Che
mondo sarebbe senza Nutella
Il
Parlamento Europeo ha dato il proprio primo voto favorevole all'introduzione
nel settore alimentare del “miglior profilo nutrizionale”, un regolamento che
costringerebbe moltissime aziende di prodotti dolciari, tra cui la Ferrero con
la Nutella, a scrivere nelle etichette “Favorisce l'obesita'” e a limitare i
messaggi promozionali.
La nuova legge, che non e' stata ancora approvata definitivamente, prevede che
per ogni 100 grammi di prodotto non ci possano essere piu' di 10 grammi di
zucchero, 4 grammi di grassi saturi e 2 milligrammi di sale.
Pare, si dice, si mormora, che la Nazionale di calcio dovra' cambiare cuoco...
(Fonte: Corriere.it)
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Da Cacao Quotidiano il 17/06/2010 - 14:14
Ci fosse stato nella “Nutella” quel cioccolato scorza
della Majani “che è tale e quale un pezzo di corteccia, una ruvida scaglia
tirata via da un albero”[Felice Campanello, La
Buona Italia, Rizzoli, Milano 1977:pag.83] che è cacao allo stato puro,
senza aggiunta di grassi e con poco zucchero, avremmo avuto una “Nutella” meno
energetica ma delicatissima? Tanto che sia la Ferrero, che la fa la “Nutella”,
che altri produttori, anche artigianali, come la Pasticceria Peruzzi di Prato,
potrebbero scrivere sull’etichetta che questa “nutella” più rudimentale non è
molto diversa da quella che avrebbero potuto mangiare gli Aztechi se avessero
potuto farla la crema da spalmare sulla fetta di pane che fanno nella Calabria
Saracena o nella Puglia delle Murge…
O se ci fossero ancor più nocciole, che, tra i frutti oleosi,è il frutto più
digeribile e più nutriente, consigliato addirittura ai diabetici, allora ci si
potrebbe scrivere, sull’etichetta, che, contenendo calcio, fosforo, potassio,
zolfo, magnesio, cloro, sodio, ferro e rame, e vitamine A e B, influisce quindi
positivamente sulla nutrizione e sull’equilibrio generale?
Infine, nell’era della transeconomia, si può pensare di fare una “patanutella”
che recuperi lo statuto dell’immagine che potrebbe sfuggirle, e che crei una
scena altra rispetto a quella del reale, una “patanutella” fatta, appunto, con
la Majani o la Peyrano, cioè con un cioccolataio che, nell’immagine,
costituisce l’essere proprio dell’arte di fare il cioccolato, in modo che
questa forma di integrazione che è l’unione europea,che, come scrisse Jean
Baudrillard, è “anche un po’ una forma di esorcismo:più il discorso dell’Europa
si armonizza, cioè più gli accordi comuni si succedono gli uni agli altri, più
gli eventi europei vanno esattamente nel senso opposto” [J.B., Al di là della fine, © 2002], fosse in
qualche modo ostacolata prima che il sistema delle integrazioni non provochi
tutte le forme di espulsione, di decadenza, di sterminio, almeno dei paradigmi
più originali e meno propensi al livellamento comunitario?
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Da v.s.gaudio il 20/06/2010 - 08:55