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Cinema e
Psicanalisi
@
Lantana,
“Questo di
Nome”
di
V.S.Gaudio
1. Il vento
del deserto Tanami
E’
straordinario come al mattino del 19 ottobre 2007 ti sorprenda un vento freddo e
secco che soffia tra nord e nord-ovest, tra tramontana e maestrale, ed è in
questa regalità che l’erezione della libido sottentra per chi ha perso la
tramontana, l’immusonito Leon Zat, che, ed è questo il senso segreto del film[1], in
effetti non ritrova la bussola con la moglie Sonja, ma è questa maestra del Mullar [2]che
gli fa perdere la tramontana.
Questo
vento di fine segno(il sole è nell’orbita del Giove dell’oggetto regale,
maestrale, nel segno dell’ovest, che, per antisci, è in connessione con i primi
gradi dell’ultimo segno dell’estate) è plutonicamente maestrale, o piuttosto è
un vento del nord, che, in Australia, non sappiamo dire come possa essere
chiamato, ma che, fingendo che sia Sidney(la città di Kerry Armstrong,
l’attrice che interpreta Sonja) il luogo su cui soffia, che è a 35 gradi sotto
l’equatore, provenendo dal nord potrebbe essere quello del Mar dei Coralli, o
piuttosto a Sidney quello del Tropico
del Capricorno, che – è davvero Heimlich – è il segno solare di Kerry
Armstrong, che, connesso come punto equidistante dalla linea del solstizio, è,
in questa patagonica apparizione la cuspide della casa quinta, il nord-ovest,
tanto che allora questo vento della sensualità non può che provenire dal
Territorio del Nord, dal Deserto Tanami forse, potremmo chiamarlo Tanami e vedere nel suo segreto senso la
patagonica radicalità di Kerry Armstrong?
Perché
Tanami, che in sanscrito può essere
fatto di Ta, “questo”, e nam, “piegare”,”curvare”, o nama, “certamente”,”di nome”, questo
senso segreto radicalizzerebbe, questo
certamente, piegare(curvare) di nome,
senza sottacere che tan, che è
“stendere” o “piegare” o “dirigere verso” e che è “continuazione” ma anche
“prole”, con amã, che è “casa”,
“insieme con”, per tanama
radicalizzerebbe la “continuazione a casa”, “insieme”, l’”essere diffuso”.
In
tutto questo, se ascoltate bene, non solo la musica della colonna sonora di
Paul Kelly che è tha,”suono cupo”, man, “curvare”, una curva cupa del
tempo, c’è un “corpo sottile”(taman) che ha forza(ama), questo “insieme
con”(ama) che è nel sé(tam) della continuazione(tan) un suono(ta), un quarto,
una terra che piega, curva, sottomette(nam), questo(ta) di nome(nama).
Il
corpo plutonico di Kerry Armostrong?
2.Questo di
nome
Questo di nome, che è perciò “Lantana”(che è pure un arbusto alto
fino a tre metri) ha in sé il lantanio, il metallo del gruppo delle terre rare
che è grigio e solido e serve per fabbricare lenti e vetri speciali, questo di nome è questo vedere come si
piega e si curva il senso del reale, che, nella radicalità con cui riappare al
poeta, l’Ascendente che ha i gradi del suo nodo Mercurio/Plutone, la visione
patagonica, che, non ci crederete, corrisponde al peso atomico del lantanio,
138,91!
Questo di nome “Lantana” è questo Heimlich che man mano mostra il
suo peso atomico, che è il mezzopunto Mercurio/Plutone essenziale nelle misure
del Poeta, che, particolare veramente Unheimlich,anni prima venne falsamente
dotato di lenti al lantanio, solo perché un ottico volle spillargli una somma esosa
o perché già da allora questo di nome
sarebbe corso sull’atlante e nel tempo per piegare la continuazione, del corpo,
questo certamente che ha un suono, cupo come un quarto di terra?
Se
si guarda attentamente tra i sottogruppi dei lantanidi e degli attinidi non si
può non rilevare che tra i transuranici di questo secondo sottogruppo c’è il
plutonio che, nel cosmogramma a 90° di Kerry Armstrong, ha, con la congiunzione
radicale di Plutone e Lilith, lo stesso numero graduale, 242 il peso atomico
del plutonio e 152 il grado di Plutone (e Lilith)[3],
ovvero nel grafico di Ebertin tutti e due a 62 gradi.
Questo di nome, che è “Tanami” o piuttosto “Lantana”, che per il
greco “Lanthanein” è l’”essere nascosto”, il corpo, il sé, tam, la persona, che va verso, am,
che la forza di questo, ama, e che è
a casa, ama, nell’arco dell’obbedienza, nams, e nella continuazione della
prole,tan, radicalizzazione assoluta
ed erotica dell’Heimlich, il “lantanio”,l’”essere nascosto”, del Mullar, è questo di nome il corpo irredento di
Sonja, Kerry Armstrong[4].
Non
bisogna andare lontano allora né cercare nel vento del deserto di Tanami la
terra rara, a casa c’è il “lantano”, λανθάνω, questo di nome, che “resto nascosto, mi nascondo” ma quando il peso
atomico ascende all’orizzonte allora “mi mostro, posso essere visto, sono
visibile”, από-φαίνω, l’epifania del nascosto è dunque Lantana, Lantana è questo di nome, il vento del deserto di
Tanami, la plutonica o lantanica Kerry Armstrong.
Sonja,
la moglie del protagonista del film, somatizza la pazienza e la precisione,
come ta è la terra,che riceve il seme
nel suo grembo e lo moltiplica, è tanu,
corpo, e tan, prole; ma dal grembo al
ventre, questa potenza fisica patagonica del bacino ha un che di lantanio,
segreto, una sorta di profondità sottile e solida, una lente che riflette la
condensazione fascinosa, quasi estrema e "uraganica":
questo di nome è la forza plutonica del fascino lantanio di Kerry
Armstrong, non si sa dove comincia, ma si insinua come un segno morfologico
quasi sempre visibile, è la linea del profilo, il taglio del naso, del collo, la
parte alta del seno, la curva, nam,
del podice da bionda dolicocefala, arco somatico che diffonde il mesomorfismo
verso l’ectomorfismo o viceversa, le gambe, nama,
“comunque”, o piuttosto amu,
“quello”, o l’”andare verso”, come se una sufficiente disinvoltura fosse
segretamente focosa, così trattenuta forse lantanicamente percepibile, questo di nome che somatizza una rapida
vivacità androgina con la calma pienezza trasparente e fedele del bacino e del
podice; il tutto che passa attraverso lantana:
si
stende o si diffonde(tan) per andare verso(am) con forza(am) si fa questo(am) a
casa(ana) è tanu, sottile corpo,
minuta persona, (ta) questo e quello(amu) di nome(nama) quarto di terra(ta),
suono(ta) che piega, curva, sottomette(nam).
3. Il mullar
lantanico
C’è
il mullar lantanico dunque che come
una lente speciale rende iconico un rettangolo di connessioni:
le
gambe atletico-secondarie, la faccia primaria della grazia, la linea
seno-trapezio immediata e primaria ma palpitante e tenera, il podice estroverso
passionale e nervoso, dinamico e razionale se intravisto sotto la gonna,
profondo e generoso se in jeans, la linea del bacino che distende il magnetismo
e la fecondità della potenza; su tutto questo, l’espansione e la distensione
umida di tan(stendere) che stira(tan)
la forza(ama), questo(am) e quello(amu), tanamu
non è il deserto di Tanami, ma è il corpo di tanamu, questa sottile piega
dell’essere diffuso che è il corpo di Sonja-Kerry Armstrong.
Che
diffonde questo segreto lantanico e tanamico, questo indicare che il corpo
lantanico nasconde e fa vedere meglio di qualsiasi altra lente il segreto che
si diffonde(tan) in casa(am): il mullar
con cui questo di nome delizia il
partner[5].
4. Il mullar lantanico
e l’occhiata dell’Aquila
Il
mullar lantanico sta nel mito celtico
di Dagda e di Eriu, la “continuazione” di tan
è come l’occhiata dell’Aquila, questo sguardo amorevole di chi ha come qualità
la vista acuta(della lente al lantanio) e la perseveranza[6], che
dalla procreazione realizzata passa alla pratica effettiva del mullar, questa pozione magica che
contiene anche il frutto del sorbo,associato al segno del Calderone in cui il
patagonico oggetto d’amore ha gli elementi essenziali della macchina del
mullar(da Giove, con Nettuno, per antisci, a Plutone e Lilith): la polpa del
sorbo contiene numerose cellule rocciose che, nel mullar, è fondamentale per
come essendo pietra sia simbolo dell’eternità e della grande terra, come un
dolmen o un menhir Armstrong è ta,
“terra”, che continuamente fa riemergere fuori intatta, affilata, l’arma rotta,
la lama o la punta smussata, come se fosse appena uscita dalle abili mani del
dio-fabbro Goibniu.
Dal
lantanio delle terre rare al sorbitolo dei boschi montani, il segreto del
desiderio di Dagda passa dal calderone della pozione magica che con un mullar rende l’eroe o il guerriero
completamente guarito e più vigoroso di prima.
5. Il mullar
lantanico del deserto Tanami
Ma
la lantana è la pianta delle Caprifoliacee, l’arbusto viburno("Viburnum lantana")
che, se non altro, è dotato di un’etimologia preindeuropea?
Il
viburnum opulus, il frutice chiamato “pallone di maggio”?
Se
entri in un film tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo, la tua
visione è speciale, come la lente, non vedi il tropical shrub[7] che,
come codificano i comunicati stampa, arrivò dal Brasile in Australia alla metà del XIX secolo
diffusissimo lungo le coste orientali, sei dentro un film lento, i tre
fotogrammi che riguardano Sonja sono ancora più lenti, tanto che se c’è
all’inizio del film un corpo tra i viburni, ce n’è un altro alla fine con tutta
la "lentaggine" viburna e “opula”, un corpo legno tra il frassino e l’acero, che
è questo arbusto sempreverde delle Caprifoliacee, originario delle zone calde e
coltivato per siepi[8] o è la lentezza, questa
sorta di pallone di maggio che è connaturato all’emisfero meridionale, dove, in
effetti, quando tu che vedi sopra sei dentro la primavera, sotto è l’autunno
che lentamente sta fiorendo.
Allora
questa flessibile flemma del corpo di Sonja ha un qualcosa che piega, questa
lentitia che è la viscosità, questo di
nome è “Lantana”, il corpo tenace che ha tutto l’esserci di un fenomeno in
stato di inerzia, ma ricordate tan e tanu, per “piegare”, “stendere” e
“sottile”,”corpo”,”persona”?
Allora
adesso che vediamo l’arbusto, che è anche “Viburnum tinus”[9],
questo tan del deserto di Tanami s’invischia col “tinus” del
viburno, la "lentaggine" della viscosità, la lentitia
viscosa è un tutt’uno con il mullar
lantanico, che, appena un po’ prima, tra sorbitolo e lantanio delle terre
rare, aveva rigenerato il guerriero-detective con la pozione magica del corpo,
tan, del Capricorno, nella porzione celtica dell’Aquila e del Frassino[10].
Il
pallone di maggio , che è il
“viburnum opulus”, questa varietà di lantana che se sta al sud della terra per
stare al caldo deve stare al nord delle terre rare, è un po’ come il palo di maggio, che, se ben intendete
quello che vo scrivendo, ha qualcosa della patafisica del Lawrence di Lady Chatterley, non fosse altro che per
il mullar lantanico:
il
Maypole era portato su un carro
trainato financo da 40 buoi nelle processioni falliche nelle campagne
d’Inghilterra che si protrassero fino al regno di Elisabetta I[11];
il
Mayball in questa terra della "lentaggine" è come una sorta di fantasma del Commonwealth del Maypole: la viscosità della "lentaggine" incolla nell’inconscio collettivo
legno e terre rare, lenti speciali e paralleli invertiti, piante tropicali e
frutti celtici; il Mayball non si può
dire esattamente di che si tratta, è uno spirito, direbbe un’altra eroina di
Lawrence, Lou Carrington di St.Mawr:
“E’ qui, in questo paesaggio. E’ qualcosa di più reale(…) qualcosa che mi
placa, che mi sostiene. Non so cosa sia esattamente. E’ qualcosa di selvaggio
che magari potrà farmi del male, potrà distruggermi. (…) Ma è qualcosa di
grande, più grande degli individui, più grande delle folle, più grande delle
religioni.(…) La missione è di dedicarmi a questo spirito, che è selvaggio ed
ha atteso qui per tanto tempo: ha atteso proprio me. E ora sono giunta! Sono
qui, ora. Sono dove voglio essere: con lo spirito che mi desidera”.
Il
Mayball di Lantana è speculare al St.
Mawr, lo spirito di Mayball è Sonja,
che è quel paesaggio, quel qualcosa che sostiene e che placa, questo spirito del Mullar fattosi corpo, questo
punctum dell’assolutezza anonima che
passa al meridiano del poeta, quando rivede inaspettatamente il film e passa
quando culmina il segno di maggio, il “Maysign”.
La
specularità di Lantana, che è il film della "lentaggine", per come mi rallenta i
tre fotogrammi chiave con Sonja, un po’ come andare in processione per il
“Maypole”, la finestra da cui l’occasionale amante di Leon(Jane) osserva i
segni, i gesti strani dell’occasionale indiziato, la visione e l’immagine
latente, una lente anamorfica che non fa che ingrandire l’anamorfosi del mullar lantanico, una messa fuoco della
libido, di chi sorprende il gesto innaturale dell’occasionale indiziato(Nick),
l’aggiustaggio della vista del detective, l’aberrazione astigmatica nella
relazione tra chi muore tra gli arbusti di lantana e il marito, occhi languidi,
ammalianti, dolci e seducenti che non ci sono, grazie a Dio e al regista, ma
l’anamorfosi degli occhi d’aquila per come è paradigma della sensualità
onnicomprensiva di Sonja, il bagliore dello sguardo, il lampo dell’occhiata,
questa sottigliezza del mullar lantanio che limpida e furtiva, umile e intensa,
se c’è qualcosa che c’è da fare è volgere lo sguardo su questo di nome, quando passa nell’altra stanza, il
fotogramma ti fa assistere a un avvenimento, la fotografia è nel tuo
sogguardare, o che s’alza dalla sedia e usi gli occhi un po’ di traverso o da
sottinsù, o se il suono di ta che è ta,”questo”, quando si dirige verso, tan, o ballando, la linea seno-trapezio
e il viso è come andare verso, am, e
si è in casa, ama, non nel
deserto di Tanami, e non
c’è vento, “qualunque di nome”, nama,
questo quarto di terra, ta, sia la
lente del viburnum opulus.
Da
tutto questo, ta, si diffonde, tan, lo spirito di Lou del St.Mawr di Lawrence che, per questo è
sottentrato prima col paradigma di Lady Chatterley, fa un grandangolo del Mayball cosicché si possa finalmente
vedere la mano del regista, che è Lawrence come lo scrittore inglese, prima che
la foto istantanea della libido del visionatore sviluppi ingrandita e lenta
l’anamorfosi del mullar lantanico di
Sonja.
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La
geometrica del mullar lantanico sulla fotografia del ballo del Tan, il “dirigere verso la
continuazione”: Q di Kerry Armstrong a 12°(=282°); M(Mullar) 28°(=208°), V 29°(209°); f 44°.8 connessi alla “ri-visione” del visionatore-poeta[il 19 ottobre 2007 su “Rete 4” all’1.45; la 1a
visione avvenne qualche settimana prima, sempre a metà film, su “Cult”].
La
bolla rossa centrale più grande è l’elongazione del punto 28° con il grado 74
della Luna di Kerry Armstrong(indicata anche dall’arco-freccia);
il cerchio sul viso è l’elongazione del grado solare; la bolla sul deltoide
destro è l’elongazione del grado 29; evidente il punctum f che passa al
Meridiano.
8. La definitività
di Lantana
La
definitività da cui vorrebbe sottrarsi Gombrowicz, la “definitività” che lo
assedia da tutte le parti, un accerchiamento che lo rende preda di “tutto”,
perché ha paura che qualcosa di anormale gli possa apparire visto che la sua
mostruosità cresce, che i suoi rapporti con la natura sono cattivi, allentati,
e che questo allentamento lo rende, appunto, preda di “tutto”[12]; la
lentaggine, invece, stende l’accerchiamento, diffonde la definitività, la rende
sottile, la dirige verso, la stira, “ta” è questo, “nam” è l’arco, la curva,
“amu” è quello, “am” è andare a, “am” è questo
e “questo” è “forza”, e Sonja è strong, l’arma che nella definitività
che ci coglie guardando “Lantana” quando chiuso in questa casa, chiuso in me
stesso come Gombrowicz, visto che i miei rapporti con la natura sono allentati,
non guardo mai dov’è la natura, né se c’è il diavolo o l’infinito, ma è questo
che, nella definitività di Lantana, tra luce, fotografia e suoni, non aspetto
che appaia l’Armstrong, che è qualcosa come una pianura e stando seduto su una
panchina seminascosta tra alberi e arbusti metti che ancora la notte possa
essere stellata ma non più calda, e di là nel film sta piovendo sulle lantane,
allora è come se nel film non ci sei ancora
arrivato: guardi le cose senza averne diritto, come dal buco della
serratura, e tutto avviene in un incredibile silenzio in un luogo lontano e
senza suoni, anche se nella casa sembra che ci sia il suo corpo di tha, che è ta, la terra, in quel silenzio in cui scopri che tutto questo non esiste,disperatamente smarrito in
questa definitività incompiuta[13], la
lentaggine dell’Armstrong, così colta nel suo tanu, corpo magro, che sta andando a, am, ti prende con forza, ama,
ti piega, tan, sei nel deserto del
suo corpo-terra, c’è questo di nome
che guardi senza averne il diritto, è questo
la lentaggine del cinema, che sta in Australia, non esiste, e tu non ci sei ancora
arrivato.
9. L’isteria
ipnoide e il pallone di maggio
I
problemi relazionali di tutti i comprimari, che attengono alla Dr. Valerie
Somers, sembra che costituiscano l’arbusto dell’isteria che, con fiori in
corimbi o piramidali o a palla, in chiave fallica e orale si propaga tra
identificazioni, rimozioni e affioramenti del complesso edipico,
Una
sorta di isteria ipnoide[per Breuer, a differenza di Freud, ogni isteria è
“ipnoide”] o di stato ipnoide se vogliamo, tra fantasticherie diurne, stato
crepuscolare e il sorgere di un affetto,
sembra che pervada tutto l’assetto scenografico del film fino a che poi la
Latin Dance sciolga l’effetto di incantamento o lo stato di
fantasticheria:l’arbusto della Lantana, che in qualche modo attiene in
farmacopea al ciclo mestruale, è in connessione simbolica con la terapeuta,
tanto che, tra il ritrovamento del suo cadavere e la soluzione dello stato
crepuscolare dei rapporti associativi, si snoda lo stato ipnoide del film.
La
Spaltung , la scissura crepuscolare,
che è la visione lantanica, viene risolta in effetti togliendo, con un semplice
incidente, chi, simbolicamente, la stava formalizzando, la terapeuta; difatti,
il viburno che accoglie la sua morte illumina lo stato crepuscolare di Lantana.
Va
da sé che il pallone di maggio
, in questo incantamento crepuscolare, trova davvero correlazioni significative
con il palo di maggio : quello che
passa attraverso Lantana, pianta o lente che sia, è lo stato ipnoide del fallo,
che, tra fantasticherie diurne e crepuscolari, ritrova a casa l’incantamento
che fiorisce fuori: il “pallone di maggio”, alle latitudini meridionali,
inverte il suo ciclo, fuori è thanatos, dentro, a casa, è eros[14].
Questo di nome è dirigere verso, l’incantamento è piegare: il pallone di maggio è l’incantamento di Sonja Zat, l’eros; il
“pallone ipnotico” di Jane scoppia, anche se rimane a esserci con lo stato
soggettivo e autoerotico(in un fotogramma finale è lì che danza da sola,mentre il
marito si allontana da casa); la curatrice degli stati isterici, gli arbusti di
lantana, della psiche, sta per tornare a casa perché ha capito che è lì che sta
il suo “pallone di maggio”, ma nel nome di “Lantana” non può che, in quanto
psicoanalista, essere “thanatos”, come se la sua stessa isteria d’angoscia le
facesse scoppiare, anche senza spine,il suo pallone di maggio.
V.S.Gaudio
[1] Il
film è “Lantana”, Australia 2001, regia di Ray Lawrence, sceneggiatura di Kim
Buddee, Margot Wilson, Andrew Bovell, montaggio di Karl Sodersten, musiche di
Paul Kelly, cast: Anthony LaPaglia[Leon Zat], Kerry Armstrong[Sonja, sua
moglie], Barbara Jersey[ Dr. Valerie Somers], Geoffrey Rush[ John Knox, suo
marito], Rachael Blake[ Jane];durata:120’.
[2] Per
quanto attiene al Mullar, cfr. V.S. Gaudio, Aurélia Steiner de Durrës, in: Idem, Aurélia Steiner 2, © 2005; cfr. anche: V.S. Gaudio, Aurélia
Steiner di Durrës: Pikë e Gazi, in “Lunarionuovo” n.24, Catania ottobre 2007.
Vedi, inoltre: V.S. Gaudio, Shummulon vs Shumullar, http://www.ilcobold.it/piazza3/casa-dello-scriba/shummulon-vs-shumullar
[3] Vedi
quanto si dice in proposito nella nota successiva.
[4] E’
questo “punctum plutonico” che potenzia il fascino e il suo podice di bionda
ectomesomorfa nervosa, Nettuno e Giove in antisci sono come il tan, “piegano” o “stendono” il deretano,
questo delizioso inderogabile macchinario per il Mullar, sottile, tanu,
quell’andare verso, am, questo
servire,am, un attributo performativo
dell’”essere diffuso”: è questa la patafisica assolutezza anonima per la
ripetitività dell’amore, tanto che il pathos e la durata(dell’amore coniugale)
si reinnestano dalla scappatella sessuale del marito, grazie alla potenzialità
erotica della moglie terribilmente bassa.
[5] Come
il Wathames-pike, con cui Bridget T. effettua
l’incantesimo di Ajneas, bagliore dell’istinto del farsi bagnare[cfr. V.S.Gaudio, Bridget T., © 2005] che è tutto nella macchia che è visibile nella
morbida curva del tempo che ottunde l’angolo T, tra occhio, naso, linea della
bocca e riga e coin della bocca, qui il pikar,
questa bardella dell’esserci, questo pervenire all’incanto el suo essere oggetto
inesorabile che si specchia nell’ajnos,
ha questa profondità veramente artificiale somatizzata per il bagliore
dell’istinto, che è questa pulsione irrefrenabile del “farsi bagnare” che ci
incanta nei tre fotogrammi chiave di Kerry Armstrong, come il bagliore didonico, selvaggio, stupefatto
e impotente, e come l’Heimlich di Ajnos, l’enigma, che si fa analemma per come
il suo punto H, il suo oggetto a, fa
pulsare l’ aeneus della
seduzione[cfr. V.S.Gaudio, Aurélia Didou Rocher, Aurélia Steiner de
Tunis, in: Idem, Aurélia Steiner 2, ©
2005]
[6] Lo
sguardo, qui, sia dell’Aquila che del visionatore, è come l’oggetto a, una delle grandi dimensioni del
segno, quella in cui può essere letto in sé come una totalità di significanze,
come una essenza, o, meglio, come una assenza, poiché il segno, e perciò lo
sguardo, l’oggetto a, designa ciò che
non è là. L’oggetto a, lo sguardo del
fallo, questo sguardo lantanico, è sempre indicato da questa macchia, questa lantana, che fa da freccia, che ritorna verso il soggetto perché è
il suo farsi vedere e che, per il
contrappunto che sta suonando, nel ballo si converte in farsi sentire che, come dice Lacan, va sempre verso l’altro: lo
sguardo è il tragitto del desiderio che arriva a destinazione, quando
dall’iniziale farsi vedere si arriva
a farsi bagnare(che sarà il Mullar), dopo aver passato per il farsi sentire.
[7] The film opens as the camera slowly
passes over and then trough a large patch of lantana to reveal the body of a
dead woman.
[8]
L’arbusto può essere alto fino a tre metri, ha fiori bianchi raccolti in densi
corimbi e bacche compresse, prima rosse e poi nere.
[9] La
scorza della radice del viburnio viene usata in farmacopea come tonico uterino
e sedativo, previene gli aborti, regolarizza le mestruazioni sia al momento
della pubertà che poi all’epoca dei flussi mestruali.
La pozione emmenagoga è
speculare con la pozione magica del sorbo di cui al punctum plutonico di Kerry
Armstrong.
[10] Kerry Armstrong è nata il 3gennaio 19 58 a
Sidney: è del segno solare del Capricorno. Va pure ricordato che se la lantana,
come è detto che sia quella lantana, provenga dal Brasile, non ci si stupirebbe
se essa provenisse dalle terre situate sul la linea del Tropico del Capricorno,
che è anche il Tropico che attraversa l’Australia. Il segno celtico
dell’Aquila, associato al Frassino,
copre la porzione temporale che va dal 29 dicembre al 5 gennaio. Il
riferimento al segno del Calderone-Sorbo, che riguarda la porzione dello
zodiaco che va da 145 a
154 gradi, è dovuto al punctum patafisico Plutone-Lilith che occupa il grado
152, che, per la specularità degli antisci, comprende anche Giove e il punctum
del Mullar, cioè i gradi 209 e 208.
[11] Cfr.
Francesco Saba Sardi, Sesso e mito, Longanesi Pocket Saggi
1978, vol. II, pag. 49.
[12] Cfr.
Witold
Gombrowicz, Diario, Volume I(1953-1958),trad.it.
Feltrinelli editore,Milano 2004: 1956 XVIII: pag. 248.
[13] Il
riferimento alla definitività di cui
al Diario di Witold Gombrowicz non
può non farci connettere la Jane
del “sexual tryst” di Leon Zat con la Dr. Valerie Somers, non foss’altro per via
del personaggio di Doris Lessing,
fresco premio Nobel per la letteratura, di cui a Il diario di Jane Somers[1984], che la scrittrice inglese pubblicò
sotto pseudonimo, ignorato da editori e critici, come è giusto che sia.
[14] Se come
scrive Marie Bonaparte, “uno dei
tratti più costanti di Eros è di trascinare dietro di sé il fratello
Thanatos”[in: Eros, Chronos et Thanatos,
P.U.F. , Paris 1952: pag.120], l’asse della discesa è per questo sempre un asse
intimo, fragile delicato,, la cui distinzione affettiva è la sua lentezza: ogni discesa è lenta, scrive
Gilbert Durand, prende il tempo fino a confinare talvolta con la laboriosa
penetrazione, che tra continuazione e l’essere diffuso forgia l’immagine della
“calda intimità”, fatta di penetrazione morbida e carezzevole riposo del ventre
digestivo come del ventre sessuale; tra lentezza intima della penetrazione e la
pastosità dell’angoscia (isterica) della discesa, il «ventre polivalente” di
Sonja Zat può anche inghiottire il microcosmo del peccato.
La Wordle de lla Geometria del Mullar Lantanico di cui al paragrafo 7▐ |