Left to Swoon (Performance
documentation)
OIL ON CANVAS 36″X48″
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Aquarius (Performance documentation at San Diego/Tijuana border)
OIL ON CANVAS 54″X82″
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Siren’s Shadow (Performance
documentation)
OIL ON CANVAS 53″X57″
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Untitled (Performance
documentation)
OIL ON CANVAS 53″X57″
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Untitled (Performance
documentation)
OIL
ON CANVAS 70″X80″
Il Tomo dello shummulo ▌
La figura, una volta che
è entrata in acqua, è nella retorica e anche nella prossemica dell’idraulica e
dell’idrodinamica; l’acqua, ancorché non sia quella del mare, è nella
dimensione del pubblico e del privato. Quello che si configura è che è visibile
che le acque non sono acque pigre ancorché a volte non siano chiare. Le azioni
dell’acqua come sgorgare, zampillare, scaturire, fuoruscire, rifluire,
allagare, ammollare, rampollare devono, per la pulsione liquida che inerisce la
figura, per l’idrostatica delle
immagini, essere lo specchio degli schemi verbali della figura. La figura nell’acqua
è l’archetipo epiteto: la figura acquatica; è dunque torbida, trasparente,
fangosa, cristallina, limpida, pluviale, potabile? O salata, dolce, salmastra,
aromatizzata, borica? E se fosse semplicemente una figura acquatica distillata,
depurata, gasata, portento mesomorfo minerale?
La figura di Ana Teresa
Fernández è una normolinea mesomorfa, una che fa quasi 55 di indice
costituzionale, metti che è più alta di 165 centimetri pesa quasi 60 chili, e
quando è in acqua pesa ancora di più, la figura della pittrice messicana sembra
un’alpinista, ha sempre un grado di difficoltà o statico o cinetico, è in
costume da bagno ma ha la densità di una che è perennemente imbracata, se il
visionatore guarda bene non è mai dentro, il suo occhio, nelle azioni e negli
schemi verbali relativi all’acqua, il visionatore vede la figura dentro gli
schemi verbali dell’alpinismo: la figura nell’acqua scala, si arrampica, apre
una via o l’attrezza, si incroda, sta scalinando, traversa, sfila la corda, si
tiene in quota. La figura è dentro l’archetipo sostantivo della fatica, la
pesantezza però è continua, incessante, quasi immane ma mai del tutto
massacrante o tremenda, insomma è una che ci fa il callo, si è abituata alla
fatica, regge bene, tanto che l’occhio del visionatore fa presto a
classificarla nel paradigma del pondus della costanza e della fermezza, quel
tipo di figura che se ti ci metti a fare lo shummulo questo si fa schema
verbale, shumullar.
In acqua , anche l’oggetto
“a” non è veloce e non saetta, non schizza ma fa schizzare, non è vertiginoso
ma rischia di precipitare, colare a fondo, annegare; intanto non c’è vento e il
peso somatico con l’acqua ha la profondità del silenzio e una soma così densa
che ti viene una sete del diavolo. Per questo, la figura acquatica è
semplicemente il demone meridiano dello shummulo, che ha lasciato la lingua a
casa e la figura è una statua e il visionatore resta senza parole.Lo shummulo
si fa, ha origine dalla finestra e dall’orto[i], che, è inutile
precisarlo, sono nello stesso ordine paradigmatico del quadro; lo shummulo,
come schema verbale ha sempre il flusso dell’acqua, essendo originato dalla
pulsione uretrale, che, non solo nella serie di Ablution di Ana Teresa Fernández,
è quella che Leopold Szondi spiegò con i fattori pulsionali “e” e “hy”, il cui
livello animale è la pulsione di protezione che, nella maturazione, si fa
pulsione di sorpresa[ii]:
l’acqua e il desiderio di mostrarsi, è la tendenza esplosiva di chi è
predisposto anima e corpo allo shummulo e allo shumullar. Che, in quanto figura
dell’Ablution, ha un indice del pondus, stando i dati riferiti all’indice
costituzionale, pari a 13: 165 – (fianchi 92+60=)152=13, che è nella scala del
valore “alto”, “alto intenso”, essendo quasi il valore massimo di “alto”(la
scala va da 20 a 12, e il valore decrescendo s’innalza). L’ indice
costituzionale esatto sarebbe questo: 92 x 100= 9200: 165=55.75, da normolinea
mesomorfa (la forchetta va da 53 a 56). Con l’alfabeto numerico mnemonico, l’indice
del pondus 13 potrebbe corrispondere a “tomo”(T=1;M=3); e l’indice
costituzionale 55.75 darebbe “lelo” per 55 e “gala” o “cola” per 75, tanto che
ne verrebbe fuori un sintagma nominale di questo tipo: un “tomo sciocco per lo
sfarzo” oppure “tomo” , in quanto “volume” darebbe l’assetto mesomorfo alto che
la figura ha per farne quella sorta di “figuraccia” di cui abbiamo già detto
avendo l’indice costituzionale pari a “lelo”(55) e “cola”(75): stupido pisello,
sciocco pisello, ovvero minchione. Non dimentichiamo che per 75 avremmo anche “culo”
che, connesso al 55 di “lila” sarebbe un “culo tonto”, un culazzo, insomma,
fermo restando che l’indice del pondus corrisponde anche a “dama”, che è la “protagonista”,
la figura appunto: insomma la protagonista e il culo tonto, il culazzo della
protagonista, che è quello l’assetto, il macchinario dello shummulo.
13, non è finito, potrebbe anche essere “tema”; e il tema sarebbe quello dello “stupido sfarzo” o dello “sciocco pisello”, il “tema del minchione”, oppure il “tema(13) dello sciocco(55) culo(75)”, il tema, il tomo, la dama, del culazzo. Che è sempre nell’ordine della costanza e della fermezza, che sono i sostantivi archetipi relativi a una figura normolinea mesomorfa[iii]: non è un caso che l’ indice costituzionale sia 55, che, appunto, è anche “leal”, cioè “leale”, “fedele”, “costante”, “fermo”.
[i] Cfr. V.S. Gaudio, Shummulon vs Shumullar.La Stimmung con
Samuel Beckett, “Rockaby”, online in “il cobold”.
[ii] Leopold Szondi, Introduzione all’analisi del destino, © 1972, trad. it. Casa editrice Astrolabio, Roma 1975. [iii] Cfr. Tavola dei Tipi Morfologici, dell’Indice Costituzionale, in: V.S. Gaudio, Oggetti d’amore.Somatologia dell’immagine e della bellezza, Bootleg Scipioni editori, Viterbo 1998: pagina 72. |