“Non vedi che ci consumiamo per nulla? Tu mi dicevi l’altra
sera: ‘Noi… noi…’: eccoci noi siamo qui, la nostra storia, come tu la chiami, è
questa”.
“E il bacio dell’altra sera?”
“Quel bacio non era neppure un bacio”.
Erano dunque una coppia come tante: non ricchi, non belli,
non più giovanissimi, privi quindi dei requisiti che secondo il modello attuale, permettono di raggiungere il
massimo. A loro due era capitata però la fortuna di aver capito per tempo
quanto sia importante imparare ad apprezzare le cosiddette “gioie minori”, come
lo stare vicini in silenzio, andare a una festa chiassosa e tornare tenendosi
per mano, stupirsi reciprocamente pensando e dicendo la stessa cosa, litigare,
anche perché come carattere non erano pappe molli, ma poi guardarsi ed annegare
il broncio in un sorriso.
“Certe volte ci capita di partire curiosi alla ricerca del
punto G o Z, o come cavolo si chiama, sentendoci dolcemente appagati quando
capita di trovarlo”.
“Andiamo a tentoni… Bisognerebbe passare questo problema ai
medici e ai fisiologi. Ipotesi…”
Al diavolo le ipotesi. Di solito erano troppo stanchi per
ricerche del genere. Un giorno forse, le confidò trasognato, avrebbero saputo che cosa determina la forza
di ritrasmissione di un particolare pensiero o immagine – o si trattava di condizioni
speciali che portavano alla selettività ricettiva? – o se un interscambio di
dati sensoriali imprigionati da un’area ad un’altra o se la virtuale
immortalità cellulare possa spiegare la ritenzione di impressioni per dieci o
venti o cinquanta mila anni. Fino ad allora avrebbero dovuto bastare i nudi
fatti…
Alquanto aggressiva a quel punto lei lo interruppe: “Perché
non metti tutte queste belle parole in musica e ne fai un disco?”
“E va bene, se ti dà sui nervi sentirmi dire la verità,
concluderò subito venendo al nocciolo della questione…”
I suoi pensieri si fecero però confusi, mentre se ne stava lì
nella brezza della sera che scorreva come un
balsamo sotto la sua camicia accarezzando i suoi muscoli
stanchi e contratti…
… Sobbalzò violentemente per la sorpresa.
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Stavano camminando a passo svelto e quando arrivarono al loro
albergo non si erano ancora rasserenati. Lei era insoddisfatta, e lui non
sapeva ancora come sistemare il problema delle cosiddette “gioie minori” e del
punto G o Z, di cui però nel frattempo
aveva ideato di buttar giù un breve racconto.
│da→ altre storie ibride © 2014│lamberto pignotti