25
giugno 2018
E ognuno ha diritto
alla sua dose di virtuosismo, dove può. Dose, perché ha un limite. Il limite è
la resistenza dell'uomo. Dose, perché è una fase. Fase perché è l'esaltazione e
non può durare tanto. La fase è fantastica. Devo dirlo? Troppo dolore impuro
nell'amare la moglie di un Altro - ora è la moglie di un altro Altro - e poi
un'altra moglie di un Altro; e poi la moglie di nessuno, ma era noiosa; e
un'altra altra moglie di nessuno, ancora, la più noiosa di tutte, la meglio
travestita da donna: ma non è una donna. Bene, arrendiamoci: una marea di
cazzate, con effetti minuti sui tempi lunghi. Non è successo niente, alla fine.
O meglio: è successo che uno pensa e cerca il filo rosso. Chi cerca trova il
filo rosso. Il dolore è un fatto interessante. Quel dolore non era solo impuro:
era un dolore inutile. Ne sono uscite strane poesie, per anni, che mi hanno
reso interessante e imperdonabile. Quando la mente è contorta, tutto è
contorto: la postura, la voce, l'andatura, l'amore amoroso, il sesso
dell'amore, e come scrivi, e a che cosa tendi. Tendi alla morte e la cerchi:
per esempio mescolando digiuno e superlavoro, e chi vedrà se stesso non vivrà
più. Ma il corpo giovane è comunque forte: non si è dissolto. E già fluiva
nelle vene virtuali un'ironia strana e critica - prima si rivolse agli amici
giusti, e li persi. Poi si rivolse e a me, e fu feroce. J'ai aimé un porc, anzi
due, tre, quattro, cinque. Nessuno osa ammettere l'ovvio. Lo ripeto: quando la
mente è contorta, tutto è contorto. Ma il problema non è l'arte personale, e
non è nemmeno la sopravvivenza personale. Il vero problema è l'abuso: del
talento e del tempo. L'abuso è una specie disgraziata di bestemmia. Ma perché
dai la colpa al caffè - disse uno - se in questa tazzina non c'è mai stato?
Sembra ovvio. Non è solo ovvio: è un fatto fisico, da esperimento. L'istinto di
conservazione attacca sempre su un punto: dovevi avere più dignità. E azzanna
bene: eri arrivato ad un punto che ti avrebbe perduto. Milano livida. Live in
Milan. Milano vivida. Vivi a Milano? Anche. Non solo. Vivo e altro. Milano
ruvida. Rubi a Milano? No, non oggetti: solo impressioni e dialoghi. Qui ci
sono ancora personaggi nati, nati personaggi. Milano laida. Non si alzano lai
per questo. Sarà laido chi vuole, e chi non vuole non vuole e basta. Poi è
gravida: ha un ventre pieno di conseguenze, bello gonfio sempre. Di qui una
certa estasi lavorativa. La vedrai di notte, vicino a Sant'Ambrogio:
sperimenterai ancora il letto di legno e la pietra? Sarai ancora scomodo tra gli
scomodi? Ovvio. E allo stesso modo è ovvio provare tutto? Non droghe e vizi, ma
condizioni.
Massimo Sannelli.Il Diario