PRIMADOPO
Nel corso della forzata vita in casa nella
quale ci troviamo ormai da tempo (da quanto, riscopre una risposta in linea con
la teoria di Einstein sulla relatività temporale) vi è stato un momento durante
il quale si sentiva affermare da più parti e parecchio sui media che questa
pandemia avrebbe necessariamente spinto la nostra società a mutare i suoi
comportamenti, ripensando i modelli di vita e favorendo una diversa socialità
più consapevole e responsabile.
L’idea era affascinante ed anche
abbracciata dai più come una reale e più corretta possibilità di mutamento nei
comportamenti di ognuno di noi, tesa a mettere in discussione il modello di una
mobilità sempre più frenetica ed un consumismo centuplicato dall’uso degli
acquisti in rete, scordandosi di tutti coloro che, per ovvi motivi, non si
potevano permettere di seguire questo straordinario modello di sviluppo.
Questa illusione di rinnovamento ha
iniziato a rivelarsi, per quanto mi riguarda, piuttosto dubbia al comparire di
alcuni comportamenti salutati dai più come una salutare reazione al
confinamento forzato; vedi concerti dai balconi, canti ed altro che mi hanno
invece subito portato a vedere questi piccoli eventi come un richiamo
all’episodio dell’orchestrina sul Titanic, certamente ricca di buone intenzioni
e anche coraggiosa, ma pur sempre sulla tolda di una nave che stava affondando.
Inoltre. Questa piccola esplosione era a mio parere in linea troppo perfetta
con la società sbandierata nei gaudiosi scenari televisivi ricchi di pacchi,
famiglie deliziate da bastoncini di pesce, da cellulari mirabolanti, da grandi
fratelli di varie specie, mentre intanto si allineavano le bare.
Questa mia impressione si è ulteriormente
rafforzata mano a mano che, addentrandosi nella crisi, proprio coloro che
avrebbero dovuto mostrare segni precisi di reale mutamento e di comportamento e
cioè i politici, sono ben presto ricaduti nei consueti e triti comportamenti di
bassa lega che già da anni li distinguevano.
Il tutto ora è aggravato dalla frenetica
corsa a ‘preparare la fase due’ dove la ‘preparazione’ è in realtà vistosamente
assente. Mentre c’è chi cerca di organizzarsi per riaprire la movida
(ovviamente sottolinenado tutte le misure di sicurezza possibili) mentre si
perde l’occasione di meditare sul perché di un comportamento sociale che da
anni vede un grande numero di persone impedite a potersi mettere a dormire per
permettere ad altri di fare i fatti propri e questo con la complice benedizione
dei vari sindaci delle nostre ridenti città. E questi scenari futuri vengono
pensati mentre le bare vengono ancora allineate in gran numero.
Che i politici (direi qui i nostri
politici in particolare) siano spesso persone interessate soltanto alle proprie
vicende di potere, sovente di scarsissima cultura, spesso stupidi, bene non ci
dovrebbe ormai sorprendere. Sorprende però che nessuno si appresti ad una fase
due dove si debba tutti noi unirsi e pretendere che la classe politica debba
rispondere tutta insieme, di concorso in omicidio.
Questi personaggi, che da anni hanno fatto
sì che il denaro da indirizzare a scopi d’importanza basilare come la sanità,
la cultura, la ricerca venisse sempre più ridotto devono essere posti dinanzi
alle loro responsabilità verso le migliaia di morti che hanno affollato corsie
di ospedali e vie delle città su camion indirizzati verso luoghi dove
incenerire le salme.
Siamo ancora in preda di una pandemia
della quale non si vede la fine, si attendono nuovi decessi e si parla
apertamente di una seconda possibile ondata forse ancora più grave e questi
squallidi personaggi sono vivacemente impegnati nei consueti giochetti di bassa
politica intenti a twittare idiozie nella cloaca dei socials.
Sarebbe opportuno quindi che tutti
dedicassero alcuni minuti a stilare su di un foglio un’accusa di complicità in
omicidio diretta verso i politici, firmarla, inoltrarla, deporne copia sui
gradini dei tribunali, dei ministeri ed inviarla ad altri cittadini nei diversi
paesi, pubblicarla in rete.
Purtroppo guerre mondiali, olocausto,
purghe varie, eccidi di ogni genere, eccidi e guerre che stanno serenamente
procedendo nel silenzio ovattato del coronavirus non scalfiscono gli uomini che
non imparano mai nulla da questi eventi storici.
Per cui anche una copia della suddetta
denuncia la dovremo infilare nella nostra buca delle lettere come monito o
meditazione sul fatto che forse il difetto è in noi e che gli uomini hanno un
fondo di malvagità insopprimibile.
Forse la natura, se si interessasse a noi
(e perché mai dovrebbe) potrebbe fornirci materiali di meditazione sotto forma
di moniti ma in realtà la nostra esistenza di bipedi è per la natura
assolutamente di scarso significato e non ha neppure la possibilità di sorprendersi,
come quando dopo un’eruzione o un terremoto, vede i soliti intenti a
riscostruire esattamente negli stessi luoghi splendidi e sontuosi spazi
residenziali.
Buon primadopo
Alberto Vitacchio
Alberto Vitacchio vive a Torino
dove è nato nel 1942. Come poeta lineare e visuale ha collaborato a molte
riviste ed è presente in antologie e cataloghi fino dagli inizi degli anni
’70. In seguito, nel decennio successivo, inizia a creare ed eseguire
performances con Carla Bertola in Italia e in diversi luoghi del mondo
(Francia, Germania, Irlanda, Inghilterra, Messico, Cuba, Serbia ecc.) Parecchi
lavori sono sulla linea della Poesia Azione ed altri collegano la Poesia Sonora
a quella che Carla Bertola ha definito Poesiteatro.
Dal
1984 ha operato in campo visuale utilizzando una tecnica di strappo di
colore dalla carta che ha chiamato pulling up con la quale esegue
collages multipli su carta, tela e supporti diversi; per poi passare a lavorare
su collages digitali. Negli stessi
anni
inizia a produrre libri d’artista e partecipa ad operazioni di Mail Art. Ha
presentato i suoi lavori ed i libri in mostre in Italia ed all’estero.
Tra
le antologie si può consultare: Poesia Totale Mantova 98 – A Point
of View Visual ’90 Russia ’98 – Galleria Verifica 8+1 Mostre ’99 – I
Poeti del Vedere Bologna ’98 – Libri d’Artista in Italia Torino ’99
– International Artists’s Books 2000 Ungheria e molti altri.
Da
sempre elabora personalmente i materiali di Poesia Sonora e costruisce
masterizzazioni che stanno alla base delle raccolte di materiali su cassette e
CD. Con Carla Bertola ha diretto dal 1978 al 2018 la rivista multimediale di poesia internazionale Offerta Speciale.