Lo struzzo dell’Einaudi e la cicogna di Avola ⁞ SIGMAPOST 8



SIGMAPOST.8
Lo spirito aspro del Dasein
Lo struzzo dell'Einaudi
e la cicogna di Avola
8|→ “L’artificialità del Circo la detesto”; Gaudio vs Sandra Alexis: “non ti accompagno alla fermata dell’autobus, laggiù c’è lo struzzo dell’Einaudi, sarebbe insopportabile e orribile”
L’intero processo vitale è un processo di peggioramento, in cui tutto di continuo peggiora. Questo Thomas Bernhard[i]: se vediamo una persona, in breve tempo Gaudio la guarda e dice: una persona orribile; De Gaudio: una persona insopportabile.
Prendono la via per i cosiddétti Giardini di Trebisacce, e Gaudio: una natura orribile; De Gaudio, che è dell’armata dei forestali: una natura insopportabile. Il primo non l’ha fatto studiare il cosiddétto nonno, cosiddétto Parrotë[ii]; il secondo, l’ha fatto studiare il nonno del futuro poeta saraceno, cosiddétto Enzuccio i Parrotë[iii]. De Gaudio, che è anch’esso nipote del nonno cosiddétto del futuro poeta, ma non appartiene alla stirpe dei Parrotë. Il cosiddètto stato di famiglia, così preformato allo stato civile del cosiddétto comune delle Trebisacce. Camminano Gaudio & De Gaudio, di nuovo in brevissimo tempo, senza nemmeno guardarsi: un camminare insopportabile; dai corriamo: un correre insopportabile; dai, fermiamoci: una sosta insopportabile. Che ne dici, l’un l’altro: e se pensiamo? Ma stai scherzando? Facciamo che stiamo andando in pellegrinaggio allora, metti che sia il cammino per Santiago, e se facciamo il film di Emilio Estevez, e ce ne andiamo a zonzo con Deborah Kara Unger[iv], che, l’hai detto, no?, è nata lo stesso giorno, lo stesso mese, lo stesso anno, ora più ora meno, di Sandra Alexis, la cosiddétta Sandra Alexis, che era nata ad Elvas in Portogallo, e questa attrice canadese non ti va a fare il film per camminare fin sopra il Portogallo, dov’era nata quella cosiddétta contorsionista del Circo Orfei, quell’anno di stanza a Torino, che in via Micca e Piazza Solferino incantò il poeta-visionatore con la sua “maneira de andar[v], la portoghese che apparve al poeta come se sapesse che quel poeta fosse Gaudio, omonimo di Gozo, e quindi esso stesso nella genealogia dell’isola di Calipso, il poeta, omonimo di Freud, che, in quel tempo, curava una rubrica di psicanalisi per un mensile del Corriere della Sera, sulla cui quarta di copertina quella tale cosiddétta Sandra Alexis non solo vergò il suo nome ma anche la sua data di nascita e il luogo; in brevissimo tempo: un incontro insopportabile. E lei gli disse: vieni stasera allo spettacolo al Circo a vedermi. E quello: sarebbe orribile, il circo è insopportabile, l’artificialità la detesto, le contorsioniste mi spaventano, come se fossero le cosiddétte streghe della castrazione. Questa stessa Piazza Solferino, disse Gaudio a Sandra Alexis, è orribile, vedi laggiù: c’è via Biancamano, la detesto, c’è la sede della cosiddétta casa editrice Einaudi, che non è che il figlio di un presidente di questa Repubblica, sulla porta a vetri c’è uno struzzo, è orribile, è insopportabile, non lo guardo mai. L’autobus per arrivare al parco dov’è il tuo circo è laggiù che c’è la fermata, non ti accompagno, sarebbe insopportabile e orribile.

La storia, in realtà, disse di punto in bianco De Gaudio, è una menzogna storica. O di stato, disse Gaudio. Cosa possiamo metterci a fare se non “non accettare assolutamente più nulla”, nessun essere umano, nessuna cosa, nessun sistema di messaggio primario di Edward T. Hall, e com’è naturale nessun pensiero, semplicemente più nulla, anche il codice fiscale che hai non è quello che avresti dovuto avere, quindi in quale segreto di stato sei?
La storia personale, è qui che ti voglio, disse il poeta-visionatore a quel presupposto e insopportabile De Gaudio: mi esercito nei pensieri più spiazzanti e più immani e più dirompenti, e mi abbandono a simili pensieri, e agli esercizi singolari connessi, i soli ancora possibili per me, con sempre maggior determinatezza, la disciplina quotidiana è questa la disciplina gaudiana, tocco il vertice e mi sottraggo al punto estremo prima che tocchi il nulla, altrimenti sarebbe non solo orribile e insopportabile, sarebbe la pazzia assoluta; ma questa disciplina che c’entra con la storia personale e l’aranceto stesso di tuo nonno, disse De Gaudio: è possibile che ci siano delle arance senza che ci sia un solo aranceto, essendo tutti denominati “vigne”? Non si può capire tutto, anche se è oltremodo univoco, dice Gaudio, in fondo tu stesso pensi di poter pensare ma pensare, questo disse Thomas Bernhard, non ha niente a che fare con l’intelletto, se avessimo intelletto, non staremmo a pensare, se hai intelletto non pensi, e non ci pensi, l’altro ieri, a un tratto, non avevo nessun pensiero, avevo intelletto allora.
La natura, che è insopportabile, esclude il pensare vero e proprio; un pensare vero e proprio non esiste, pertanto non è insopportabile e nemmeno orribile. C’era la gemella astrale, così si dice, di Sandra Alexis, l’attrice canadese, che, a vederla in alcuni fotogrammi, sarebbe come l’estinguersi lento e totale degli uomini, la guardi ed è così una terra che si estingue a poco a poco, alla fine del tutto priva di esseri umani, a cominciare dai politici fatti rispondendo al blog di quel comico, e dei primi ministri chiamati da questi con la figurella del cosiddétto Padre Pio, con ogni probabilità ci sarebbe stata qualche mattina, un’alba, in cui quell’attrice sarebbe ancora stato possibile che potesse essere la cosa più bella, non certo per De Gaudio, o altri forestali, e nemmeno per i cosiddétti pretori distaccati e i prefetti che firmano i decreti ministeriali con il nome “Francesca”, senza un cognome e senza un bollo di stato[vi], com’è naturale, tutta questa sofferenza e lo stesso orrore e la schifezza, la bruttura non solo lungo la via del cosiddétto Lutri ma anche lungo quel cosiddétto lungomare, o il cosiddétto corso Vittorio Emanuele III, che, dato così, in una cosiddétta Repubblica che è tale perché questo Vittorio Emanuele III è stato cacciato via dal suolo e dal territorio dov’è stata promulgata la Repubblica, allora perché titolare dove, all’inizio del corso, dovrebbe abitare questo cosiddétto futuro poeta a nome, a cognome Gaudio, per quel che vale quel cosiddetto codice fiscale, essendo i dati tarati, per il relativo segreto di stato?
In che modo gli uomini arrivano, non sapendo come arrivano nel territorio delle Trebisacce, disse Càtera, o anche Càtäro, che a suo dire proveniva forse da Pratiglione e anche dalla Rocca Canavese, che è nella Val Locana, in Piemonte, e come mai i poeti, appena si sono sposati, vengono mandati nel capoluogo di provincia di Pratiglione[vii], disse Gaudio. Un’infelicità perfetta e definitiva, con tutti i mezzi abominevoli, purché non ci sia gaudio, in questo contesto, è orribile e ripugnante e atroce e infinitamente triste e tremendo e schifoso, cazzo, disse Gaudio: quanti lustri sono che camminiamo lungo questa via del Lutri, io ci sono cresciuto, tu dove cazzo eri, e quello della fornace da dove cazzo è venuto, e chi cazzo è, e quello gliarone[viii] che mi aveva fatto mettere la tassa della salute perché l’andassi a pagare all’Inps di Cosenza al lupo addetto, per conto e amministrato dall’ammašcatura degli ombroni è venuto qui a prendersi la mia roba, chi ce l’ha mandato la madonna del Castrato o il cosiddétto ordine di Malta, lo Ior, il Vaticano o è legato al piede della cosiddetta Lejlek che sempre lungo quella cosiddétta via dell’Utri, l’utero, l’otre, stava?
Nessuno di questi vuole avere la sua vita, ognuno si è fatto una ragione della sua vita, se fossero uomini come scrive Thomas Bernhard, ma questi, a volerla avere, questo no: una volta che li accoppiano secondo le disposizioni dell’Anello e la loro vita, a chiamarla così, d’altronde ormai nei dizionari ci sono termini e i cosiddétti neologismi, gli acronimi di due deficienti accoppiati da un fashion blog e da quattro selfie, e la merda esposta e continuamente fotografata dei loro bisogni e di quelli che hanno generato anche con il cosiddétto cilindro di Padre Pio o secondo la cosiddétta legge della Lejlek, o la cosiddétta cicogna della Virgo Fidelis, si illudono che la loro vita sia qualcosa, in realtà e in verità per loro, presi uno per uno, non è altro che orribile. La vita non vale un singolo giorno, dice Gaudio, mentre De Gaudio cammina per via del Lutri a braccetto con il pretore distaccato, che abita dove abita lui, se ti prendi la briga, minimamente prenditi la briga, De Gaudio, di guardare queste centinaia di cosiddétti esseri umani  in questa strada del Lutri, se anche una sola volta cammini, De Gaudio, per questa strada con gli occhi aperti, apri gli occhi, tu che hai studiato agraria e sei un sodale di tutti i Consorzi di Bonifica e le Comunità Montane per la bontà di mio nonno putativo, se cammini per questa strada a braccetto con Càtera, ‘Ngiò, d’Andrea, Gunngunn e Mustàz, Lufrano e Vasìle, Calvosa, Carlomagno e Pucci, Aprile e Amerise, Lamanna e Filardi, Romanelli e Gioia, Morrone e Malvasi, Loprete e Tarsitano, Lanzillotta e Aino, Diodato e Cavallo, Gaeta e Mirabile, Rindone e Laregina, Uva e Pistone, Gambardella e Grosseto, Petrone e La Vitola, Miglionico e Spina,     cosa vedi? Tanta inermità, tanto orrore e tanta miseria, la verità non è diversa da tutto ciò che io vedo qui: la vita è spaventosa. Gaudio: mi chiedo come sia possibile tanta inermità, e tanta infelicità, e nessuno che segua le istruzioni di Watzlawick per rendersi davvero infelici, e cosa è al top, questo a De Gaudio: tanta materia d’orrore, o questa natura connaturata all’Anello cosiddétto della Virgo Fidelis e della Cicogna che produce tanta spietatezza nei confronti delle creature più inermi e più commiserabili, o questa sconfinata capacità di soffrire, questa sconfinata ombronerìa nel produrre e sopportare l’infelicità, questo malessere del cosiddétto singolo che in effetti solo in questa via del Lutri tocca le migliaia; migliaia inermi, infelici e perduti, detto in modo radicale, questo Gaudio: è l’aberrazione più assoluta sulla faccia della Terra, un totale nonsenso, come un pensiero, che è un nonsenso, a pensarci bene e con Thomas Bernhard, come possono essere prodotti giorno dopo giorno questi cosiddétti esseri umani, sempre più inadeguati e sempre più ombròni, i quali altro non sono che la stessa capacità di contenere sofferenza e lo stesso orrore e la stessa bruttura e schifezza, disse a De Gaudio, che tu stesso sei, e con gli anni, pur non sapendo mai chi diavolo sono, quale sarebbe davvero il loro nome, e il loro effettivo Esserci, raggiungono una capacità di contenere un orrore e una bruttura e una schifezza sempre maggiori e con una velocità sempre più allarmante: di qua e di là, sempre per questa via del Lutri, si lasciano trascinare per un’intera vita, avanti e indietro, da una infelicità, una mancanza assoluta del pur minimo senso del gaudio, perfetta e definitiva, con tutti i mezzi abominevoli, dunque mezzi cristiani e ombròni, senza che nessuno sappia in definitiva chi cazzo sia questo nome ammesso che potesse essere davvero uno scalzacane o uno generato, prodotto nel registro falso dello stato civile mostruosamente “annigrito”, dalla cosiddétta “cicogna di avola”.#v.s.gaudio



[i] Cfr. Thomas Bernhard, Gehen, © 1971, trad.it. → Camminare, “Piccola Biblioteca” n.716, Adeplhi, Milano 2018.
[ii] Ovvero: in arbrësh e, successivamente in shqip: “senza ruota”: fuori dall’ingranaggio, fuori dal sistema. Secondo quanto stabilito nel registro, anche orale, della parola e della Besa, dei cosiddetti “costituzionalisti del destino”. Però il cosiddétto Parrotë, che allittera anche parrot, e parrott, sarebbe, essendo “senza ruota” e a piedi, il prototipo dello “scalzacane”, e quindi ecco perché veniva indicato anche come il cosiddétto esponente della cosiddétta “1^ Famiglia”.
[iii] I cosiddétti “costituzionalisti del destino” questo stabilirono nel Dasein della Natura e della Natura umana orribile e ripugnante, atroce e infinitamente triste e tremenda e schifosa : “Enzuccio dei Senza Ruota”: l’effettivo discendente designato del popolo cosiddétto Scalzacane!
Deborah Kara Unger è nata lo steso giorno, lo stesso mese,
lo stesso anno di Sandra Alexis...
[iv] Il film è del 2010; in Italia è uscito a fine giugno 2012. Regia di Emilio Estevez. Con Martin SheenEmilio EstevezDeborah Kara Unger(che dà una data di nascita errata!)Yorick van WageningenJames NesbittCast completo Titolo originale: The Way. Genere Azione - USA2010durata 94 minuti. Uscita cinema mercoledì 27 giugno 2012 distribuito da 01 Distribution. – E’ veramente Heimlich il fatto che V.S.Gaudio, già nel 2011, non sapendo niente di questo film, abbia fatto entrare Deborah Kara Unger nella sua Stimmung  con W.G. Sebald attorno a Sandra Alexis Baldanders: leggila su “lunario nuovo” oppure sul “gaudia 2.0” del 22 novembre 2011.
[v] Cfr. V.S. Gaudio, La maneira de andar di Sandra Alexis. Estetica e teoria dell’andatura, in “Lunarionuovo”, nuova serie n.15, Prova d’Autore di Nives Levan & C., Catania, aprile 2006.
[vi] Cfr. il cosiddétto decreto, di natura ministeriale, emesso dalla Prefettura relativa alla residenza del cosiddétto cittadino italiano a cui, violando l’art. 22 della Costituzione, hanno cambiato il nome privandolo del suo cognome effettivo e della connessa  Herkunft, emesso, si fa per dire, in data 29 gennaio 2013 e inviato al presupposto cittadino in una bustina senza alcuna significato e valore. Un atto insopportabile, disse:Gaudio. Un atto orribile, aggiunse Aino. Una bruttura di stato. Ignobile e terribilmente Heimlich.
[vii] Correva voce, a un certo punto, che detto comune fosse, con altri villaggi, nella pertinenza di un cosiddétto sindaco a cognome come il cosiddétto Gaudio.
[viii] Lo “gliarone” afferisce come provenienza, Herkunft, si fa per dire, al cosiddétto villaggio montano Albidona, che è nei verbali delle leggende della Santa Romana Chiesa per via della cosiddétta Madonna del Càfaro e del correlato nome cosiddétto “Chiddìchimo”, col mulino ad acqua ad esso intitolato nei cosiddetti “Giardini”(le cosiddette “vigne”, ovvero gli aranceti o agrumeti) del cosiddétto comune delle Trebisacce.