L'arte della contingenza sotto la pioggia ☔


La signora di Bergamo sotto la pioggia a Milano🌂
🌂Da sotto, nell’atrio di via Duca d’Aosta su per le scale, 
il suo trench bagnato per sempre andò a prendere il treno 
per Bergamo muta ed eumenide abbastanza



Quando fu sulla rampa delle scale
la bergamasca col trench bagnato si immobilizzò come oggetto “a”
simile alla “Miss Otis Takes Flight” di Kenton Nelson.

Libri ricevuti in questo mese del Covid-19: nessuno. E la cosa sarà prorogata, visto che l’ufficio postale relativo alla distribuzione riguardante il mio recapito ha avvisato che l’ufficio di consegna è stato sospeso, e l’ufficio in sé è addirittura chiuso, come d’altra parte quelli della Prefettura cui il territorio soggiace.
A proposito di Milano, mi viene in mente che, nel secolo scorso, ma ancora di più, quando andavo a Milano, da Torino, di qua e di là, tra case editrici e redazioni di giornali, spesso ritornavo a Torino con 3, 4 shopper piene di libri; ricordo una sera, pioveva a dirotto, avevo preso un tram non so da dove per arrivare in Centrale a prendere il treno per Torino ed era stato quel giorno che Cristina Pariset, che aveva recitato  nel “Novecento” di Bernardo Bertolucci,facendo un passaggio dal Formichiere, mi aveva riempito due sacchetti di libri; e, allora, pioveva a dirotto, avevo anche le lenti degli occhiali bagnate, e, sceso dal tram, una signora, con l’ombrello, mi fece stare sotto il suo ombrello e, di qua, tenevo queste buste stracolme, e, di là, prendendo in mano l’ombrello della signora, e, di là il peso dei libri, di qua, lei che poi si riprese in mano l’ombrello, e la mano, mi disse: stia più sotto, e, dunque, feci per tenere la mano e il braccio giù, ma dove, se non dietro, e: oh, e lei. tenga, lo prende o no, un momento e: mi passa una busta?, arguto malignava il vento, nel passarle la busta, Lentamente cedevano i suoi capelli, e:pioveva, mi sentivo dentro un racconto di Arno Schmidt così come nell’arte della contingenza, imbattersi, per caso sotto l’ombrello pioggia tesseva a pettine; nebbia si preparava a fare; l’aria grigia lavava lenta intorno*, e a ridosso del suo sedere, che, nella corruzione del contingente, valorizza la contingenza affettiva e sensoriale, ed è un particolare, come valore, che sta là dietro ma non è respinto ai margini, anche perché, a tenerle l’ombrello con cura e rispetto, non avrei potuto farla bagnare una signora così cortese, era che: lei faceva un gesto, e io un altrocontinuamente urgeva orinare dal freddo : ti si seltzava in faccia;; un pensiero lumacava laggiù, e pioveva, e, quanti furono quei passi fino alla stazione, e, silenziosa, poi, lei, e anch’io: che devo dirle adesso che, di là il peso dei libri, qua, a sinistra, dove tenerla la mano, oh, che peso, avrà un pondus altissimo, tanto quanto la sua cortesia, un podice sentimentale, sotto quel trench, che, sicuramente, pensai, e, poi, in stazione, nell’atrio, nell’accommiatarci, mi disse: oh, sta partendo il mio treno, Un cavallo nero saltò dalla nebbia e ci ruggì contro, precisamente come avevo presupposto, sotto la pioggia, la mano con i libri, stia più in qua, non vorrà far bagnare tutta quella letteratura, cazzo: vuoi vedere che va a Bergamo, una che mette la contingenza sotto l’ombrello e con tutto quel trench addosso, a pelo del podice, lo tenni per me: Stava sempre al mio fianco, muta ed eumenide abbastanza : passi da uomo, dalle tasche della cerata sporgevano braccia oblique; nel viso di cuoio rosso una fessura schiaccianoci ghermiva ogni tanto il suo intruglio pioggia & lacrime ci riempì la scarpa di carezze torpidamente gele : a partire da questo bel valore, vuoi vedere che, allora, la bergamasca mi fece qualcosa come un haiku, che ha sempre addosso e dentro la certezza, ha avuto luogo, aveva appena detto in un seminario Roland Barthes, più è contingente l’ombrello, più è contingente il trench, più è contingente il bagaglio di libri, più piove a Milano stasera:  
più potessi per sempre
    sotto l’acqua
    il suo trench bagnato.
In un unico istante, è semplicemente questo che ha avuto luogo, in tal luogo, in tal momento, sotto il suo ombrello:  
la signora di Bergamo
    sotto la luna che non c’è
    bagnata nell’atrio.
*Cfr. Arno Schmidt, Addio sotto la pioggia,in: Arno Schmidt, Paesaggio lacustre con Pocahontas(1953).