il ludismo ✒ carlo pava

 


Carlo Pava

il ludismo

I monologhi interiori di Franz Mensch il giorno prima di consegnare un invito a un evento alle “amiche di Madame de Saint-Ange” o da definire associazioni di idee o le riflessioni raccogliticce di uno studente a vita, solo avanti con gli anni non più svogliato e lavativo, per cui, ora, si rimetteva a leggere di più su Eraclito, di Eraclito pervenivano alcuni frammenti, bisognava affidarsi ai dossografi e agli studiosi specialisti della filosofia cosiddetta presocratica.


Un’intuizione lo illuminava, per quanto fioca, quando pensava di occuparsene in contemporanea alternandolo con Martin Heidegger dell’“essere e tempo”. “Mi sa che tutto deriva da là”. Poi, inconcludente da giovane e schizoide nella maturità: il fumetto iniziava dal 1994 ca., l’autore preoccupato di fissare i paletti secondo i canoni delle sceneggiature, quindi anche gli altri elementi, p.e. l’età, indicata sulla cinquantina, poi tutto dissolto, preferibile una scrittura verbo-visiva senza capo né coda, ludica.


La conferma della presa di posizione proveniva alla fine della lettura intromessa, sospendendo in via provvisoria sia il voluminoso saggio su Eraclito [con i brevi originali tramandati e tenendo pronto il GI] sia il mattone del più grande, o spesso considerato tale, pensatore del Novecento, in quanto voleva rileggere le sue più brevi “tredici lezioni” intitolate “il principio di

ragione”, quasi un Bignami, con una maggiore cognizione di causa e soprattutto con motivazioni. Ecco, dunque, la capiva giusta, da profano ritardato e ritardatario. L’indulgere sugli etimi, girandoci intorno, entrando nel vivo e uscendo per sviscerarne le sfumature, dal greco al latino e al tedesco e viceversa. La parola-chiave: il fondamento. L’obiezione acida: il nulla, il vuoto. Il sole nella nebbia. Il velo della foschia. L’oscurità delle arti concettuali [da lacerare per il gusto di continuare a disgregare], domande, no risposte. Un’eclissi su cui sproloquiare con divertimento intellettuale o con la follia, una pizza.

 


Spigolando dalle ultime pagine: “il mistero del gioco”, “il gioco sommo”, “il fanciullo che gioca” senza un perché, una citazione tradotta da Gottfried Wilhelm von Leibniz, “quando Dio gioca, si genera il mondo”. Insomma: cucù, invitati a fare i conti con il nostro destino e a dedicarci alla musica. Tuttavia, con il XXI sec. d. C. il videogame si evolveva, gli intrattenimenti elementari o spettacolari del genere “son et lumière”, turistico, live o con basi registrate, annoiavano [diventati maniere di maniere], così anche la Musa Mignotta delle case editrici sotto il controllo dei sacerdoti luridi e delle vestali in carriera, rigorosamente dell’anti-Stato diventato uno Stato per modo di dire e con le diramazioni

istituzionali della polis bombardata per assoggettarla a un regime democratico con le buone o con le cattive e soprattutto per contribuire alla pace universale continuando a scatenare guerre no stop.

 

 









La sequenza, come dicevo, buttata giù con un mini-storyboard e qualche schizzo preparatorio, 2017-2018, era stata sospesa, rimasta incompiuta. Vediamo, ora, se la situazione si sblocca. Forse procedendo in modo più libero, ossia senza i vincoli di una vera e propria sceneggiatura, riesco a rendere più spontaneo e più vario, e motivato, il progetto iniziale. Allego anche la copertina digitale.

Carlo Pava.