PRIMADOPO 🐍 Alberto Vitacchio


PRIMADOPO
Nel corso della forzata vita in casa nella quale ci troviamo ormai da tempo (da quanto, riscopre una risposta in linea con la teoria di Einstein sulla relatività temporale) vi è stato un momento durante il quale si sentiva affermare da più parti e parecchio sui media che questa pandemia avrebbe necessariamente spinto la nostra società a mutare i suoi comportamenti, ripensando i modelli di vita e favorendo una diversa socialità più consapevole e responsabile. 
L’idea era affascinante ed anche abbracciata dai più come una reale e più corretta possibilità di mutamento nei comportamenti di ognuno di noi, tesa a mettere in discussione il modello di una mobilità sempre più frenetica ed un consumismo centuplicato dall’uso degli acquisti in rete, scordandosi di tutti coloro che, per ovvi motivi, non si potevano permettere di seguire questo straordinario modello di sviluppo.
Questa illusione di rinnovamento ha iniziato a rivelarsi, per quanto mi riguarda, piuttosto dubbia al comparire di alcuni comportamenti salutati dai più come una salutare reazione al confinamento forzato; vedi concerti dai balconi, canti ed altro che mi hanno invece subito portato a vedere questi piccoli eventi come un richiamo all’episodio dell’orchestrina sul Titanic, certamente ricca di buone intenzioni e anche coraggiosa, ma pur sempre sulla tolda di una nave che stava affondando. Inoltre. Questa piccola esplosione era a mio parere in linea troppo perfetta con la società sbandierata nei gaudiosi scenari televisivi ricchi di pacchi, famiglie deliziate da bastoncini di pesce, da cellulari mirabolanti, da grandi fratelli di varie specie, mentre intanto si allineavano le bare. 
Questa mia impressione si è ulteriormente rafforzata mano a mano che, addentrandosi nella crisi, proprio coloro che avrebbero dovuto mostrare segni precisi di reale mutamento e di comportamento e cioè i politici, sono ben presto ricaduti nei consueti e triti comportamenti di bassa lega che già da anni li distinguevano.
Il tutto ora è aggravato dalla frenetica corsa a ‘preparare la fase due’ dove la ‘preparazione’ è in realtà vistosamente assente. Mentre c’è chi cerca di organizzarsi per riaprire la movida (ovviamente sottolinenado tutte le misure di sicurezza possibili) mentre si perde l’occasione di meditare sul perché di un comportamento sociale che da anni vede un grande numero di persone impedite a potersi mettere a dormire per permettere ad altri di fare i fatti propri e questo con la complice benedizione dei vari sindaci delle nostre ridenti città. E questi scenari futuri vengono pensati mentre le bare vengono ancora allineate in gran numero.
Che i politici (direi qui i nostri politici in particolare) siano spesso persone interessate soltanto alle proprie vicende di potere, sovente di scarsissima cultura, spesso stupidi, bene non ci dovrebbe ormai sorprendere. Sorprende però che nessuno si appresti ad una fase due dove si debba tutti noi unirsi e pretendere che la classe politica debba rispondere tutta insieme, di concorso in omicidio.
Questi personaggi, che da anni hanno fatto sì che il denaro da indirizzare a scopi d’importanza basilare come la sanità, la cultura, la ricerca venisse sempre più ridotto devono essere posti dinanzi alle loro responsabilità verso le migliaia di morti che hanno affollato corsie di ospedali e vie delle città su camion indirizzati verso luoghi dove incenerire le salme.
Siamo ancora in preda di una pandemia della quale non si vede la fine, si attendono nuovi decessi e si parla apertamente di una seconda possibile ondata forse ancora più grave e questi squallidi personaggi sono vivacemente impegnati nei consueti giochetti di bassa politica intenti a twittare idiozie nella cloaca dei socials.
Sarebbe opportuno quindi che tutti dedicassero alcuni minuti a stilare su di un foglio un’accusa di complicità in omicidio diretta verso i politici, firmarla, inoltrarla, deporne copia sui gradini dei tribunali, dei ministeri ed inviarla ad altri cittadini nei diversi paesi, pubblicarla in rete.
Purtroppo guerre mondiali, olocausto, purghe varie, eccidi di ogni genere, eccidi e guerre che stanno serenamente procedendo nel silenzio ovattato del coronavirus non scalfiscono gli uomini che non imparano mai nulla da questi eventi storici.
Per cui anche una copia della suddetta denuncia la dovremo infilare nella nostra buca delle lettere come monito o meditazione sul fatto che forse il difetto è in noi e che gli uomini hanno un fondo di malvagità insopprimibile. 
Forse la natura, se si interessasse a noi (e perché mai dovrebbe) potrebbe fornirci materiali di meditazione sotto forma di moniti ma in realtà la nostra esistenza di bipedi è per la natura assolutamente di scarso significato e non ha neppure la possibilità di sorprendersi, come quando dopo un’eruzione o un terremoto, vede i soliti intenti a riscostruire esattamente negli stessi luoghi splendidi e sontuosi spazi residenziali.
Buon primadopo

Alberto Vitacchio



Alberto Vitacchio vive a Torino dove è nato nel 1942. Come poeta lineare e visuale ha collaborato a molte riviste ed è presente in antologie e cataloghi fino dagli inizi degli anni ’70. In seguito, nel decennio successivo, inizia a creare ed eseguire performances con Carla Bertola in Italia e in diversi luoghi del mondo (Francia, Germania, Irlanda, Inghilterra, Messico, Cuba, Serbia ecc.) Parecchi lavori sono sulla linea della Poesia Azione ed altri collegano la Poesia Sonora a quella che Carla Bertola ha definito Poesiteatro.
Dal 1984 ha operato in campo visuale utilizzando una tecnica di strappo di colore dalla carta che ha chiamato pulling up con la quale esegue collages multipli su carta, tela e supporti diversi; per poi passare a lavorare su collages digitali. Negli stessi
anni inizia a produrre libri d’artista e partecipa ad operazioni di Mail Art. Ha presentato i suoi lavori ed i libri in mostre in Italia ed all’estero.
Tra le antologie si può consultare: Poesia Totale Mantova 98 – A Point of View Visual ’90 Russia ’98 – Galleria Verifica 8+1 Mostre ’99 – I Poeti del Vedere Bologna ’98 – Libri d’Artista in Italia Torino ’99 – International Artists’s Books 2000 Ungheria e molti altri.
Da sempre elabora personalmente i materiali di Poesia Sonora e costruisce masterizzazioni che stanno alla base delle raccolte di materiali su cassette e CD.
Con Carla Bertola ha diretto dal 1978 al 2018 la rivista multimediale di poesia internazionale Offerta Speciale.