la ricreazione per la de-creazione Carlo Pava
Partendo dall’ipotesi della realtà di un conformismo sociopolitico indotto dai mass media, assistiamo al fenomeno di una sorta di agit-prop del suddito a-critico: si tenta di livellarci senza alcuna necessità non appena ci imbattiamo in qualcuno, nello svolgimento della vita quotidiana [il condominio, il supermercato], nel network, nella rete virtuale dei cosiddetti “amici” e dei follower[s], perfino nelle associazioni culturali con iniziative live [in presenza] in cui al vertice sta un capo per nomina o per tradizione [il direttore, il conferenziere titolato]. Scatta subito l’insofferenza, in base al principio di autorità, per chiunque cerchi di porsi come un singolo, una persona, non importa se analfabeta o letterata, rivelando un comportamento contrario a un approccio filosofico che, soprattutto nel cinismo socratico di tutti i tempi e di tutte le latitudini, tende, al contrario, a valorizzare il dialogo, al rispetto per il prossimo [volendo riallacciarsi alle pulsioni di un neo-paleocristianesimo con allusioni teosofiche] e sia pure nel contrasto polemico. Si zittisce chi non cita il tale scrittore di punta [lanciatissimo e vistosissimo], chi non va alla “grande mostra” preferendo una ricerca in proprio fra quanto si intuisce di qualità al di fuori dei canali ufficiali, ossia nelle alternative in fieri. Un’altra conseguenza [ma fra le attività circoscritte]: il privilegiare, a livello verbo-visivo, l’asemic writing post-literate [la grafica segnica e l’astrazione pittorica] e le arti decorative di maniera.
Una premessa il precedente paragrafo, aggiunto alla fine per l’inizio. Per introdurre il dunque sostantivato, relativo agli sfegatati organizzati per fini elettoralistici e di schieramento, quelli che, prima dell’“eros e civiltà” e dell’“uomo a una dimensione” di Herbert Marcuse, venivano etichettati con l’eufemismo di “terzo sesso” [e sottolineo, così, certe personali idiosincrasie linguistiche, memore del mondo di Petronio Arbitro e dei personaggi del “satyricon”]. Dopo mezzo secolo dagli anni settanta, già si delineano a livello giornalistico i finanziatori del loro attivismo. Ma restando da osservatore alla finestra ritengo preferibile in un appunto estemporaneo notare come si danno la zappa sui piedi [con l’indicativo invece del congiuntivo]: lanciano un boomerang destinato a ritornare per colpirli sulla zucca. Era prevedibile: suscitano reazioni violente quando se ne poteva fare a meno. In Occidente scomparivano gli ostacoli all’accettazione delle sfere private in tutte le carriere della vita civile, bassa e alta. L'immagine reperita in rete anni fa, anonima, utilizzata completandola con una didascalia, sembra appropriata: il cantico delle creature di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, al quale non difettava una buona dose di cinismo controculturale. Comunque, concludendo l’intrattenimento diaristico, plausibile l’aggiunta di una postilla più specifica: comico l’inserimento dei Bisessuali nella sigla LGBT [senza risalire a Sigmund Freud], per definizione discreti e defilati, in famiglia con la moglie e con i figli, di sicuro non vanno a sbandierarsi nelle carnevalate grottesche dell’orgoglio [orgoglio ma de che, alla romanesca], se non per un opportunistico supporto esterno.
In tali manifestazioni ricreative e festaiole, sponsorizzate, si notano gli aspetti più vistosi e i simboli riconducibili al globalismo atlantista [quindi con le adesioni agli USA, alla NATO, alla Stella di David anti-palestinese, all’eliminazione del Cristianesimo, al NWO, ai poteri del Deep State, alla femminilizzazione dei maschi [mentre le donne, saffiche o no, restano immuni dal kitsch ridanciano], al depopolamento di fatto relegando in sordina, per ignoranza e per indifferenza, le zone fosche dell’eugenetica e dell’eutanasia coatta e del genocidio soft. Nell’attuale momento storico, 2020-2023, fra i loro colori dell’arcobaleno [un’immagine di bellezza naturale ora inquinata] spiccano anche il blu e il giallo dell’Ucraina riconquistata dall’ideologia filo-nazista di Stepan Andrijovič Bandera in funzione anti-russa … per caso?
- una mia vignetta di anni fa sul tema dell’acqua come un bene pubblico [da un’immagine anonima reperita in rete]
- Giotto, San Francesco predica agli uccelli