L’ [olofrase] e il [fantasma dell’Ossigeno]⍥

 L’[olofrase] e il [fantasma dell’Ossigeno]

 

∑ Sigmapost 33

Lo spirito aspro del Dasein

Il palo della luce e l’esagramma 53 dell’I King.                                

L’[haiku] è come il [palo della luce], cammina da solo: è una parola, decise Barthes[i]; l’haiku, come il palo della luce, è un po’ un gesto verbale non scomponibile, espressione non-tetica del desiderio, come la [tipografia] è una determinazione di lettura. Il [palo della luce], vai a vedere, è come l’[olofrase], Barthes aggiunge in parentesi(Kristeva,Lacan): è una struttura sintattica realizzata al di là delle esigenze sintattiche della frase[ii]; come il palo della luce, è un’operazione di linguaggio senza tesi predicativa. 

(...)messo così qua in mezzo a questo terreno
(...)è come un primo morfema(...)un'olofrase

Difatti, messo così, qua in mezzo a questo terreno incolto, a lato, lo si vede in fondo, del Monte Séllaro, e qui siamo a ridosso della strada provinciale 253(che sostituisce l’ex strada statale 106) al km 46.5, è come un primo morfema pronunciato dal bambino, un’[olofrase]: in psicanalisi designerebbe ciò che, nel discorso, è motivato dalla pulsione, e si organizza, come questo palo qua in mezzo, attorno a una concatenazione di nomi, tutti ad intestazione fittizia, si decide tramite il sistema amministrativo della baronia diocesana, commenda gerosolimitana sommersa, ammašcata. Tu guardi il ⇢↥palo della luce, e loro, essi della commenda ammašcata, ti dicono [i nomi]: così formiamo l’[haiku], una pietra qua, dove c’è il palo, una pietra più in là, anche una pietrona, ma non sarebbe mai una poesia, per quanto corta possa essere, per questo qui possono esistere dei bambini che, se passa il [poeta-visionatore], a tre anni dicono:

olofrase e passaggio del poeta-visionatore

[”Mamma, guarda:sta passando il signore dell'altro giorno”], è una determinazione di lettura, ma anche un’olofrase che designa ciò che, nella madre, lui sa che, essendo motivato il passaggio del poeta dalla pulsione, è parte integrale dell’[oggetto “a”] della madre nel suo [rombo], non dentro la lingua, ma nel [passo del poeta], forse un gesto passato, un saluto di qualche anno fa, ancora una volta una [partizione]:

olofrase e tamponi d'aria

[tamponi d’ aria], di tempo, di spazio bianco, il [verso libero di Mallarmé]. La disposizione della parola sulla pagina è come questo [palo della luce], che non è nella [Umwelt del bambino]: il bambino, con la madre, è dall’altra parte, mettiamo a 530 metri, è lo [spaziamento] in cui cammina il poeta-visionatore: e c’è in questo percorso una respirazione, un’areazione, anche in questa fase di ammašcatura mondiale in maschera, una materia, se non vi fosse lo spazio nella materia, tutto il genere umano, compreso il bambino, la madre e il poeta, entrerebbe in un [ditale], l’ha detto il fisico Larousse, scrive Barthes[iii]: e poi: l’[haiku] è l’[”anti-ditale”], l’[anti-condensazione totalizzante]; il poeta prende fiato: rivendica il vuoto, rivendica la virilità, la respirazione euforica, è al terzo grado nella scala dell’erezione di Berne, il fantasma dell’ossigeno, l’olofrase e la madre di quel bambino, il gesto passato, quando il bambino non c’era, e quel [fantasma dell’Ossigeno], quella, a 530 metri dal palo della luce, così come è posizionato nel terreno in appropriazione indebita, che [giubilatoria], quasi quasi è come se il [gaudio] del poeta, nell’esagramma 53 dell’I King della Gabelliera e del Poeta[iv]

I KING della Gabelliera e del Poeta

fosse totalizzato quel 53 per 10 volte, tanto sono i metri dal palo della luce, dal meridiano del poeta e della madre che è nell’olofrase del bambino, quella che fa riapparire il [fantasma dell’Ossigeno], o della [Respirazione euforica], la [Giubilatoria del Gaudio], la pratica, l’haiku, del tempo spaziato, il vento soffia sul monte, l’oca reale tocca le nubi in cielo, nelle tavole del maestro Tung-hsüan, è semplicemente il passo della Tigre, così la [gabelliera], quella a cui è destinata l’[olofrase] del suo bambino, riconosce il caduco poeta, che la sta fantasmando come la giumenta, non di compare Pietro, ma la giumenta dell’Enzuvë sul terreno del Pietrone.

Olofrase e fantasma dell'Ossigeno

L’[areazione sulla pagina], e il [palo della luce nello spazio], sono necessari al coglimento dell’haiku, la forma breve per eccellenza: è un fatto di lettura: fu così breve il gesto di intesa con la madre in gestazione, all’apice istantaneo del suo nome: una frattura bianca alla fine del verso che attira, e poi, nel tempo, allungherà il [riposo] e la [distrazione del (-phi)]: è come se fosse l’evaporazione della metrica costitutiva: [piccolo blocco di scrittura], quella [] sul balcone, il poeta [] sulla strada, come un quadrato, o un triangolo, forse un rombo, ideogrammatico: è un haiku, da solo, nella sua interezza, nella sua finitudine, nella sua solitudine sulla pagina forma solo un ideogramma, una parola, che cammina da sola, come l’haiku e il (-phi) del poeta e il suo [fantasma dell’Ossigeno]; l’olofrase, invece, che è il palo della luce, il bambino e la madre,  è una partizione di spazio bianco, tamponi di aria, [giubilatoria del (-phi)] nella costituzione degli spazi vuoti del poeta-visionatore] e della[ giumenta dell’Enzuvë] sul [terreno del Petrone].

olofrase vs giubilatoria del (-phi)



[i] Roland Barthes, Incontro del 6 gennaio 1979, in Idem, La préparation du roman.I,

Notes de cours et de séminaires au Collége de France 1978-1979  ,

éditions du Seuil 2003 : in particolare : Tipografia.Areazione.

[ii] Ibidem.

[iii] Ibidem.

[iv] Cfr. 53.Tsienn, il progresso graduale, in: I King della Gabelliera e del Poeta,

I Libri di Uh Magazine 2020: pagg.64-65.