Beckettiana per Plousia Mekuón[☿⍕♇]
sabato a 9 fino a mezzanotte
finché domenica si fu a 13
dapprima
di piatto nel mezzo
di poi
di piatto sul muso
sul tutto là dietro
tra le gambe
la testa ancora
là nel mezzo ancora
fu solo nella tua testa
e nella mia come sta
scritto sulla t-shirt
de-mente , nella testa,
attorno all’anima, in capo
a quale torretta tutto sommato
tirate le somme
tenuto a freno
senza contare
lo schiumare del tempo
il sorriso come se fosse
nella testa del gaudio,
o tra le sue gambe o lungo
il canale là dietro , de-mente
gaudio sul tutto la testa
là in mezzo là dietro
dapprima così duro
sabato tutto sommato
tutto questo peso e i calzoncini
tirati sotto e le mani
il piede secondo l’uso
tra faccia e culo
quello che hai tra le mani
gli occhi la testa
resta un po’ seduta
sul trampolino così
come sei messa contro
dove potresti essere
se non sul (-phi) del poeta
attorno nella sua anima
persisti nella sosta del gaudio
de-mente, riscrivimelo
su ridiglielo
riprendilo domenica
in quel luogo
ostinatamente
come solamente
senza requie
né tregue
fin’anche nel mezzo
ripetilo fino a martedì
ancora rinserralo
rimani al suo meridiano
andando de-mente
nel gaudio prima
che venga un po’ prima
a renderti l’anima
mercoledì tirate le somme
saranno 23*, le hai contate?
[8.10.20 ore 0.12✒🆚☿⍕♇]
ventitre vs ventotto |
✒La medaglia viva mercoledì[28]
Il mondo, nella nuance, è continuamente in lotta con ciò che lo circonda: tra interno, intimità e poetica del vuoto, l’anima, tirate le somme, [mercoledì] ha fatto[ 28], è come rompere l’infinito, tutto è come presente nella nullità, è ciò che è riuscito male, come ogni arte trae origine da un difetto eccezionale, da una mancanza, da un’assenza, quest’[opera del 28] è quel difetto d’origine in azione, dal ➟”perfetto appagamento”(23) alla ➟”medaglia viva”(28):
[lei che si piega sul ventre restando in piedi],
come per prepararsi al tuffo dal trampolino
e il poeta di piatto nel mezzo,
là in mezzo,
là dietro,
sul tutto,
attorno all’anima,
la nuance là dietro,
rende colpo su colpo,
e non c’è che dire,
il [mercoledì] tutto grigio in questo luogo
dove niente avrà e ha avuto luogo,
nell’I King sarebbe la preponderanza del grande,
la trave maestra che si piega,
il segno del tocco momentaneo,
o dell’apparizione, con quei calzoncini,
tirate le somme, tirati giù
per l’elogio della trave maestra.
E poi il poeta non è basso e
non deve reggersi sulla punta dei piedi.