Jim
Kilbride vs Jim Kilwhore
Mini-Lebenswelt con Donald E. Westlake v Non è detto che non ci sia davvero
quest’isola[i], anche per via del fatto
che, poi, quanto tempo fa?, ne abbiano
fatto il locus di un serial televisivo dal titolo “Lost”. Su “Lost”, a
un certo punto, stava per chiudersi definitivamente una serie, e allora il
poeta ci scrisse sopra qualcosa, e,
intanto, ne prese un estratto e lo mise a mo’ di “commento”[ii], che non è termine
giusto, uno non può fare una pernacchia nello spazio chiamato commenti e la
pernacchia o il peto-scritto, anche il vomito, a volte, si chiama “commento”,
chi l’ha detto? Insomma vi fanno una rete, con
i quadrati prestabiliti, e, pling, voi vi ci impigliate, come degli
uccelli o dei pesci, ecco perché a volte i polli sanno di pesce e i pesci, per
quanto il baccalà sia uranico, sanno di cherosene. Dunque: prese questo
estratto e lo mise in questo spazio chiamato “commento” in un post dedicato a
“Lost”, e, poi, venne nella rete uno di quelli che chiamano “troll” e che Sgarbi
chiamerebbe in modo più appropriato “capra” e disse che non aveva capito
niente, e allora, gli fu risposto, che cosa c’è di strano? Non guardi “Lost”
perché non capisci niente, o lo guardi perché, essendo stupido e ignorante, non
capendo niente, senti che, stando sull’isola, chi vuoi che se ne accorga che
sei uno stupido, una capra?
Esiste una barzelletta quasi
intramontabile che inizia con la frase:”Ci sono due uomini su un’isola
deserta.Uno di loro dice…”. E segue una battuta. La cosa può essere divertente
perché si svolge tra due, ma nel caso di uomo solo, o, meglio, di un caprone
solo, su un’isola deserta? Jim Kilbride era solo su un’isola
deserta. L’isola faceva parte di un gruppo di quattro, al centro del Pacifico,
a sud delle rotte percorse dalle navi. Anche quelle delle crociere. Quella
sulla quale si trovava Jim Kilbride era la più grande delle quattro isole,
metti che nell’arcipelago di Malta, che ha tre isole, Jim stava nella più
grande che ha il nome portoghese di Malta, e non è disabitata, anzi ha una
densità piuttosto alta e non parlano portoghese. Che cazzo c’era andato a fare
Jim su quell’isola deserta? Perché non era andato a Malta e, se proprio voleva
stare un po’ da solo perché non era andato a Ghawdesh, che chiamano, sempre per
via del portoghese che non parlano, “Gozo”, che, rispetto all’isola principale,
come densità sembra che uno possa pensare di essere finito a Ushuaia, passando
semplicemente dal canale di Sicilia? C’era finito per tutta una serie di
avvenimenti strani e di desideri mal compresi. E anche perché uno così, se non
è una capra, è un asino, a meno che non sia un provetto nuotatore che non ne
può più del cellulare e di internet e in più qualsiasi tipo di ruota gli fa
pensare immediatamente alla circolarità, e quindi alla banalità, del Dasein.
Detto così, per uno come Jim, che poi,
come dice il narratore, è basso ed è ragioniere, con tutta l’aria del
ragioniere, impiegato in una piccola industria tessile di San Francisco, è non
comprensibile anche per un ingegnere, che, si sa, è con la ruota che fa muovere
il suo conto in banca, fosse anche un semplice credito cooperativo o una delle casse di risparmio recentemente
salvate dal ragioniere di Bilderberg chiamato a
fare le riforme dell’acronimo della tassa dell’immondizia e perciò capo
del governo di una cosiddetta nazione industrialmente avanzata , e anche con le
banche è avanzata parecchio.
Insomma, questo ragioniere si è rotto il
cazzo , si compra una barca e vuole andare su quell’isola, e sbaglia l’entrata
o l’uscita non si sa quante volte, non conoscendo le regole della navigazione,
e questo non è da ragioniere, si vede che già non c’è più con la testa, il
giovanotto; poi, di notte e con l’aiuto
di una tempesta, raggiunge l’isola. Il
narratore dice subito che sopravvisse. Il narratore, pure, se l’è andata a
cercare la cazzata, e quindi, come prescrive il teorema di Bachman
sull’ineluttabilità[iii]?
Più alto è il costo della realizzazione di un progetto, minore è la possibilità
di abbandonarlo, anche perché adesso sei senza barca, e anche se nel corso
della realizzazione ci si accorge che non serve a niente, come per i
serial tipo “Lost”: a un certo punto,
partito con un costo altissimo che deriva, come dice il corollario,
dall’altezza di prestigio di chi ha fatto il progetto, non puoi abbandonarlo,
in questo caso l’autore del racconto aveva preso un qualche acconto e, dopo che
se l’era prosciugato a birre e hamburger, doveva pur consegnarlo il
dattiloscritto, anche se aveva dovuto
mandare quel povero fesso di Jim a dare i numeri da solo su un’isola sperduta
in mezzo al Pacifico.
Un ragioniere che va su un’isola deserta
è perduto, innanzitutto scopre che non può compilare la dichiarazione dei
redditi di tutti quei miserabili pensionati suoi clienti e questo, adesso che
non ha un cazzo da fare dalla mattina alla sera, ed ha perso nel naufragio anche
le scarpe, lo deprime molto, difatti si
accorge che non c’è più con la testa quando va all’ufficio demografico a
dire che nel naufragio ha perso i documenti e vuole o la carta d’identità o un
certificato di residenza, solo che lì gli rispondono che cosa fa, che cosa ci
scriviamo a professione? Ragioniere, fa il povero Jim. E quelli: Ma lei
dev’essere scemo, come pensa che possa esserci l’attività di un ragioniere su
un’isola deserta? E allora che ci metto? Fa, costernato Jim. Giacché parlo da solo e faccio anche
l’ascoltatore, ci possiamo scrivere che faccio l’ascoltatore? E quelli a
ridere: ma lei si vede che se l’è vista brutta nel naufragio, la tempesta
dev’essere stata terribile! Sentite, gli fa sovrappensiero: a un certo punto
Doreen non mi parlava più perché avevo
smesso di scrivere, nella mia testa, non ci sono penne e carta su quest’isola,
il libro che avrebbe fatto di me qualcosa di più del semplice ragioniere che
ero sempre stato e che voi, adesso, che non lo sono più essendo l’isola priva
anche di codice catastale, non essendoci un solo abitante; ecco, se voi,
gentilmente, ci scriveste sulla carta che sono scrittore, magari Doreen mi
parla e io non l’affogo, quella troia! E quelli: ma lei ci prende per il culo?
Ma se lei si aggira per l’isola recitando ad alta voce le parti già terminate
del libro? E per mesi non ho mai visto una nave, né un aereo, né una faccia
umana, voi dite che Doreen è semplicemente quello che Jacques Lacan chiama
fantasma per tenere a bada il mio oggetto “a”? Doreen Palmer, a vederla, la
donna che non ho mai incontrato e che ho sempre desiderato di incontrare. E
quindi se non ha un’immagine di riferimento come fa a fantasmarla e poi a
menarselo per il suo gaudio singolare?- sbottarono quelli con l’aria annoiata. Facevamo
delle passeggiate e le mostravo l’isola, ogni granello di sabbia, ogni ramo
d’albero, ogni cespuglio e ogni uccello. E quando a volte sull’isola piombava
una tempesta che la sferzava implacabilmente con rabbia insensata, Doreen mi si
stringeva contro al riparo di frasche, coi capelli biondo miele che mi
sfioravano la guancia, il fiato caldo di lei che mi carezzava la gola e…
E?- fecero in coro quelli. Glielo
faceva….
E aspettavamo così che la tempesta
passasse, stretti l’uno all’altra, abbracciati, avvinti, con gli occhi fissi
sul fuoco scoppiettante, sperando e…
E?-fecero in coro quelli. Spingendolo…
Sperando e pregando che non si
spegnesse.
E invece si spense due volte, dissero in
coro quelli, e lei dovette sprecare dei fiammiferi preziosi per riaccenderlo. A
proposito: e poi finiti i fiammiferi com’è finita la storia con ‘sta Doreen
Palmer? L’avete fatto al buio?
Doreen, disse Jim, un giorno mi disse
che non avevo più scritto un capitolo da quando era arrivata lei, e io le
risposi: vorrei scrivere, ma non posso, come posso farlo se prima non mi faccio
un documento in cui si dichiara che sono scrittore?
E lei cosa rispose? Chiesero quelli.
“Ti amo” rispose lei, e io la presi tra
le braccia e , giacché prima mi aveva fatto incazzare, la perdonai.
E?- fecero in coro quelli.
E…come ve lo devo dire? Anche su
un’isola deserta, c’è un sacco di gente che si comporta secondo le regole, pur
non sapendo chi le ha scritte, quando, perché e nemmeno che regole sono.
Ma questa è la Quinta Legge di Loftus[iv]! Esclamarono in coro
quelli.
Sì, la legge è quella, ma le cose non
erano più come prima, Doreen diventò sempre più petulante, sempre più esigente,
assomigliava sempre più a mia madre, specialmente negli occhi, che erano
diventati più duri e meno azzurri, e pure la voce, che si fece sempre più acuta
e snervante. E poi rompeva il cazzo con quel benedetto libro, manco fossi un
comico della tv commerciale di una nazione europea negli anni a venire che,
invece di far ridere la platea, si mette a scriverle le cazzate che dovrebbero servire a sollazzarlo il popolo, chi cazzo voleva
scriverlo più quel libro del cazzo, io ormai sono un avventuriero, un navigator
di mari, un abitante del Pacifico centrale, mica sto a Malta o vi porto le
ritenute d’acconto che avrei dovuto far versare all’esattoria della città del
mio editore, io sono invidiato dai poveri e patetici ragionieri di tutti gli
uffici, anche quelli delle imposte dirette e indirette, del mondo, e soprattutto
sono perfettamente capace di uccidere.
E quindi che ci mettiamo come
professione?- chiesero in coro quelli.
Scrittore o Lafcadio, che fa figo e rinvia a Gide?
Io avrei voluto scriverlo il libro, e
fare lo scrittore, solo che voi invece di scriverlo sulla carta che sono
scrittore, la tirate di qua e di là, e allora io sto libro del cazzo non lo
scrivo più e non me ne fotto nemmeno del Lafcadio e di Gide, non ce la faccio
più, disse Jim, e si mise a sedere.
Gli impiegati non sapevano che pesci
prendere, e allora uno, pensando all’isola e all’oceano, gli venne da dire: Ma
non andavate a nuotare insieme, con tutta quell’acqua mai un bagno?
Ma come no? Nei primi giorni, stavamo
sempre in acqua, non lontano dalla spiaggia perché lì è pieno di squali. Poi, con
la storia del libro, è finita pure la stagione dei bagni. Un giorno, però, con
disinvolta noncuranza, le ho proposto di fare una nuotata e il bello è che la
stronza ha accettato immediatamente, ci siamo spogliati e via di corsa in
acqua, ridendo e tuffandoci felici, come ai bei tempi, le diedi una calata, e
poi un’altra, e poi la tenni sotto, vediamo se ‘sta zoccola da sotto ricomincia a rompermi il cazzo col libro, è
questo che volevo dirle: e come cazzo me
lo pubblico il libro se non ho più una lira? Ti metti tu a fare marchette o fai
una serie di “Lost” pornografico e con
quello che prendi ci facciamo prima sto libro delle mie avventure
sull’isola e poi un altro sulle tue
avventure sull’isola?
E come- fecero in coro quelli- se
l’isola è deserta?
Jim li guardò uno per uno con calma: Ma
siete proprio scemi, ma davvero credete che uno si mette su una barca e va a
naufragare su un’isola deserta e poi arriva quel pezzo di gnocca di Doreen e si
mette a mangiare, un giorno sì e l’altro pure, sempre e solo pesce arrosto?
Beh…-fecero quelli in coro.
Beh: in verità sull’isola non c’era un
solo pesce, a pagarlo a peso d’oro, ma…
Ma…fecero in coro quelli.
Ma siete proprio scemi, disse Jim: ma
davvero credete che uno va su un’isola deserta, arriva ‘sta zoccola, quello non
scrive più il libro senza penna e fogli, non passa una nave, nemmeno di quelle
da crociera che vanno sempre a rompere il cazzo a Venezia, e poi un giorno s’incazza e le fa una terza
calata e lei lotta, si dibatte, ma contro le braccia dell’ex ragioniere che avevano
sviluppato muscoli d’acciaio non può fare niente, e quel cornuto la tiene giù,
sotto, finché la resistenza di lei vada affievolendosi sempre più fino a
cessare?
E poi? fecero in coro ancora quelli.
Insomma, quello che doveva scriverlo il
racconto[v], per via del fatto che poi
lo presentava Alfred Hitchcock, per
questo c’è il teorema di Bachman sull’ineluttabilità, fece arrivare sull’isola
una piccola barca, messa in acqua da una grossa nave grigia e mi salvarono, mi
portarono sulla nave e una parola tira l’altra, non vado a spifferare tutto al
capitano che lì sull’isola c’era Doreen Palmer, e quello: Dov’è ora? E io: e che
cazzo ne so? Si starà facendo il bagno, quella troia, sempre a rompermi il
cazzo col libro, e lei si faceva tutti i pesci dell’isola.
E allora Doreen è morta!- fecero in coro
quelli dell’ufficio demografico.
Ma allora siete scemi, fece Jim, certo
che è morta, l’ho affogata e il suo corpo è finito ai pesci.
Quelli lo guardarono sbalordito, alla
fine uno proruppe: ma allora è fatta, anziché
a Jim Kilbride la intestiamo a Jim Kilwhore, così non ha più l’obbligo di scrivere il libro e, quindi,
noi siamo liberi di darle come professione quella di comico, e così di sicuro ,
da qui a qualche lustro, la prenderanno anche al “Drive In” fatto da quella tv
commerciale di quel famoso palazzinaro che sarà poi fatto cavaliere ma
che faceva navigare i diritti anche lui verso isole non tanto deserte.# Alain Bonheur
[i] Cfr. Donald E.Westlake, Solo su un’isola deserta, in: Hard
day at the scaffold, H.S.D. Publications.Inc. 1967, trad.it. in: Scorciatoia per il patibolo,
presentazione di Alfred Hitchcock, Oscar Mondadori 1968.
[ii] Leggilo qui su winnicott:L’ultimo
episodio di Lost ; integralmente leggilo su pingapa, dove è uscito due anni
dopo: Lost,
un contro-spazio senza libido.
[iv] Anche questa Legge è nel
secondo libro di Murphy.
[v] Donald E. Westlake.