La profezia-dedica di A.D. scritta a matita sul frontespizio di L'Astrologia di Louis MacNeice trad.it. Rizzoli Editore, 1966 |
La profezia della
cugina di Mia Martini e Loredana Berté che si realizza da sé per Vuesse Gaudio!
│in memoria di A.D. e Mia Martini
L’esaltazione del passato è in qualche modo l’espediente di chi ricorda la propria pubertà con crudo realismo. Per non parlare dell’infanzia. Periodo dell’insicurezza, del dolore del mondo, anche senza il passero solitario di Giacomo Leopardi e dell’ansia per il futuro, anche senza aver letto “Il mondo nuovo”, “Foglie secche” e “Giallo cromo” di Aldous Huxley; Vuesse, che era all’epoca il più dotato aspirante all’ infelicità, e che, anche a vederlo adesso, ognuno capisce che quel poeta saraceno riconosce nella propria giovinezza l’età dell’oro irrimediabilmente perduta, rendendosi così accessibile, questo scrisse Paul Watzlawick, un’inesauribile riserva di tristezza(1). Oltretutto, all’epoca, il poetino in erba, nel delta del Saraceno, aveva addirittura letto L’astrologia di Louis MacNeice, appena tradotto per Rizzoli da Vittorio Di Giuro(2), con cui, quale gioia del ritrovarsi, avrebbe firmato poi un contratto di edizione proprio per un libro di astrologia comparativa, con la caratterologia francese, per il Gruppo editoriale Fabbri, Bompiani, Sonzogno, Etas. Che cosa c’è in un libro del genere che un adolescente non possa tenere, in un breve periodo della vita, stando in transito dalla propria zia, pubblicamente additata come appartenente alla "Raz ‘izìnghërï"(3) ? Vuesse non è come Lot, l’abbiamo capito: l’angelo disse a Lot e alla sua famiglia: “Salvati, non guardarti indietro e fuggi velocemente, affinché tu non abbia a morire”(4). Sua moglie(la moglie di Lot), che, se vai a controllare la genealogia di Vuesse, doveva per forza di cose essere anche lei una sua prozia, e quindi guardò indietro e divenne una statua di sale. Vuesse, d’altra parte, in quel periodo in cui stava passando a casa dello zio, che aveva il suo stesso cognome, e della zia, che era, a sentire quel popolo degli Scalzacani, un membro della razza degli zingari(o meglio: Raz ‘izìnghërï, "razza di zingari",cfr. nota 3) in realtà era residente a Cervia, che, appunto, è la cittadina romagnola balneare famosa per le sue saline, tanto che non venne poi a galla, in un giro fatto con Renzo Arbore, mi pare, che quel tale Milingo distribuiva a peso d’oro sacchettini di sale di Cervia per la salatura dell’anima!
Ci fu un giorno
in cui vennero in quella casa dove sostava il poeta ragazzo ragazze in età
puberale, con cui, anni prima, lo stesso ragazzo triste(certo che mette i brividi la possibile correlazione con il "ragazzo triste" di cui a quella ragazza di Venezia ch'era stata al "Piper"(5) come le sorelle Bertè) e plutonico, per via
dell’intelligenza o della creatività, aveva frequentato la stessa scuola: in effetti, le ragazze,
che vengono ricordate, erano due: quella che, poi, di lì a poco, diverrà la
moglie del poetino e la (futura) cugina di Mia Martini e Loredana Bertè.
Ci fu un tratto
nella sequenza dell’interazione in cui la ragazza, innamorata dalla prima media
del futuro poetino, avrà letto o detto qualche parola raddoppiando la “b”, e
quel poetino, che, va detto, non è che stesse lieve e sereno in quella casa
essendo pur sempre uno a cui la famiglia era stata tolta più volte, pur essendo
contenuto nello stato di famiglia della cosiddetta “Prima Famiglia” di quel
luogo che aveva il triplice nome della misura agraria in uso nella Conca d’Oro
di Palermo, corresse, forse con poca grazia, per via anche della timidezza, la
ragazza tanto amata inverosimilmente così a portata di mano in quel contesto, a
lui così ostile ed estraneo.
E allora, l’altra
ragazza, la cugina di quelle che, poi, saranno, per la canzone, Mia Martini e Loredana Berté, per difendere e sostenere l'amica scrisse di nascosto sul frontespizio del libro di Louis MacNeice, L’Astrologia:
Essendo la scritta fatta con la matita, per renderla in qualche modo leggibile abbiamo dovuto sottrarre un po' di luminosità e aumentare il contrasto e poi rendere la pagina in gradazione di grigio |
“Leggere un libro come questo è sola competenza
di chi non
ha mai conosciuto e visto nulla nella vita,
e ciò è rivolto proprio a te
doppia bb
W”
L’altro giorno,
un po’ prima che cominciasse il Festival della canzone in quel di Sanremo, con
protagoniste assolute Loredana Bertè e il nome
di Mia Martini, non potevo farci niente, dovevo per forza fare uno dei miei giochi col passato, e quindi andai a
scartabellare tra i libri e presi L’Astrologia
di Louis MacNeice e…rilessi la profezia di A.D.: cavolo, Anna, si è tutto avverato: non disse Karl Popper
che la terribile profezia che Edipo apprese dall’oracolo si avverò proprio
perché egli la conosceva e la fuggiva? Ma ti giuro, io non ho fatto nulla per
evitarla affinché ne determinassi l’avverarsi, semplicemente, senza la tua
profezia, “Astra” non sarebbe mai
nato come mensile del “Corriere della Sera”, e il suo fondatore, Giuseppe
Botteri, chissà cosa avrebbe potuto tirar fuori, una rivista sulla psicanalisi
lacaniana? Visto che lui mi volle in quel giornale per una rubrica di
psicanalisi, invece io gli tematizzavo la caratterologia francese di Le Senne,
Heymans e Maistriaux! E non ci sarebbe stato, senza la tua profezia, nemmeno
quello dell’agenzia fotografica, l’Union Press, che, per la collaborazione con “Astra”, lui prendeva 8 parti e io 2,
compresa la ritenuta d’acconto, e non ci sarebbe stata nemmeno la marcia sul
fuoco dei Tamili dell’isola Ceylon, che è quello lo speciale antropologico iniziale
con cui ho debuttato su quel mensile del “Corriere della Sera”; e allora non ci
sarebbe stato nemmeno il montare della P2 in Rizzoli, e i Rizzoli avrebbero
ancora il loro impero editoriale.
La copertina del libro di Louis MacNeice, d'altra parte anch'egli poeta! L'indice de L'Astrologia di Louis MacNeice |
La profezia
della doppia bb porta all’ avverarsi
del doppio(anche del Nome) del ragazzo che verbalizzò il
fenomeno: la sola condizione è che ci si profetizzi o ci si faccia profetizzare
qualcosa, e che la si ritenga un fatto imminente e di forza maggiore(8). In questo modo
Vuesse arriva proprio là dove non voleva arrivare, anche se sapendo come si può
evitare di giungervi avrebbe potuto cambiare rotta, a patto che la doppia bb di allora non fosse di volta
in volta fatta apparire come fallace analemma esponenziale al meridiano del
poeta per pappagallizzare, diffamare e bloccare la ruota della sua biografia .
│? V.S. Gaudio
│? V.S. Gaudio
(1)
Cfr. Paul
Watzlawick, Quattro giochi con il passato,
in: Idem, Istruzioni per rendersi
infelici, trad. it. Feltrinelli, Milano 1984.
(2)
Louis MacNeice, L’astrologia, trad. it. Rizzoli editore,
Milano 1966.
(3) Proprio così come, in modo analogo, nell’espressione francese moderna espèce d’idiot, che rappresenta, secondo Leo Spitzer, un insulto molto più forte di idiot!solo, l’espèce de accenna ad una sfumatura biologica e animalesca(espèce, termine più scientificamente zoologico, sostituisce le nobili engeance e race)- come se fosse stata inventata ,per così dire, ( così scrisse Spitzer),una “razza d’idioti” biologica. L’insulto, aggiunse lo stesso linguista, vuole sottolineare ciò che nessuno, “pur preoccupandosene”, può mutare: la propria natura biologica. Così la sorte dell’”idiota” è fissata razzialmente, deterministicamente, dall’invenzione della “razza animale d’idioti”(si confronti un modo analogo di mettere in rilievo l’elemento biologico nell’uso dell’ingl. bastard, sp. hija de puta, ecc.) ; di pari passo, fossimo stati, qui nel Delta del Saraceno, in un habitat francese, la stessa mia presupposta zia sarebbe stata designata come relata a l’ espèce de gitans; d’altra parte, anche il presupposto mio nonno, ad avallare il suo transito in Argentina, ogni tanto, uscito dal torpore del nulla, ilarmente mi apostrofava con hijo de la puta que te parió! Beh, d’altra parte, Leo Spitzer, nella sua Storia della parola “Razza” (1933-1941), non rilevava che il dialetto veneziano “possiede ancora rasón nello stesso senso di ragione, che è l’esito popolare di ratio, che ricorre col significato di “quantità, specie, sorta” (di animali, erbe)?
(3) Proprio così come, in modo analogo, nell’espressione francese moderna espèce d’idiot, che rappresenta, secondo Leo Spitzer, un insulto molto più forte di idiot!solo, l’espèce de accenna ad una sfumatura biologica e animalesca(espèce, termine più scientificamente zoologico, sostituisce le nobili engeance e race)- come se fosse stata inventata ,per così dire, ( così scrisse Spitzer),una “razza d’idioti” biologica. L’insulto, aggiunse lo stesso linguista, vuole sottolineare ciò che nessuno, “pur preoccupandosene”, può mutare: la propria natura biologica. Così la sorte dell’”idiota” è fissata razzialmente, deterministicamente, dall’invenzione della “razza animale d’idioti”(si confronti un modo analogo di mettere in rilievo l’elemento biologico nell’uso dell’ingl. bastard, sp. hija de puta, ecc.) ; di pari passo, fossimo stati, qui nel Delta del Saraceno, in un habitat francese, la stessa mia presupposta zia sarebbe stata designata come relata a l’ espèce de gitans; d’altra parte, anche il presupposto mio nonno, ad avallare il suo transito in Argentina, ogni tanto, uscito dal torpore del nulla, ilarmente mi apostrofava con hijo de la puta que te parió! Beh, d’altra parte, Leo Spitzer, nella sua Storia della parola “Razza” (1933-1941), non rilevava che il dialetto veneziano “possiede ancora rasón nello stesso senso di ragione, che è l’esito popolare di ratio, che ricorre col significato di “quantità, specie, sorta” (di animali, erbe)?
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Marisa Aino la "doppia bb" all'8° Congresso Internazionale di "Astra" a Riva del Garda 1984 |
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Vuesse Gaudio quello della "doppia bb" a Riva del Garda nell'anno delle Istruzioni per rendersi infelici sta relazionando tra Caillois, E.T.Hall, H.Laborit, K.Lorenz, Bertrand Russell su "Guerra e pace nell'uomo" |
(6) L'aspirante all'infelicità...un poeta, scrittore e giornalista che si chiama Gaudio, omonimo di Freud!
(7) Comunque, la profezia di A.D. che si realizza da sé e che ha un effetto addirittura magico, “realmente” creativo, quasi assoluto e patagonico, è che , come la doppia bb, raddoppia l’avverarsi anche per l’attante che, in quel tempo, era la ragazza difesa e sostenuta nella dedica a un lettore di così inusitati libelli, difatti anche quella ragazza fu chiamata a curare una rubrica per “Astra”, è lei, Marisa Aino, compagna di scuola e amica di A.D. cugina delle Bertè, che creò e affinò il rapporto comparativo tra l’astrologia e la scuola. Anni dopo, dalla sua rubrica, curò il capitolo relativo a queste materie nel libro Hit Parade dello Zodiaco, Gremese, Roma 1991.
(8) Cfr. Paul Watzlawick, Profezie che si realizzano da sé, in: Idem, Istruzioni per rendersi infelici, trad. it. cit.
(8) Cfr. Paul Watzlawick, Profezie che si realizzano da sé, in: Idem, Istruzioni per rendersi infelici, trad. it. cit.
│La “W” vergata da A.D. che sta per Viva, cioè W doppia bb! ,
è incredibile, sembra che Anna l’abbia scritta in quel mezzogiorno di mezzo
secolo fa perché poi si manifestasse adesso su internet come la “W” di
Watzlawick, oh, amica mia della mia pubertà stupida e perduta, dai, è pur vero che
sono sempre quello della progenie, forse nel senso di engeance come ci ricorda Leo Spitzer alla nota 3, dei Parrotë, i “senza
ruota”, va là(che, poi, sempre a sentire
Leo Spitzer sulla Rasse, come fr. per
obl. Rasson, da un germ. Razzo, si finisce diritti diritti al
modello di Lance, come se il futuro
da “free-lance” del poeta dei Parrotë, “senza-ruota=ruota libera”, fosse in qualche modo
connesso a Lanzo e alla genealogia o
al nome di famiglia trovato, come Rassa,
Raxa, ecc., in documenti del secolo
XV del Canavese(Piemonte), per via della cosiddetta “Prima Famiglia”(che era quella dei Parrotë a Trebisacce, non certo a
Bagnara Calabra!), nostra dolce e perduta amica della pubertà stupefatta di mia moglie!