Timberland ░ Into the Trees



The Poet  Woodcutter


linea che qui lascia il grigio
uno solo alla volta
il bosco la sera si tocca
e si somigliano l’aria, l’acqua
il freddo i sassi
ce trou qui laisse voir
les jointures
o il ventre il filo sottile
o ciò che ci manca
oppure la bocca

[ F v.s.gaudio 
la stimmung del 17 aprile 1984 
con jean pierre faye 
in: idem, stimmung, collezioni di uh 1984 ]

Irina e il musicologo che spaccava la legna

Non si riusciva veramente a capire perché mai fosse andata in campagna una creatura metropolitana come Irina. Quella donna che da tanto tempo, un anno dopo l’altro, andava tutte le sere a un concerto o all’Opera o a teatro aveva deciso dalla sera alla mattina di prendere in affitto una cascina a un solo piano che tra l’altro per metà era adibita a porcile, come Paul e io fummo costretti a constatare con raccapriccio, e nella quale non soltanto ci pioveva dentro, ma anche, essendo sprovvista di cantina, le macchie di umidità arrivavano al soffitto. E loro, Irina e il suo musicologo, che per anni aveva scritto regolarmente in diversi giornali e riviste viennesi, con addosso dei vestiti lisi e sbrindellati si presentavano ad un tratto davanti ai nostri occhi appoggiati a una stufa americana di ghisa mentre, mangiando del cosiddetto pane casareccio cotto da loro nel forno, mentre io mi tappavo il naso perché il puzzo di porcile mi mozzava il respiro, magnificavano la campagna e stramaledivano la città . Il musicologo aveva smesso di scrivere saggi su Webern e Berg, su Hauer e Stockhausen, e invece spaccava la legna davanti alla finestra o toglieva il letame dal cesso otturato. E lei, Irina, non parlava più della Sesta o della Settima, ma ormai soltanto della carne affumicata che aveva appeso con le sue stesse mani sotto la cappa del camino, non più di Klemperer e della Schwarzkopf, ma del trattore del suo vicino di casa che si svegliava col cinguettio degli uccelli alle cinque del mattino.
[FThomas Bernhard Il nipote di Wittgenstein  © 1982 trad. it. Adelphi edizioni, Milano 1989]