Hume-Jeans ⁞ La maneira de andar di Sandra Alexis

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2. La pura percezione sensitiva alla Hume della maneira de andar: le leggi di Delsarte e la teoria dello spazio di Laban





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Diciamo, per allure o andatura, a maneira de andar perché, pur essendo una longilinea ectomorfa, un dolicotipo, e, perciò, poco portoghese, dando a una artista circense una Herkunft, una provenienza, geografica ancorché casuale, il predicato, che già in ogni figura è epistemologicamente rimosso, può essere sempre attualizzato perché quell’Herkunft dà all’oggetto dinnanzi a me, nel campo di Kurt Lewin, un paradigma da cui il particolare e il momentaneo dell’evento può fornire al poeta segni, simboli, immanenze di possibilità.
Nella maneira de andar di Sandra Alexis c’è l’interpretazione dei jeans che indossa «come pura percezione sensitiva alla Hume»[1], che vedremo cosa può significare nella teoria spaziale del coreografo Laban.
Intanto, vedete bene come nella maneira de andar, il portamento che va è sempre visto da dietro, che, finché non mostra il volto o quantomeno il profilo fronto-nasale o uno scorcio di mandibola o la linea che contorna la faccia, pur dando l’impressione di permanenza, ha ancora la spontaneità del dubbio: l’impressione di permanenza, e questo lo scrivevo nel 1978, è collegata al nome proprio[2], e quando il poeta osserva la maneira de andar di chi, poi, avrà il nome proprio di Sandra Alexis, non può ancora “chiamarla”, né potrebbe costruire un paradigma fantasmatico, non sapendo che quella figura, che è l’unità finale di un’occasione, è, in realtà, una contorsionista[3].
Allora, dobbiamo cercare di qualificare l’allure di questo oggetto d’amore che sta “andando”, senza che nessun segno dell’identità, successivamente appurata, possa interferire nello schema.

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[1] Ibidem: pag. 18. Il passo intero, nella Lebenswelt da inviare a Manganelli: «ed egli s’avventura/dice che si piega all’unità che lo sdoppia/nell’accavallarsi delle circostanze/risponde dal rinencefalo e dalle strutture corticali / al Gilet di pelle di “Camomilla” e agli short-jeans / di “Vadim” che lei interpreta come pura percezione/sensitiva alla Hume».
Il filosofo scozzese David  Hume (1711-1776), nel Trattato sulla natura umana (1739-1740) dice che la natura umana è indagata a partire dall’universo mentale, caratterizzato dalla “percezione”, che designa ogni contenuto psichico. Hume distingue le percezioni in impressioni (passioni e immagini immediatamente presenti alla mente) e idee, che sono copie illanguidite delle impressioni. Pone così tra passioni e idee una esclusiva differenza di forza e vivacità. Le analisi degli empiristi, in particolare di Hume, secondo Giulio Preti «erano, e in parte restano valide sul (…) terreno fenomenologico, che non riguarda tanto i processi reali di formazione delle idee, quanto i loro nessi e rapporti alla luce di una analisi astraente. Fu appunto Husserl a chiamare fenomenologia un tale tipo di analisi, e a fissarne i caratteri e le tecniche fondamentali. Essa sorge sulla base di un triplice  atto di astrazione o “riduzione”: la riduzione fenomenologia, volta ad eliminare dal fenomeno mentale che si analizza ogni riferimento esistenziale “esterno” (esclusione delle dimensioni spaziali e temporali); la riduzione eidetica, volta a ridurre il fenomeno all’essenza, cioè al nocciolo della sua datità immediata e costante; e la riduzione trascendentale, avente per scopo di riferire le nozioni analizzate a puri atti dell’ego» (lemma Filosofia analitica, in: Filosofia, a cura di Giulio Preti, Enciclopedia Feltrinelli Fischer, trad. it. 1970: pag. 108). Sandra Alexis, interpretando i jeans come pura percezione sensitiva alla Hume, li porta come le impressioni, con più forza e vivacità, ma interpretandoli in quanto idee; e le idee, per Hume, sono come le impressioni ma più deboli. La pura percezione sensitiva alla Hume è questo portare i jeans con la forza e la violenza (o la vivacità) di un’impressione che corrisponde all’idea (che è correlata dall’impressione). Sostanzialmente, l’interpretazione e il portamento di Sandra Alexis ha la riduzione trascendentale , operata dal personaggio, l’ego del poeta. La pura percezione sensitiva alla Hume può essere quindi il contenuto psichico del poeta, cioè, per Hume, la percezione che è distinta in impressione (passioni e immagini immediatamente presenti alla mente) e idea (copia flebile dell’impressione): la vivacità sensoriale del muoversi di Sandra Alexis è talmente pura che la passione si fa idea?
[2] Cfr. la Lebenswelt da inviare a Pignotti, ed. cit.: pag. 25: il passo intero è: «Jacqueline non è una femme universelle, invero ha una stabilità non del /tutto sicura,/ dà l’impressione di permanenza perché se ne usa il nome proprio (…)».
[3] Una contorsionista, ovvero: «Artista di circo specializzato in contorsionismo» →contorsionismo: «Esercizio di circo consistente nel fare movimenti o nell’assumere atteggiamenti forzati e innaturali del busto e degli arti»: Il Nuovo Zingarelli, XI edizione, Zanichelli, Bologna 1992: pag. 444. Nella tabella dei codici fiscali di attività, sarebbe da comprendere nel 6600 in quanto “servizi creativi, culturali e dello spettacolo” o sarebbe autonomamente (può esserlo un artista del Circo?) un 8100, ovvero “Artisti (registi, attori, musicisti, pittori, scultori e assimilati)”?

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