’odore
della carta e dell’inchiostro. E tutti, proprio tutti, hanno un gesto in
comune: fingendo di reggere un volume si portano quell’immaginario libro alle
nari e, a occhi chiusi, sniffano con voluttà.
Sento dire in giro che alcuni hanno trovato di meglio da portarsi al naso.
Notte fredda. Black out di 24 ore a Cortina e in paesi
del Bellunese. Che cosa vi aspettate uno faccia in tale occasione dopo aver
competentemente bestemmiato, in rigoroso ordine alfabetico, tutti i santi del
sacro cielo? Che cerchi candele, che contatti i vicini per reciproco conforto,
che ascolti radio a transistor a caccia di notizie su quanto accaduto. Certo,
se ha senno fa così.
Ma c’è chi registra un black-out anche nel proprio cervello. Càpita, ad
esempio, a Mauro Corona che poveticamente così scrive su
Repubblica: Senza luce elettrica, senza riscaldamento finalmente
cominceremo a calcolare la velocità, la densità del buio, scorreranno le parole… spenta
la tv e le mille tecnologie che creano solo stress, torneranno i racconti, le
storie, le memorie a riempire le serate… ed altro ancora
cavernicoleggia il Corona Mauro vaneggiando nelle tenebre.
Gesù, fate luce.
Zoom. “Ferri ha riportato - lo dico per tranquillizzare i famigliari - la frattura
della mandibola”. (Enzo Foglianese, telecronista premuroso).
Esco e chiudo. Se qualcuno mi cerca, sto
al bar.