⚽ La precisione e la contingenza del calcio ❣


📺La contingenza e l’abitabilità del calcio
L’autoreferenza di Ronaldo 👟 [Juventus-Milan 12-6-20]
Il tempo che fa non ha solamente una funzione fàtica, ma ha anche un carico esistenziale, il tempo che fa, scrisse Barthes, è una lingua, ma giacché istituisce un soggetto e una performance, che compie il codice è anche, lo può essere, una partita di calcio.
Una partita di calcio, come l’haiku, non certo per le cronache televisive, va spesso a cercare di situarsi sul limite discretamente sorprendente del codice(della stagione e del campionato) e del tempo che fa, recepito da chi gioca, in virtù anche del tempo che ha fatto: in questo caso, pausa, una sosta del [virus di Wuhan], chiamiamola così, e adesso, sul filo della primavera che finisce, dentro questa sera della ripresa della cosiddetta coppa Italia, ritorno della prima semifinale, a Torino, la città del Po, ancora 8 giorni e : 
il fiume d’estate, 
il Po d’estate   
passato a guado che gaudio   
ciabatte in mano  
o scarpini in mano?
Momenti della partita: 
🔫la mirabolante precisione di Ronaldo: 
chi può colpire il palo al primo rigore 
dopo il lungo lock di oltre 90 gradi di sole?
Il giocatore che è l’autoreferenza dell’individuazione, l’individuo più addentro al sistema contro il sistema: il cosiddetto campione, la cima del particolare: tra alchimia e romanticismo, e soprattutto [mira eccezionale]: cazzo, provate, su: prendete il vs pallone rosso, fatto in Pakistan, duro come una pietra, portatevi al centro sportivo di Villapiana Scalo, ci dovrebbero essere ancora le porte, nel campo di calcio, con i pali, cercate quel che resta del dischetto su cui posizionare il pallone e: via, con i vs begli scarpini, anche a colore, vediamo se al primo tiro chi centra il palo!
Ogni anima, nelle cose del mondo, non ha qualcosa di speciale, come potrebbe mai colpire il palo al primo rigore dopo una sosta che ha superato i 90 gradi, insomma ogni anima, così, in questa [circostanza], è nel non-ritorno, quello che era, anche una traccia di un qualcosa è svanito nell’ignoto dell’anima che è passata, si è sgonfiata: credetemi, nemmeno io sarei in grado di colpire quel palo con il pallone rosso, fatto in Pakistan, duro come una pietra, cazzo ma sai che botta se lo prendi in pieno nello stadio tutto vuoto, è la poetica del vuoto che sta tra interno, intimità e abitabilità: detto qui tra noi, tra Heimlich e domicilio e ritorno del calcio in tv, tutto è come presente nella nullità, e non nella contingenza.
Fallo & Falli
patareportage di  
Vuesse Gaudio
D’altra parte, una partita di calcio l’abbiamo sempre giocata così, da soli, si arrivava per caso a fare due squadre con quattro di là e quattro di qua, e senza pali veri, due pietre, e che [palo] avresti colpito?
Ciò che accade in una partita è ciò che accade nel luogo in cui quella partita si gioca, in quel momento: la contingenza stringe, circonda il soggetto: avete visto l’emulazione del giocatore del Milan, subito? Cazzo, Ronaldo ha preso il palo, preciso, micidiale, e : io allora, che, vediamo se prendo al primo colpo la gamba, un pezzo del corpo di questo e lo butto giù, e: la certezza che ciò ha avuto luogo, è la certezza che l’arbitro ha estratto il cartellino rosso e via: vai a bagnare la soggettività dell’enunciazione, non c’era nessuno ma, cazzo, tutti quelli, nell’abitabilità del proprio Heimlich, l’hanno vista, e:   
è una forma breve
un’idea morale
lo scatto della contingenza
quello colpisce[🆚] il palo; 
io colpisco[] il suo compagno di squadra!
0 vs 0 : passa la Juve.
Da Torino, è tutto. 
A voi lapalla(che non era rossa e nemmeno del Pakistan)