La gioventù posteriore di Druuna e la battaglia dei Gesuiti a Longobardi 


Druuna,  by Paolo Eleuteri Serpieri,
dalla gioventù posteriore a Longobardi

La gioventù posteriore a Longobardi e lo stellium di Attila
│→ I Nuovi Piaceri Singolari

Quell’ Irae Posterior
quell’ Ira, che andrebbe considerata Uria,
per via della connessione circostanziale con la donna
che fu la cosiddetta Uris o anche Onus,
anche se le circostanze non si creano mai
in un tempo così breve, come fu in quel
lasso circostanziale al mare quell’Ira
che indusse a farsi seduto stante
nel cesso una poderosa 5 vs 1
in quel pomeriggio, quel giorno,
in quel luogo al mare prima
che quella circostanza e quel
desiderio portasse a un assalto
plateale per quel deretano che
era l’esatto assetto patagonico
speculare allo Stellium di Attila[i]
del poeta-visionatore e che comunque
questo scrisse anche Thomas Bernhard
quella circostanza era sempre e comunque
circostanza derivante da un processo
di lunga durata, non si è creata
quella spasmodica erezione al
4° grado di Berne quel pomeriggio
in quel momento della controra
cerchiamo di venire sempre
e comunque nelle immediate vicinanze
ma non bisogna lasciare tracce
se almeno non cercassimo sempre
tutto nelle immediate vicinanze
i residui organici del cosiddétto gaudio,
cercare nelle immediate vicinanze
in quel cesso per esempio a Longobardi
non dimostra altro che incompetenza
e anche incompletezza, dice Gaudio:
bisognerebbe in ogni caso risalire
sempre a tutto, cosicché ancora quell’Ira
ripassi al meridiano con quel deretano
a farci lo shummulo anni dopo come
se fossi nel passato più profondo, quindi
già quasi non più riscontrabile e percettibile
come quella inondazione nel cesso a Longobardi
su quel culo che altrimenti avrebbe portato
all’imbragallamento, e sarebbe stata la cosa
più insensata, lo avrebbe detto anche De Gaudio
o il padre stesso della giovane attante di quel culo
altrimenti cosiddétto Iraenates, per non parlare poi
di farsene non un semplice rimprovero
ma una pena, una castrazione,
era un’ovvietà la potenza patagonica di
quel giovane deretano tutto rinserrato e contro
lo Stellium di Attila, o il cosiddétto punctum,
del poeta-visionatore, di colpo così all’improvviso
fu a quel punto tutto possibile, tutto era ovvio,
d’altra parte VS, versus Irae Culum o Iraenates,
bisognava averlo scrutato per non averlo visto,
anche se non scrutandolo quel culo o la cosa
il poeta-visionatore quando avrebbe potuto rivederla?
Ma è che non possiamo mai prendere quel
tergo in modo assoluto, altrimenti non sarebbe
più esistito, l’esistenza è al di fuori di noi,
e della carne di quel culo d’ Ira, essendoci
spinti così lontano come ci siamo spinti adesso
nei pensieri e allora a mano nel gabinetto
di quel fabbricato al mare, dobbiamo trarne
le conclusioni e interrompere questi pensieri
o questo pensiero in cui quel deretano ci ha
reso possibile spingerci così lontano
versus quel Gaudio a Longobardi
versus questo Gaudio nel Delta del Saraceno
versus quel Gaudio e questo
quell’ Ira e quell’ Uris che venne non solo nel Delta
ma che ritornò nel suo piacere singolare
in una enumerazione che man mano
si estende verso l’infinito tra il punctum di Attila
del poeta e il cosiddétto punctum “f” così
costituito come Tergo d’Ira [ii] se non Tergo
di Longobardi, in ogni caso non in quelle
immediate vicinanze ma  lungo quel meridiano
del tutto,  foss’anche a quel passato più profondo
per essere venuto in quel cesso per quel posterior
non più riscontrabile e percepibile,
quel cosiddétto culo di Longobardi se non
il culo di quell’Ira a Longobardi,
quel posteriore della cosa più insensata,
che non fu farsi la battaglia dei Gesuiti
a Longobardi in quel cesso,
a posteriori quella cosa la più insensata
faceva risalire l’oggetto “a” lungo
il meridiano del cosiddétto Gaudio,
il poeta-visionatore del tergo di
quell’Ira non quel pomeriggio, non
quel giorno e certamente nemmeno
dall’altra sponda del mare, a tergo
da dove con tutto quell’esserci a posteriore
che sarebbe il Dasein del culo
tutt’a un tratto il poeta-visionatore
andò a lenire tutta quella libido
a ridosso di quella cosiddetta Ira
detta anche Uria  Versus o Versus Ira
il tergo del punctum di Attila
#v.s.gaudio
Il tergo di Druuna vs il tergo di Ira
© paolo eleuteri serpieri



[i] Basta dire che allo Stellium d’Attila del poeta-visionatore aderisce, come dire?: a pelo di culo, lo Stellium dell’Ira (Longobarda?), composto da Sole, Venere e Marte: è lo stellium del patatergo, che, oltretutto, è in sestile con Giove, che lo amplia, ne fa quel Tutto che sarà a posteriore, c’è un foglietto del poeta-visionatore in cui questo ha tra l’altro annotato: “culo ampio(Marte /Giove) e ben fatto, compatto, di notevole attrazione, spettacolare(Cancer Sole e Venere cong. con Marte); in * con Giove(enorme, colossale, osteso, visibile, monumentale) da vetrina, immenso, espansivo, tollerante, ottimista, popolare, in risalto”. In più, c’è annotato: “se il tipo è mesomorfo → culo potente e visibile, assolutamente osteso; correlato a tipologia caratteriale EAP/nEAS”: che sarebbe Emotivo, Attivo, Primario, cioè il tipo Collerico /  che ha il suo doppio come: non-Emotivo, Attivo secondario, cioè il tipo Flemmatico; disposizione caratteriale che è connessa a un tipo mesomorfo dal culo attivo tra pulsione primaria e secondaria, a seconda delle circostanze anche biografiche. La carne del cosiddetto tergo dell’Ira, va detto, trova la sua spettacolare densità patafisica o patagonica, come la intende un po’ anche Baudrillard, per la congiunzione tra Luna e Luna Nera, Lilith, in Toro in trigono con Urano/Plutone, che, come mezzopunto, sarebbero sul cosiddetto grado dell’Ostensione del Tergo.
Il deretano di Druuna dal passato più profondo
del tergo d'Ira di cui al poeta-indiano
[ii] Il Tergo d’Ira finì per far risalire quel passato più profondo di Longobardi al deretano di Druuna, il personaggio di Eleuteri Serpieri, in ogni caso bisogna risalire sempre a tutto, scrive Thomas Bernhard, anche se nulla, e al tempo stesso tutto, quel pomeriggio, quel giorno, in quell’ora della controra, lasciava presagire che quel tergo della giovane Ira avesse in sé la potenza, o la cosa, la cosiddétta astanza, come la intende Cesare Brandi, l'astanza patafisica(!), del culo di Druuna.
apri il link  from Shutterstock
$guardalo a 
e fatti il tuo piacere singolare
alla Harry Mathews come fece il poeta-visionatoreil tipo mesomorfo sembra la copia,
in molte parti del paradigma, di quell’Ira di Longobardi e di quell’altra che venne dopo anche nel Delta del S. per le "pigne grosse"